Quante volte è capitato, seguendo i Gran Premi la domenica, di immaginarsi a condividere i cordoli con i mostri sacri che ci tengono incollati allo schermo con gare all’ultima staccata? La possibilità che queste fantasie diventino realtà è praticamente zero. Oppure no?

Quando in redazione mi hanno contattato per propormi la partecipazione al “Pro Day” organizzato all’autodromo del Mugello da Graziano Milone, presidente di Vmoto Soco international, non volevo crederci. A fare da preambolo al test della gamma elettrica di Vmoto - Super Soco, c'era una giornata con turni liberi da 20 minuti di turni liberi, proprio come accade tra amici. Solo che in questo caso tra gli amici c’era gente come Jorge Lorenzo, Troy Bayliss, Marco Lucchinelli, Michele Pirro, Dario Marchetti.

Forza tricolore

Con questi nomi e una pista tra le più belle al mondo, mancava solo una belva da cavalcare che fosse all’altezza… e ci aiutasse a non fare brutte figure! Dopo una breve discussione la nostra scelta è caduta sulla nuovissima MV Agusta F3 800 RC, versione top di una delle ormai rare race replica di media cilindrata: più "piena" e veloce di una 600 ma meno impegnativa di una 1000. Ci abbiamo da poco fatto un centinaio di km su strada in presentazione, chiarendoci velocemente le idee sulla sua indole. Che la F3 RC non nasconde affatto: bellissima e curatissima, su strada mette a dura prova il suo pilota, mentre appena entra in pista è l’opposto: rigorosa, leggera e relativamente facile rispetto alle moderne hypersport ben più impegnative fisicamente e, soprattutto, psicologicamente.

Parcheggiata su un bel cavalletto racing, insomma, è una moto che sa farvi fare bella figura anche da ferma: la colorazione RC attira gli sguardi di tutti, impossibile non notarla. Il rosso e il bianco delle carene, abbinati al verde dei particolari e della scritta RC hanno un richiamo mirato al tricolore ed alla livrea ufficiale MV Agusta in Moto2. 

Bella e kittata

La nostra F3, dotata di kit racing, si differenzia poi per i dettagli in carbonio o in alluminio CNC come il tappo serbatoio, le leve freno e frizione e il coprisella passeggero in fibra di vetro; non solo soluzioni estetiche, ma dettagli mirati a ridurre ulteriormente il peso, che scende da 173 ad appena 165 kg a secco. E ci sono anche una mappa aggiuntiva dedicata e un terminale Akrapovič che portano il tre cilindri varesino a 155 CV (dai 147 di partenza).

Le nuove alette aerodinamiche in fibra di carbonio inglobate nella carenatura garantiscono un carico deportante di 8 kg, che migliora l’aderenza a terra dell’anteriore nei momenti in cui è solito alleggerirsi sotto la spinta del motore. Ma il dettaglio più pistaiolo della F3 RC lo troviamo nel blocchetto lato gas, dove appare il nuovo tasto launch control, raggiungibile con facilità e che si aggiunge ai tasti per impostare le mappe e il cruise control.

Subito efficace

Tuta indossata, pressioni fatte, display che indica già una temperatura di... 35 gradi! Il primo turno al mattino serve a prendere i riferimenti e capire come poter spingere al meglio la F3, motivo per cui il primo riding mode utilizzato è lo Sport: tutti i controlli attivi ma con livelli medio-bassi, così da aver un aiuto in caso di errore.

Dopo qualche curva l’impressione è quella di aver sempre guidato questa moto: nonostante la fama di moto “dura e pura”, la F3 ha mostrato un carattere più docile e comunicativo di quanto ci si potesse aspettare. La forcella Marzocchi a steli rovesciati con trattamento TIN a taratura elettronica affonda al punto giusto, assecondando gli ingressi curva con la precisione di un bisturi. Il monoammortizzatore ZF Sachs lavora in perfetta armonia con il traction settabile su 8 livelli, rendendo la probabilità di perdere il posteriore pressoché nulla. Il primo rientro ai box è un mix di entusiasmo per la pista, per i piloti di cui si sentiva solo il sound dello scarico ma soprattutto per la moto, perfetta per la giornata e ideale per un gentleman rider che approccia piste da campionato più ampie e veloci rispetto a quelle di seconda fascia.

Mode: race

Nel primo pomeriggio, presa la giusta confidenza, è il momento di passare al riding mode Race, il più pistaiolo: traction a zero, ABS al minimo e... gas! Le temperature ora sfiorano i 40 gradi e le Pirelli Diablo Rosso 2, reduci da un altro test, mostrano di soffrire scivolando più del dovuto; le soluzioni tecniche adottate su questa F3, più vicina che mai al gioiello del campionato Moto2, permettono però di correggere la traiettoria anche in caso di errore, riuscendo a gestire tutti i 155 CV erogati a 13.250 giri/min con meno fatica di quanto ci si potesse immaginare.

Ultimo turno, temperature appena più umane rispetto al primo pomeriggio e gomme di nuovo nel loro range di lavoro: siamo pronti a dare il massimo. Il peso ridotto e le dimensioni compatte fanno sembrare la F3 una media se non una piccola cilindrata quanto a maneggevolezza, e la posizione in sella non troppo caricata in avanti risulta subito più comoda rispetto a molte supersportive. Il display TFT a colori da 5,5” ha una grafica bella e leggibile e riporta tutte le informazioni utili in pista, tranne il livello del carburante segnalato solo dalla spia riserva.

Soprendentemente facile

Nonostante il caldo e la velocità del circuito che impongono un alto dispendio energetico, a livello fisico questa MV si è dimostrata una moto facile, che guidi senza finire per trovarti impiccato o stremato a fine turno. Nota positiva soprattutto se si arriva da altre tipologie di due ruote, o se si ha poca esperienza di pista. Il motore ha una schiena decisa e lineare e spinge subito in uscita di curva: troviamo preciso e reattivo il ride-by-wire Mikuni, così come il cambio, dotato di un quickshifter (up e down) morbido e silenzioso: una vera goduria quando ci si ritrova lanciati dalla Bucine sul rettilineo principale e il tre cilindri varesino può schiarirsi la gola.

Le flying wings in rettilineo svolgono appieno il loro lavoro, tenendo l’avantreno saldo al terreno anche con staccate decise e ritardate. L’impianto frenante durante tutta la giornata non ha mai dato segni di perdita d’efficienza nonostante le temperature elevate: le pinze radiali monoblocco Brembo a 4 pistoncini sull’anteriore non mollano un centimetro, con l’ABS cornering mai invasivo e attivo solo per le vere emergenze, grazie anche al sistema RLM (Rear wheel Lift-up Mitigation).

Datele una pista!

Non ci sono dubbi in merito alla nuova F3 800 RC: nasce per andare forte lasciandosi addomesticare senza troppe difficoltà, precisa, decisa e con quella bellezza tipica del made in Italy. Capace di far divertire chi (con un po’ di testa) ci sale per la prima volta, o per i più esperti che cercano un mezzo veloce ma gestibile, per potersi godere una giornata tra i cordoli o un passo di montagna senza trovarsi stremati.

A proposito di montagna, visto che la vita purtroppo non trascorre tutta in circuito spendiamo due parole sulla F3 RC lontano dai cordoli. Su strada la media varesina continua a farsi amare… ma solo in una condizione: nella guida sportiva su tracciati medio-veloci e con superfici ben levigate. In questi frangenti la tre cilindri tricolore torna a sentirsi a casa e viaggia rigorosissima, con la rigidità d’insieme stemperata dal gusto che dà nell’attaccare la corda in maniera fulminea e nel percorrere le curve ad angoli che sembrano non avere limiti, se non quelli della fisica.

Con l’ultimo aggiornamento elettronico, il suo motore è decisamente migliorato nella disponibilità a riprendere anche dai bassi-medi regimi, il che consente di uscire dalle curve in maniera efficace senza per forza essere nella parte più esplosiva del contagiri. Nelle strade tortuose, sconnesse e in città la purosangue varesina è invece a disagio: il piccolo trotto la stressa e la posizione in sella a bassa velocità diventa una tortura. Ma chi compra una RC per andarci a bassa velocità?

Il radar di Dueruote

Il segmento delle supersport - le race replica di media cilindrata - si è ormai spopolato. Gli ultimi arrivi come la Yamaha R7 sono di fatto entry-level, mentre la F3 800 RC si confronta piuttosto con le hypersport da un litro e oltre. Rispetto a queste offre una sofisticazione e un prestigio paragonabili, a fronte di prestazioni inferiori che però non rappresentano per forza un problema, anzi.

Noi la abbiamo confrontata soprattutto con le hyper, e la varesina esce a testa alta: almeno rispetto alla cavalleria disponibile, la guida sportiva è davvero al top, come pure il funzionamento della ciclistica e della meccanica; finalmente anche l’elettronica si fa apprezzare. Voti ovviamente più bassi a comfort, capacità di carico e versatilità generale, pur se in pista la F3 sa essere persino comoda.