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Attualità

Husqvarna MOAB: dal passato al futuro con una scrambler

di Nicola Andreetto
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Con uno sguardo al passato, ma con gli occhi fissi sul futuro, Husqvarna propone un concept affascinante che non rimpiange il passato, ma lo ricorda e lo riprende per puntare avanti.

La nostalgia fine a se stessa porta spesso alla malinconia, sarà per questo che in Husqvarna hanno deciso di produrre un moderno concetto di Scrambler senza tralasciare un vivo ricordo dell'epoca che fu, ma non soffermandosi sul ricalcare vecchi stilemi. I richiami ai modelli storici e all'heritage della marca ci sono tutti, ma la proposta è innovativa, il tutto è rielaborato con classe e volontà di guardare al futuro più che al passato. Si chiama MOAB come l'area desertica dello Utah, ancora oggi uno dei territori preferiti dai rider americani che negli anni Sessanta e Settanta si sfidavano proprio in sella alle Husqvarna e scenario di celebri film.

Husqvarna vuole esplorare nuove dimensioni; dopo la Nuda ora si cimenta con una tipologia di prodotto di cui si sente la mancanza: la Scrambler.

Il motore prescelto è un 650 monocilindrico che viene inserito in un telaio perimetrale verniciato di bianco che, assieme al lungo forcellone, al monoammortizzatore a progressività variabile e alle ruote da 17", fa intendere come questa MOAB sia più incline alla strada o alla terra battuta più che all'off road vero e proprio. Una dirt bike che potremmo utilizzare sulle strade di tutti i giorni, dotata di carisma e contenuti tecnici, è questo il messaggio di Husqvarna che veste la MOAB senza tralasciare nulla del nuovo corso estetico che ha portato a prodotti come la Nuda. Ritroviamo infatti le stesse superfici concave e i tagli decisi dei volumi, ma troviamo anche il curioso abbinamento di elementi vintage, come la tabelle portanumero gialle, e ultra moderni come la strumentazione digitale incastonata nel traversino del manubrio o il gruppo ottico anteriore a led. Al momento non sappiamo se MOAB porterà o meno ad un nuovo prodotto, ma c'è da scommettere che non si tratti di un sasso lanciato in uno stagno.
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