Attualità
Dove va il mondo della moto? Le cinque tendenze di EICMA 2025
I cinesi alzano l'asticella con tecnologia e design, ma l'India è la vera sorpresa. Tantissime le novità presentate: pochi fuochi d'artificio, vince la moto utile. E torna in modo prepotente lo scooter (dall'entry level a quello che strizza l'occhio alla moto). Ecco cosa abbiamo visto in questi giorni di Salone a Milano
Di più, sempre di più: sempre più gente, sempre più moto, sempre più novità, sempre più brand. EICMA 2025 conferma l'ottimo stato di salute di un settore che si anima di passione e partecipazione. Ma che cosa ci resterà attaccato di questi giorni di fiera, vissuti come all'interno di un frullatore? Adesso, a mente fredda, possiamo tracciare una mappa precisa che ci aiuta a identificare quali sono le tendenze del nostro mondo.
IL SALTO DI QUALITA' DELLE AZIENDE CINESI (O ALMENO, DI ALCUNE)
Sotto il grande ombrello delle aziende cinesi c'è un po'di tutto, dal produttore di livello premium fino al costruttore di "primo prezzo". Emerge però in modo sempre più chiaro come i grandi del settore (CFMoto, Voge-Loncin, QJ Motor) abbiano alzato l'asticella. Cresce il livello, grazie a prodotti meccanicamente avanzati (vedi il concept di moto sportiva V4 di CFMoto) o stilisticamente riusciti (i concept di QJ Motor firmati C-Creative, quindi Adrian Morton: sostanzialmente moto pensate con un gusto europeo), che puntano a conquistare il consumatore europeo puntando sulle caratteristiche che piacciono a queste latitudini, ossia cura del prodotto, ricerca tecnologica e design.
Si tratta di un tipo di competizione virtuosa, che non può che stimolare i produttori europei e giapponesi a fare sempre meglio, e magari venire incontro ai propri clienti sul fronte del prezzo. La vera battaglia adesso si giocherà nelle concessionarie, e solo in subordine sul campo più difficile, che è quello dell'affidabilità di lungo periodo. Da questo punto di vista, i brand tradizionali sono ancora avanti. Ma fino a quando manterranno questo vantaggio?
THE NEXT BIG THING: L'INDIA
L'India è stata oggettivamente la sorpresa del Salone. Le case presenti (TVS e Hero, ma anche quelle di origine britannica e di proprietà indiana come Norton e BSA, in una sorta di colonialismo al contrario) hanno dato grande prova di dinamismo. Gli indiani - come ha confermato in questa intervista Federico Valentini di Royal Enfield - hanno un approccio diverso rispetto ai cinesi nell'affrontare i nuovi mercati: più tranquillo e ponderato, meno aggressivo. Se il successo di Royal Enfield ha fatto da apripista, ora arrivano i colossi industriali.
TVS è arrivata sia direttamente tramite una filiale in Italia, sia con il marchio Norton: un lavoro decisamente premium e ben fatto, con quattro modelli molto interessanti: la Manx V4 nella fascia sportiva-naked premium e la Atlas nel segmento crossover di media cilindrata, a un prezzo che si preannuncia competitivo. Norton dimostra inoltre la capacità di investimento dei colossi indiani: il gruppo ha investito in ricerca e sviluppo, installandosi con un technical center in Europa.
Hero ha invece scelto una politica diversa, affiancandosi a un importatore e con una prospettiva di lunghissimo termine, come affermato dal vicepresidente Sanjay Bhan. Gli indiani arrivano quindi per restare e sviluppare gradualmente una gamma adatta al nostro mercato.
A differenza dei cinesi, vedremo i frutti di questo lavoro nel lungo periodo: più che una gara dei 100 metri, dovremo valutarlo come se fosse una maratona.
POCHI FUOCHI D'ARTIFICIO: VINCE LA MOTO UTILE
Fatte poche eccezioni (CFMoto e il suo concept di moto sportiva con motore V4, Honda con il V3 sovralimentato, MV Agusta col 5 cilindri), non è stata una fiera caratterizzata da picchi particolari o fuochi d'artificio da parte delle case. Abbiamo visto tante moto, senza dubbio, ma EICMA 2025 è stata l'esaltazione della moto utile, comoda per l'uso quotidiano: veicoli magari poco appariscenti, ma molto sostanziosi.
In questo contesto abbiamo assistito a un ritorno del segmento Sport Tourer, rivisitato in chiave moderna e meno estrema, con Honda che ha portato la CB1000GT e Suzuki che ha realizzato la SV-7GX. Anche Benelli, con la TRK 902 stradale, va a intercettare questo segmento.
Abbiamo poi visto - ma ciò non stupisce - moltissime crossover e adventure di media cilindrata. Qui, i prodotti più interessanti ed evoluti dal punto di vista tecnologico sono arrivati dai brand cinesi, in particolare da QJ Motor e Kove. Quest'ultima ha presentato un'adventure bicilindrica con contenuti tecnologici e dotazioni di prima classe.
IL SALONE DEGLI SCOOTER (IN TUTTE LE SALSE)
L'EICMA è stato anche e soprattutto il salone degli scooter. La mobilità sta cambiando, orientandosi sempre più verso un uso urbano o di medio raggio, e gli scooter rappresentano il mezzo più semplice e pratico per questo tipo di spostamenti. Abbiamo visto tanti modelli interessanti che spaziano dagli entry level sotto i 2mila euro (veri e propri spaccamercato che permettono di acquistare un veicolo nuovo al prezzo di un usato, o anche meno), fino agli scooter crossover e adventure. Ottimi gli esemplari presentati da Aprilia e soprattutto da Voge. Ma non mancano anche gli scooter che strizzano l'occhio al mondo moto, come il TTLBT di SYM. Si conferma infine la leadership di Honda nel segmento, con il rinnovamento dell'SH, bestseller che arriverà sul mercato a gennaio.
E PER QUANTO RIGUARDA L'ITALIA?
Calando ciò che abbiamo visto a EICMA nella realtà del mercato italiano, che a livello continentale si conferma la prima piazza per il mondo moto e scooter, è chiaro che vincerà chi sarà più pronto e riuscirà a portare per primo i prodotti nei concessionari. Il 2026 si annuncia come un anno particolarmente dinamico dal punto di vista delle vendite, in cui vedremo crescere il mondo moto ma ancora di più quello degli scooter. Quindi chi prima arriva, meglio alloggia.
Va inoltre notato che, salvo rare eccezioni, non conosciamo ancora l'entità dei prezzi delle novità presentate. La componente prezzo giocherà quindi un ruolo fondamentale, soprattutto in un mercato dove il budget a disposizione del compratore si sta riducendo, dato che la capacità di spesa del motociclista italiano continua a diminuire. Questo discorso non riguarda però i modelli premium, che si rivolgono a una clientela di persone alto spendenti che rimane costante nel tempo.
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