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Jorge Lorenzo: “Ho imparato a godermi la vita”

Stefano  Borzacchiello
Stefano Borzacchiello il 11/11/2022 in Motogp
Jorge Lorenzo: “Ho imparato a godermi la vita”
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Il cinque volte campione del mondo nel corso di una lunga chiacchierata sul palco dello stand V-Moto a EICMA ricorda i sacrifici degli inizi, le gioie della carriera, commenta il successo di Bagnaia e... svela il segreto della sua felicità

“Sono cresciuto sapendo che la disciplina fosse una cosa molto importante, che il lavoro valesse molto di più del talento in sé, mio padre diceva sempre che la disciplina nella vita era tutto”. Racconta così di sé Jorge Lorenzo protagonista allo stand V-Moto a EICMA 2022 di una lunga chiacchierata in cui il cinque volte campione del mondo ha parlato di tutto, partendo dai primi momenti della sua carriera.

La prima cosa che da piccolo mio papà mi ha fatto fare per allenare la disciplina sono state le arti marziali. Mi portava in palestra e mi lasciava a fare la mia lezione, nel frattempo andava a vedere come i vari allenatori facevano lezioni ai bambini anche nelle altre discipline come il nuoto, per cercare di imparare segreti e metodi di insegnamento. E tutto si è poi riflesso sul mio allenamento nella vita. Mio papà è stato prezioso nel mio percorso di crescita. Pensate che quando ho iniziato ad appassionarmi alle moto… invece che comprarmi la Super Nintendo nuova mi regalava ogni volta una moto nuova. E una parte di me non era del tutto contenta perché mi sarebbe tanto piaciuto giocare alla Nintendo con i miei amici, però alla fine i suoi isegnamenti, la sua disciplina ha pagato nel tempo. Oggi, infatti, se mi guardo indietro la vita che faccio adesso, con tanto tempo libero è solo frutto di tutto il sacrificio che ho fatto prima per vent’anni anni di carriera”.  

Tornando agli allenamenti degli inizi Jorge prosegue: “Mio padre non aveva molti soldi, quindi si inventava degli allenamenti che costavano poco. Aveva messo a punto un percorso ad otto, io giravo intorno a dei pneumatici sinistra - destra per ore, dovevo essere velocissimo nei cambi di direzione, continue frenate e staccate. E facevo questo otto con tutte le moto possibili moto, e se sbagliavo dovevo ripartire da capo. Questo allenamento lo portai avanti anche nel corso della mia carriera. Nel 2013 ricordo che partivamo in macchina per andare in un posto ad allenarci, facevamo un’ora e mezza di strada e poi stavamo lì a fare questi 8 fino a che non veniva buio. Una volta con una Yamaha R6 ho fatto 15 minuti di 8 senza mai fermarmi, girando sempre più stretto e sempre più veloce. E con la R6 credetemi è veramente stancante. E poi ero sempre a dieta, mangiavo sempre e solo insalata, petto di pollo e acqua”. 

Ripercorrendo quei momenti Jorge ricorda: “Mi allenavo tanto, facevo allenamenti molto difficili in modo che poi il Gran Premio fosse facile. Questo era il mio obiettivo. Quando l’allenamento è così duro e così stressante arrivi alla gara e ti sembra di stare in vacanza…”. 

Però ad un certo momento qualcosa è cambiato: “Sono arrivato a un punto in cui la mia vita era diventata troppo stressante, e non avevo mai abbastanza tempo per godermi la vita. E fare il mio mestiere era diventata una cosa meccanica, non ero più felice, c’era troppo stress. E così ho smesso di essere troppo disciplinato e mi sono lasciato andare un po’, e… ho vinto lo stesso, anche quattro gare di fila! Alla fine mi resi conto che è importante trovare un compromesso tra lavoro, disciplina e godersi la vita”.

La vita di Jorge Lorenzo dopo MotoGP

E arrivando alla sua vita dopo la MotoGP racconta: “Oggi ho imparato a godermi molto la vita, prima era solo moto moto moto. Vincevo una gara e già stavo pensando alla gara che sarebbe venuta dopo. Nel 2015 ho iniziato a cambiare questa mentalità e a fare una festa ogni volta che vincevo. Era importante per me, altrimenti solo obiettivi e niente festeggiamenti. Poi ci ho preso gusto e ho iniziato a fare feste anche se arrivavo secondo, e poi anche quando arrivavo terzo (ride). Adesso mi godo davvero la vita e purtroppo non riesco nemmeno a mantenere una dieta come facevo prima perché mangiare mi piace tanto…però ho trovato un compromesso e ho trovato la felicità. L’unica cosa che mi manca ogni tanto è la sensazione che provi quando vinci una gara. Ma una vita perfetta è impossibile, bisogna trovare la propria strada in ogni momento diverso della propria vita”. Quello che ha fatto la differenza per Jorge è stata la fiducia in sé, come spiega.“Sono sempre stato molto sicuro di me stesso, ho sempre creduto in me consapevole che se mi fossi impegnato ce l'avrei fatta. Ho avuto momenti  difficili, specie quando correvo in 125, ma sapevo che lavorando sodo avrei trovato la mia strada sarei andato forte. Poi ho vinto con Aprilia, con Yamaha poi sono andato subito veloce". E tornado al suo periodo sulle Ducati, racconta: "Se ripenso alla mia esperienza in Ducati è stata difficile ma è stata una bella avventura. All’inizio ero troppo abituato a guidare la mia Yamaha e guidavo la Ducati allo stesso modo e ci ho messo tanto a capire la Desmosedici, ma penso che tutto il mio lavoro di sviluppo sia servito a chi la Ducati la guida oggi”. 

Chi sarà il suo erede? Il rapporto con Valentino Rossi

A pochi giorni dalla fine del campionato MotoGP che ha laureato campione del mondo Pecco Bagnaia con la Ducati, Jorge torna sulla stagione appena conclusa sottolineando: “Ci sono molti stati momenti che mi hanno emozionato, soprattutto mi hanno colpito il talento e la velocità di Quartararo, i sorpassi che è stato capace di fare con la Yamaha. E anche Enea Bastianini mi è piaciuto tantissimo. Mi hanno emozionato anche alcuni sorpassi di Aleix Espargaro con l’Aprilia, e poi mi ha colpito davvero tanto la costanza di Pecco Bagnaia. Ci sono stati davvero dei bei momenti quest’anno, è stato un bel campionato”.

E proseguendo, alla domanda se oggi vede un suo erede, risponde: “Penso che ogni pilota sia diverso dagli altri, però vedo che Jorge Martin ha delle cose che mi somigliano, anche Fabio Quartararo ha dei lati che mi ricordano me pilota. E lo stesso Bagnaia ha alcune cose in cui mi rivedo. Tutti e tre hanno qualcosa di me”. 

 E se oggi fosse un team manager Jorge ha le idee chiare: La Ducati ha qualcosa in più adesso secondo me, e penso che Bagnaia Martin e Bastianini scriveranno un grande futuro. Marquez però resta sempre il più forte per me. Se lo metti sulla moto migliore è sempre il migliore. E anche Quartararo è proprio forte”.

Immancabile, arriva una domanda sul suo rapporto con Valentino Rossi a cui Jorge risponde così: “Io e Valentino siamo sempre stati rivali, e quando ci hanno messo nella stessa squadra eravamo due galli nello stesso pollaio… all’epoca non abbiamo mai avuto un rapporto di amicizia perché volevamo vincere sempre e tutti e due eravamo orientati a essere primi. Adesso invece siamo amici, siamo due grandi campioni, siamo diversi, ma senza la rivalità va tutto molto meglio e lo scorso anno sono stato anche suo ospite alla 100KM dei campioni”.

Prima di incontrare il pubblico per firmare gli autografi, Jorge guarda avanti e sul suo impegno con nelle corse con le auto, dice: “Quando faccio qualcosa è per vincere…”.

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