Unire, anzi integrare due mondi lontani, come la moto e lo scooter. Un obiettivo ambizioso quello che Honda si e` data quando ha presentato l'Integra, e che a quattro anni di distanza possiamo affermare abbia ampiamente centrato, come confermano i dati di vendita. Honda e` riuscita davvero a unire in un solo mezzo le peculiarita` dello scooter, praticita` e protezione, a quelle di una moto: ciclistica ben dimensionata, prestazioni e...cambio. Quel cambio a doppia frizione DCT a sei marce, che resta l'elemento distintivo dell'Integra.

Tutto quel che serve

Presentato nel 2011 in versione 700, nel 2014 l'Integra e` stato rilanciato nella versione spinta dal nuovo bicilindrico parallelo frontemarcia da 745 cc e 55 CV con doppio contralbero e rinnovato DCT, oggetto della nostra prova. Oltre al motore piu` grande e potente, il nuovo Integra presenta affinamenti tecnici, un look aggiornato e una posizione di guida piu` accogliente. Per quanto riguarda la praticita`, l'Integra conferma il frontale ampio e il plex ben dimensionato, mentre nel retroscudo, oltre alla leva per inserire il freno di stazionamento, sul lato sinistro e` ricavato un piccolo cassettino poco profondo. Sollevando la sella, che si apre inserendo la chiave sul lato sinistro della carena, si scopre un vano di modeste dimensioni dove sono posizionati la presa da 12V e il tappo del serbatoio. Il tunnel centrale alto e largo (e` di fatto il telaio doppio trave) non consente di trasportare oggetti fra le gambe, ma la capacita` di carico complessiva resta buona: Honda infatti offre, compreso nel prezzo, il bauletto da 45 litri che si apre con la stessa chiave di avviamento e permette di stivare due caschi integrali.

Come in moto? No, meglio!

Sull'Integra si sale in sella sollevando la gamba, come su una moto, ma la posizione di guida che si assume e` quella tipica da scooter, con le braccia distese e le gambe leggermente allungate. Volendo, e` poi possibile allungare i piedi sfruttando le lunghe pedane e viaggiare cosi` nel massimo relax, ben protetti dall'ampio scudo. Cio` che conquista subito dell'Integra e` che lo si guida solo con le mani...anzi con le dita. Per azionare il cambio robotizzato a doppia frizione sono infatti presenti sul manubrio pratici pulsanti ben dimensionati: sul lato destro troviamo il selettore che, una volta acceso il motore, permette di scegliere fra la cambiata manuale e quella automatica, quest'ultima a sua volta impostabile in modalita` Drive, indicata per mantenere un'andatura piu` tranquilla con un occhio ai consumi, e Sport che si adatta ad uno stile di guida piu` vivace e prevede cambiate a un regime superiore. Sul blocchetto di sinistra ci sono invece due palette (+ e -) che consentono di cambiare le marce con due dita in modalita` manuale o di intervenire sul cambio anche quando e` impostato in modalita` automatica, come sulle auto moderne. Prendere confidenza con il funzionamento del DCT e` solo questione di pochi metri. Il meccanismo e` intuitivo, peraltro nell'uso cittadino quotidiano quasi non si sente l'esigenza di lavorare con il cambio manuale, e impostata la modalita` Drive o la piu` aggressiva Sport si guida, o meglio si accelera, come su un normale scooter con variatore automatico. Le sei marce in questa rinnovata versione del DCT hanno innesti piu` fluidi ed entrano una dopo l'altra con una progressione naturale. La logica di cambiata e` migliorata rispetto alla prima versione 700 e in scalata si apprezza il freno motore che nessun altro scooter ha. Scegliere di usare il manuale significa dare alla guida piu` personalita`, per questo si e` piu` portati ad inserirlo quando si affronta un tratto tortuoso. Su questi percorsi l'Integra oltre a mettere in mostra la sua tecnologia si fa apprezzare per l'erogazione piena del bicilindrico, che consente di mantenere andature brillanti dimostrandosi sempre fluido ed elastico, oltre che poco assetato anche quando si spinge.

Relax, si guida

Sull'Integra si guida sciolti, grazie alla ciclistica ben dimensionata che rende il mezzo stabile e preciso negli inserimenti in curva e nei cambi di direzione. Che sia la rotonda cittadina o il tornante di montagna si inserisce svelto, e l'anteriore segue la traiettoria impostata in maniera precisa. Le pieghe vengono naturali e non si hanno mai scompensi nell'assetto, anche esagerando un po' nell'inserimento in curva. L'Integra conferma un comportamento e reazioni da moto; il suo punto di forza resta soprattutto il ridotto impegno psicofisico richiesto nella guida, in questo il bicilindrico con la sua erogazione piena ai bassi e medi regimi aiuta molto a sentirsi padroni del mezzo. La sensazione di sicurezza si conferma in frenata: bastano appena due dita sulle leve per modulare la decelerazione. Arrivare al bloccaggio e` impossibile, merito dell'ABS Honda che si rivela ben tarato e mai invasivo. l comfort e` molto buono: oltre alla protezione, le sospensioni hanno una taratura azzeccata, tale da digerire senza scomporsi le malformazioni marcate ma al tempo stesso assecondare la guida allegra mantenendo stabile l'assetto, anche in coppia. Il passeggero tra l'altro e` coccolato: siede su una porzione di sella ben conformata, che a differenza di altri maxiscooter non e` larga e quindi non obbliga le gambe a una posizione alla lunga scomoda; inoltre puo` appoggiarsi allo schienalino sul bauletto e ha due pratiche maniglie laterali a cui aggrapparsi. Guidare l'Integra e` quindi un'esperienza piacevole e alla portata di tutti in ogni condizione, dalla citta`, all'autostrada; c'e` un solo ambito in cui puo` mettere in difficolta` magari un neofita: nelle manovre da fermo o alle basse andature, quando la sua mole si fa sentire. Anche issarlo sul cavalletto centrale le prime volte richiede un po' di dimestichezza, ma per fortuna c'e` sempre la comoda stampella laterale. Se il mezzo perfetto forse non esistera` mai, Honda con il suo "ibrido" ci e` arrivata vicino, per di piu` con un prezzo che si posiziona sotto a quello dei maxiscooter top di gamma. L'Integra si conferma quindi una valida soluzione per chi vuole un mezzo versatile in grado di affrontare il casa-lavoro e i lunghi viaggi.