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Norton: ecco la vera sorpresa di EICMA 2025
Quello di TVS è un monito che dovrebbe risuonare forte nelle orecchie di molte aziende attente solo al budget: rilanciare un brand storico ma coperto di polvere come Norton è possibile. Servono solo due cose: investimenti cospicui in tecnologia e investimenti in persone. Perché, inutile che ci giriamo intorno, sono le persone che fanno le aziende. E se vuoi persone capaci, queste costano. Ma se li sai fare, sono investimenti che si ripagano da soli nel corso di pochi anni.
TVS da 5 anni investe per rilanciare il glorioso marchio inglese, i cui allori sono ormai materiale da antiquari. In questo periodo, il colosso indiano vi ha pompato dentro 300 milioni di euro per rifare la sede britannica, sviluppare progetti e assumere talenti da altre aziende a tutti i livelli, dalle vendite alla progettazione (tra questi, nomi noti anche agli appassionati come Brian Gillen, ex MV Agusta).
Testa anglo-indiana e ingenti capitali indiani, Norton ha ben chiara la strategia: fare prodotti premium e di qualità, per competere coi big del settore. Non sappiamo dove potrà arrivare, ma di sicuro arriverà lontano. Anche perché i modelli presentati a EICMA 2025 sono davvero ben riusciti. Entrambi richiamano nomi storici della Casa, come la coppia di naked e sportiva Manx, e la crossover Atlas.
Puoi vedere la nuova MANX e tutte le novità Norton a EICMA 2025: Pad. PAD 18 STAND I54
NORTON MANX E MANX R
La rinascita Norton parte da qui. La Manx è la sportiva stradale “pura”, la Manx R è la vetrina tecnologica con cui il marchio vuole rientrare nel club delle superbike di fascia alta. Stessa impostazione essenziale, zero alette, niente orpelli: il design nasce per mostrare la meccanica, non per coprirla. La R alza l’asticella con un nuovo V4 da 1.200 cc a 72°, 206 CV a 11.500 giri e 130 Nm a 9.000, pensato più per la spinta in uscita di curva che per i picchi di potenza da scheda tecnica. Pesa 204 kg, mira a un rapporto 1:1 CV/kg e usa un ride-by-wire che gestisce separatamente le due bancate. La dotazione racconta da sola il posizionamento: sospensioni semiattive Marzocchi, freni Brembo Hypure di nuova generazione, cerchi BST in carbonio, forcellone monobraccio, scarico sotto al telaio e carrozzeria in composito. Il TFT da 8 pollici è touch, integra GoPro, Bluetooth e funzioni da app, mentre l’elettronica Bosch lavora su cinque riding mode, cornering ABS, traction e wheelie control, cruise adattivo in piega e cambio rapido con auto-blipper. Il prezzo - a quanto risulta a Dueruote - dovrebbe essere di poco superiore a 20mila euro.
La Manx “liscia” mantiene la stessa filosofia ma con componenti meno estremi e un prezzo più “umano”: stessa silhouette compatta e aggressiva, ma con un approccio più stradale che elitario.
NORTON ATLAS E ATLAS GT
Le Atlas sono l’altra faccia del rilancio: due adventure di media cilindrata che attaccano il cuore del mercato, una più off-road, l’altra più turistica. La Atlas punta su ruote adatte allo sterrato, sospensioni a lunga escursione e una posizione in sella verticale da enduro stradale. La Atlas GT cambia cerchi, protezione aerodinamica e taratura per macinare chilometri asfaltati senza rinunciare alla maneggevolezza. Stessa base tecnica, due anime: una che guarda a strade bianche e passi di montagna, l’altra a valigie piene e lunghe tappe autostradali. In comune restano la linea pulita, la meccanica in vista e la scelta di un’elettronica completa ma non invasiva. Norton entra così nel segmento più competitivo del momento con un’alternativa premium, fedele al proprio stile: meno numeri da brochure, più sostanza percepita tra sella, manubrio e gas. A quanto risulta a Dueruote, il prezzo dovrebbe oscillare tra i 6 e i 7mila euro.
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