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Scegliere l’usato: Suzuki GSX-R 600, dieci anni e non sentirli

di Alessandro D'Aiuto, a cura di Stefano Borzacchiello il 02/12/2015 in Moto & Scooter

La versione 2004 della Suzuki GSX-R 600 ha segnato un salto generazionale. Se volete andare in pista e la vostra unica pretesa è quella di divertirvi tanto spendendo il giusto, è la moto che fa per voi

Scegliere l’usato: Suzuki GSX-R 600, dieci anni e non sentirli
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Parlare di pista alla fine di questo 2015 potrebbe sembrare di riesumare un argomento ormai passato di moda. Ma tra cambi di gusti e invecchiamento dei motociclisti, la passione per i cordoli c'è, e cova tra gli appassionati come una calda brace sotto la ceneri della crisi e del caro-assicurazioni.
Se immaginiamo di rivolgerci a chi si vuole avvicinare (o riavvicinare...) a questo mondo, il consiglio fondamentale (e anche un po' ovvio... ) è quello di farlo con la moto "giusta". E cioè con un mezzo che innanzitutto costi poco ma che non sia per forza un ferrovecchio. La Suzuki GSX-R600 degli anni 2004 e 2005 è, tra le non poche scelte, una delle migliori candidate ai ruoli di "nave scuola" e "cavallo di battaglia".

Sul mercato dell'usato si trova a cifre ormai minime e tecnicamente rappresenta la svolta che ha portato la Suzuki GSX-R a essere più compatta, leggera ed estrema delle precedenti versioni. Tra le innovazioni, l'arrivo di una forcella a steli rovesciati e di un impianto frenante con pompa e pinze radiali. Il motore, un quattro cilindri 16 valvole alimentato con iniezione elettronica, diventa ancora più cattivo: insomma, questo modello della Suzuki GSX-R 600 segna davvero un salto generazionale.

Come molte Suzuki supersportive, questa 600 risulta relativamente semplice ed economica da gestire a livello di manutenzione. Una qualità non da poco se, oltre a giocare a fare il pilota, vi piace giocare anche a fare il meccanico. Insomma: questa Suzuki GSX-R600 è una moto che ancora oggi va davvero svelta, si mette a punto con una relativa facilità, è poco costosa da acquistare e non paga un eccessivo divario rispetto a molte moto anche più recenti.
Se l'idea della pista vi solletica e la "suzukina" vi stuzzica, il nostro consiglio è quello di cercarne una già pronta per i cordoli, con tanto di carene in vetroresina, tubi freno in treccia e sospensioni già "rivisitate". Non ce ne voglia chi vende, ma l'idea a nostro avviso è quella di non spendere più di 2.000/2.500 euro... massimo 3.000. Ma in questo caso per una moto già pronta all'uso, perfettamente revisionata e magari anche bella da vedere (e non "tirata insieme" col nastro americano come spesso capita). Infatti con buona pace del classico mono aftermarket, quello che "solo lui vale 700 euro", oggi come oggi piazzare una Gixxer 600 "pronto pista" di quegli anni significa molto spesso svenderla.

Non che per le moto completamente originali la solfa sia molto differente: anche qui 2.500 euro si spendono per un esemplare in perfette condizioni... che però potrebbe essere un peccato trasformare in moto da "sfondare" in pista. Specie se è una rara "20° anniversario", che sfoggia una livrea ispirata alla mitica GSX-R del 1984-85 e che, di conseguenza, qualche cento euro in più li merita tutti. Di cose da guardare sulla GSX-R 600 non ce ne sono poi molte... Tanto più che se davvero volete usarla in circuito dovrete praticamente smontarla e rimontarla completamente. Sappiate che la frizione in qualche raro caso ha manifestato dei cedimenti precoci, ma soprattutto le sospensioni saranno da revisionare e da migliorare. Col tempo e diluendo le spese si può fare tutto, anche cambiare il mono e montare il kit preferito alla forcella. Per le prime uscite, però, le sospensioni originali sono più che dignitose, a patto che siano in ordine. Per il resto... tagliando fatto, olio fresco, pastiglie nuove, catena ingrassata e ben tesa...E gas!

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