Nessun stravolgimento in Casa Guzzi, almeno per quanto concerne la nuova V7 per la quale arriva però il primo vero e importante aggiornamento estetico e meccanico.
Ora la mini gamma di nostalgiche naked consta di V7, V7 Special (più turistica) e V7 Racer (più sportiva).

Tra le tre, la vera "novità" è rappresentata da quella che possiamo definire la versione "base".
La V7 si caratterizza per una livrea in "total black", per l'adozione di una coppia di cerchi in lega che dichiaratamente si rifanno a quelli della leggendaria 850 Le Mans e un allestimento che a prima vista appare "semplificato" (e supponiamo anche meno costoso) rispetto a quello delle altre due moto.
Ci aspettavamo di vedere anche una V7 Scrambler, ma forse il Gruppo Piaggio non ha ritenuto percorribile questa strada che pure aveva annunciato con un prototipo un anno fa. Ciò che conta è che la V7 diventa più potente e più veloce pur mantenendo il classico motore a V di 90° che la caratterizza le moto della "serie piccola" sin dal lontano 1977.

I tecnici Guzzi hanno lavorato soprattutto – ci par di capire perché al momento non sono state date notizie ufficiali – sull'alimentazione, ora a corpo singolo, e sulle testate per ottenere un incremento di potenza e coppia che si annuncia superiore al 10% con una corrispettiva ulteriore diminuzione delle emissioni inquinanti.
Le nuove V7 arrivano alla conclusione di una buona annata per il marchio lariano che ha potuto registrare un incremento nelle vendite addirittura del 31% (cosa per nulla scontata in un mercato che perde mediamente l'8%) ed ha potuto toccare con mano ancora una volta l'attaccamento dei propri clienti durante le Giornate Mondiali Guzzi svoltesi lo scorso settembre.
Sono stati più di 20.000 i guzzisti che hanno abbracciato l'aquila nelle celebrazioni del 90° anniversario dalla fondazione.