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Sbk
Imola: Checa irresistibile
di Luca Sordi, foto Alex Photo
il 01/04/2012 in Sbk
Due gare fotocopia, due trionfi del binomio campione del mondo, forte di mezzo secondo al giro di margine sugli avversari. Kawasaki e BMW ormai pronte a vincere, Biaggi con due quarti posti perde la leadership del campionato
Imola - Siamo solo alla seconda gara della stagione e così come l'Australia non poteva dare un verdetto definitivo è giusto che anche Imola non sia il luogo dove emettere la sentenza definitiva del 2012. A Phillip Island Carlos Checa ha vissuto un momento terribile che andava cancellato in maniera netta, e se lì, in Gara-2, la fortuna gli ha dato una mano costringendo Biaggi al secondo posto, ad Imola lo spagnolo non deve ringraziare nessuno.
"El toro" nelle ultime sei manche corse su questo circuito ne ha vinte cinque dovendo affrontare tutti i migliori della classe, in quest'occasione cresciuti di numero e di spessore, vedi Sykes e Haslam. Il riscatto è stato netto, lo hanno riconosciuto sia Sykes, sia Haslam ed ancora più Biaggi. Le premesse per l'Aprilia erano diverse ma già dalle qualifiche si era evidenziato che la zavorra imposta alle Ducati non aveva cambiato in modo sostanziale le cose.
L'equilibrio di cui gode la 1098 dell'iberico è la summa di tanto lavoro e di uno stile di guida che permette l'uso di gomme con mescola più morbida senza dover temere un calo drastico nel finale. Le altre Ducati, pur facendo una bella figura, sono lontane ad esclusione di quella di Guintoli che, guarda caso ha un setting molto vicino a quello del campione del mondo.
"El toro" nelle ultime sei manche corse su questo circuito ne ha vinte cinque dovendo affrontare tutti i migliori della classe, in quest'occasione cresciuti di numero e di spessore, vedi Sykes e Haslam. Il riscatto è stato netto, lo hanno riconosciuto sia Sykes, sia Haslam ed ancora più Biaggi. Le premesse per l'Aprilia erano diverse ma già dalle qualifiche si era evidenziato che la zavorra imposta alle Ducati non aveva cambiato in modo sostanziale le cose.
L'equilibrio di cui gode la 1098 dell'iberico è la summa di tanto lavoro e di uno stile di guida che permette l'uso di gomme con mescola più morbida senza dover temere un calo drastico nel finale. Le altre Ducati, pur facendo una bella figura, sono lontane ad esclusione di quella di Guintoli che, guarda caso ha un setting molto vicino a quello del campione del mondo.
Al momento, è il fattore Carlos a fare la differenza, con buona pace per gli altri. Biaggi si è accontentato? No, il romano secondo noi ha ottimizzato il massimo, consapevole che giocare duro con Haslam non intimorisce l'avversario, ma forse lo esalta. Veniamo dunque alle note positive di questa Superbike, ancora più appassionante e sempre diversa:le Kawasaki. Tom Sykes è da troppi considerato un "mestierante" solo perché, nel 2009,all'ombra di Spies, non è riuscito a fare la differenza con la R1, moto tosta con la quale in molti hanno dovuto fare i conti, Melandri in primis.
L'inglese e la sua squadra hanno lavorato sull'elettronica e con un programma organico di lavoro stanno ottenendo i primi importanti risultati. La Kawasaki c'è, in particolar modo ad inizio gara quando ancora si può sfruttare il potenziale degli pneumatici freschi. Dopo cala, è vero, ma il gap dai primissimi è ormai ridotto al lumicino. La situazione è diversa in BMW dove il positivo momento vissuto da Haslam (con la marca dell'elica per la prima volta nella sua storia due volte a podio nello stesso week end), coincide con quello più difficile per Melandri. Marco ha una guida diversa e preferisce un setting che è molto lontano rispetto a quello del compagno di squadra. Il chattering, che lo tormenta sino dai primi test, effettuati a fine 2011, è una brutta bestia da debellare e per la prima volta lo abbiamo visto non rassegnato, ma preoccupato, questo sì, e non è un buon segnale.
Imola ha avuto il merito anche di esaltare il nostro "green team", se ci è permessa questa definizione, ovvero i rookie della categoria, per nostra fortuna di casa Italia.
L'inglese e la sua squadra hanno lavorato sull'elettronica e con un programma organico di lavoro stanno ottenendo i primi importanti risultati. La Kawasaki c'è, in particolar modo ad inizio gara quando ancora si può sfruttare il potenziale degli pneumatici freschi. Dopo cala, è vero, ma il gap dai primissimi è ormai ridotto al lumicino. La situazione è diversa in BMW dove il positivo momento vissuto da Haslam (con la marca dell'elica per la prima volta nella sua storia due volte a podio nello stesso week end), coincide con quello più difficile per Melandri. Marco ha una guida diversa e preferisce un setting che è molto lontano rispetto a quello del compagno di squadra. Il chattering, che lo tormenta sino dai primi test, effettuati a fine 2011, è una brutta bestia da debellare e per la prima volta lo abbiamo visto non rassegnato, ma preoccupato, questo sì, e non è un buon segnale.
Imola ha avuto il merito anche di esaltare il nostro "green team", se ci è permessa questa definizione, ovvero i rookie della categoria, per nostra fortuna di casa Italia.
Lorenzo Zanetti, alla seconda gara della vita in Superbike, è stato fantastico, affrontando la Superpole senza timore e soprattutto due manche con il coltello tra i denti. I risultati ottenuti, eccellenti, potevano essere ancora migliori, ma le gomme, sfruttate senza pietà, hanno alla fine presentato il conto. Davide Giugliano non ha preso punti, ma al romano va l'Oscar della sfortuna con due ritiri mentre era nelle posizioni che contano.
Niccolò Canepa ha fatto un errore banale alla variante prima del traguardo, ma ha confermato di essere anche lui della partita. Hanno deluso ancora una volta le Honda e le Suzuki. Rea, dopo il terrificante volo di ieri, ha fatto fin troppo, mentre Aoyama è sparito. Radio box ha registrato una dichiarazione sibillina…il potenziale della moto è quello espresso dal giapponese, Jonny ci mette tanto del suo, ma i rischi sono altissimi. Hopkins non si è visto, Camier ha limitato i danni dopo il botto in gara 1 innescato da un contatto tra Haslam e Guintoli. Per la Suzuki è durissima ricavarsi anche un piccolo spazio in questa Superbike che non aspetta nessuno.
Niccolò Canepa ha fatto un errore banale alla variante prima del traguardo, ma ha confermato di essere anche lui della partita. Hanno deluso ancora una volta le Honda e le Suzuki. Rea, dopo il terrificante volo di ieri, ha fatto fin troppo, mentre Aoyama è sparito. Radio box ha registrato una dichiarazione sibillina…il potenziale della moto è quello espresso dal giapponese, Jonny ci mette tanto del suo, ma i rischi sono altissimi. Hopkins non si è visto, Camier ha limitato i danni dopo il botto in gara 1 innescato da un contatto tra Haslam e Guintoli. Per la Suzuki è durissima ricavarsi anche un piccolo spazio in questa Superbike che non aspetta nessuno.
Imola - Le temperature basse hanno fatto saltare i piani ad ogni squadra e come avevano anticipato i protagonisti delle prove di ieri è stata una difficoltà in più da gestire. La variante Villeneuve ha fatto subito danni. Prima per un contatto tra Camier e Alfonsi, ambedue fuori, poi, molto più grave tra Guintoli (trauma toracico con sospetta frattura costale in via di accertamento) , arrivato lungo e centrato in pieno dallo sfortunato Davies. Anche per loro gara finita.
Mentre Melandri, arrivando lungo in variante bassa per problemi al cambio, è ripartito buon ultimo, davanti la fuga di Tom Sykes e Carlos Checa ha iniziato a farsi concreta. L'inglese ha imposto un passo da panico e solo il campione del mondo ha retto questa fuga per lo meno nelle fasi iniziali della prova. Eccellente Lorenzo Zanetti che insieme a Laverty ha recuperato decimi preziosi riportandosi sui primi. In difficoltà Biaggi che nel corso del quinto passaggio ha dovuto mettere in conto un distacco di oltre tre secondi.
Oltre ad un buon Haslam, quarto, strepitoso protagonista è stato l'alfiere di casa Pata Racing, Lorenzo Zanetti, a fare la differenza. Superato anche Rea, il lombardo ha tenuto un passo da paura anche se non sufficiente per recuperare su Haslam. "El toro" comunque non è da considerarsi battuto tanto che ha recuperato, andando vicinissimo al record da lui stesso detenuto. Un recupero per lui completato al dodicesimo passaggio con un perfetto sorpasso alle "Acque Minerali". Mancava il record e "Carlito" ha fatto il suo dovere: con 1'47'877, al tredicesimo passaggio, il campione del mondo ha lasciato il segno senza lasciare spazio per nessuno.
Da segnalare il bel recupero di Melandri, un problema tecnico in variante bassa parzialmente risolto grazie alla sua proverbiale caparbietà. Diciassettesimo giro da vera Superbike! Il confronto tra Haslam e Biaggi è stato corretto e spettacolare e tra le varianti del Tamburello e la Villeneuve hanno strappato gli applausi al pubblico presente. Zanetti, autore comunque di una gara maiuscola, ha pagato il calo degli pneumatici resistendo come un leone, ma al diciannovesimo giro niente ha potuto nei confronti di Laverty che lo ha superato.
Sotto gli occhi attenti di Gabriele Del Torchio e Filippo Preziosi, il campione del mondo in carica ha chiuso da leader recuperando gran parte di ciò che aveva lasciato in Australia. Il distacco da Biaggi si è ridotto a soli otto punti per il momento. Sykes ha confermato con il posto d'onore che Imola è il suo tracciato mentre Haslam ha ancora una volta fatto la differenza in casa BMW. Melandri ha raddrizzato la giornata chiudendo ottavo mentre Zanetti, probabilmente alla frutta con le gomme, ha fatto miracoli alla seconda gara in Superbike: ottavo. Tutto ok per Canepa, decimo, e per Badovini al quale va il punticino della bandiera. Ritirati Fabrizio e Giugliano.
Mentre Melandri, arrivando lungo in variante bassa per problemi al cambio, è ripartito buon ultimo, davanti la fuga di Tom Sykes e Carlos Checa ha iniziato a farsi concreta. L'inglese ha imposto un passo da panico e solo il campione del mondo ha retto questa fuga per lo meno nelle fasi iniziali della prova. Eccellente Lorenzo Zanetti che insieme a Laverty ha recuperato decimi preziosi riportandosi sui primi. In difficoltà Biaggi che nel corso del quinto passaggio ha dovuto mettere in conto un distacco di oltre tre secondi.
Oltre ad un buon Haslam, quarto, strepitoso protagonista è stato l'alfiere di casa Pata Racing, Lorenzo Zanetti, a fare la differenza. Superato anche Rea, il lombardo ha tenuto un passo da paura anche se non sufficiente per recuperare su Haslam. "El toro" comunque non è da considerarsi battuto tanto che ha recuperato, andando vicinissimo al record da lui stesso detenuto. Un recupero per lui completato al dodicesimo passaggio con un perfetto sorpasso alle "Acque Minerali". Mancava il record e "Carlito" ha fatto il suo dovere: con 1'47'877, al tredicesimo passaggio, il campione del mondo ha lasciato il segno senza lasciare spazio per nessuno.
Da segnalare il bel recupero di Melandri, un problema tecnico in variante bassa parzialmente risolto grazie alla sua proverbiale caparbietà. Diciassettesimo giro da vera Superbike! Il confronto tra Haslam e Biaggi è stato corretto e spettacolare e tra le varianti del Tamburello e la Villeneuve hanno strappato gli applausi al pubblico presente. Zanetti, autore comunque di una gara maiuscola, ha pagato il calo degli pneumatici resistendo come un leone, ma al diciannovesimo giro niente ha potuto nei confronti di Laverty che lo ha superato.
Sotto gli occhi attenti di Gabriele Del Torchio e Filippo Preziosi, il campione del mondo in carica ha chiuso da leader recuperando gran parte di ciò che aveva lasciato in Australia. Il distacco da Biaggi si è ridotto a soli otto punti per il momento. Sykes ha confermato con il posto d'onore che Imola è il suo tracciato mentre Haslam ha ancora una volta fatto la differenza in casa BMW. Melandri ha raddrizzato la giornata chiudendo ottavo mentre Zanetti, probabilmente alla frutta con le gomme, ha fatto miracoli alla seconda gara in Superbike: ottavo. Tutto ok per Canepa, decimo, e per Badovini al quale va il punticino della bandiera. Ritirati Fabrizio e Giugliano.
1 Checa C. (ESP) Ducati 1098R 38'06.264 (163,219 kph)
2 Sykes T. (GBR) Kawasaki ZX-10R 3.206
3 Haslam L. (GBR) BMW S1000 RR 5.593
4 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 6.519
5 Laverty E. (IRL) Aprilia RSV4 Factory 24.662
6 Melandri M. (ITA) BMW S1000 RR 27.261
7 Lascorz J. (ESP) Kawasaki ZX-10R 27.384
8 Zanetti L. (ITA) Ducati 1098R 28.299
9 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 34.067
10 Canepa N. (ITA) Ducati 1098R 35.724
11 Smrz J. (CZE) Ducati 1098R 36.738
12 Berger M. (FRA) Ducati 1098R 37.257
13 Hopkins J. (USA) Suzuki GSX-R1000 50.418
14 Mercado L. (ARG) Kawasaki ZX-10R 53.623
15 Badovini A. (ITA) BMW S1000 RR 53.942
16 McCormick B. (CAN) Ducati 1098R 54.139
17 Aitchison M. (AUS) BMW S1000 RR 57.944
18 Aoyama H. (JPN) Honda CBR1000RR 1'06.233
19 Salom D. (ESP) Kawasaki ZX-10R
2 Sykes T. (GBR) Kawasaki ZX-10R 3.206
3 Haslam L. (GBR) BMW S1000 RR 5.593
4 Biaggi M. (ITA) Aprilia RSV4 Factory 6.519
5 Laverty E. (IRL) Aprilia RSV4 Factory 24.662
6 Melandri M. (ITA) BMW S1000 RR 27.261
7 Lascorz J. (ESP) Kawasaki ZX-10R 27.384
8 Zanetti L. (ITA) Ducati 1098R 28.299
9 Rea J. (GBR) Honda CBR1000RR 34.067
10 Canepa N. (ITA) Ducati 1098R 35.724
11 Smrz J. (CZE) Ducati 1098R 36.738
12 Berger M. (FRA) Ducati 1098R 37.257
13 Hopkins J. (USA) Suzuki GSX-R1000 50.418
14 Mercado L. (ARG) Kawasaki ZX-10R 53.623
15 Badovini A. (ITA) BMW S1000 RR 53.942
16 McCormick B. (CAN) Ducati 1098R 54.139
17 Aitchison M. (AUS) BMW S1000 RR 57.944
18 Aoyama H. (JPN) Honda CBR1000RR 1'06.233
19 Salom D. (ESP) Kawasaki ZX-10R
Imola – Il nuovo cambiamento climatico non ha turbato più di tanto confermando le scelte che la stragrande maggioranza dei piloti aveva fatto per di gara-1. Sykes lo aveva anticipato in conferenza stampa che non avrebbe fatto sconti e lo si è visto subito quando, dopo il via, ha passato all'esterno senza troppi complimenti Biaggi, alla Variante del Tamburello.
L'inglese, insieme a Checa e Biaggi, ha guadagnato subito un piccolo margine sul grosso del gruppo capitanato da Haslam e comprendente anche Laverty, Melandri, Giugliano e Lascorz. Ed è stato proprio cuor di "Leon" a lasciare il segno. Nel quinto passaggio un eccezionale 1'47'741, momentaneo nastro azzurro imolese, prontamente aggiornato da Sykes in 1'47'552. Il dente avvelenato del campione del mondo è venuto fuori ben presto: Checa infatti ha recuperato prima su Haslam e poi su Biaggi la momentanea piazza d'onore. Se il terzetto è apparso agguerrito e attivo, non erano da meno gli inseguitori, capitanati da Melandri a sua volta seguito da Giugliano, Laverty, Smrz e Canepa.
A metà gara la situazione si è assestata in questo modo i piloti che si sono tenuti qualcosa da parte in vista del finale. Tra l'altro, solo Rea ed Aoyama avevano cambiato gomma sul posteriore, senza grossi risultati in verità. La fuga di Sykes è finita durante il quindicesimo passaggio. Checa, fotocopiando ciò che era successo in gara 1, ha fatto il suo passo rosicchiando il margine al rivale e allungando subito in modo perentorio.
I volti BMW, rabbuiati dalla lenta perdita di posizioni di Melandri, hanno avuto modo di gioire per la consistenza di Haslam, ombra della ZX 10 R di Tom e ben davanti alla RSV4 di Biaggi. Banale scivolata al diciannovesimo passaggio di Canepa in variante bassa, un errore che lo ha tolto di classifica a pochi metri da un altro positivo risultato. Negli ultimi minuti le emozioni conclusive. Biaggi ha cercato di beffare l'alfiere delle BMW ma senza riuscirci. Checa ha infilato la vittoria nr. 23 acciuffando la testa del campionato.
L'inglese, insieme a Checa e Biaggi, ha guadagnato subito un piccolo margine sul grosso del gruppo capitanato da Haslam e comprendente anche Laverty, Melandri, Giugliano e Lascorz. Ed è stato proprio cuor di "Leon" a lasciare il segno. Nel quinto passaggio un eccezionale 1'47'741, momentaneo nastro azzurro imolese, prontamente aggiornato da Sykes in 1'47'552. Il dente avvelenato del campione del mondo è venuto fuori ben presto: Checa infatti ha recuperato prima su Haslam e poi su Biaggi la momentanea piazza d'onore. Se il terzetto è apparso agguerrito e attivo, non erano da meno gli inseguitori, capitanati da Melandri a sua volta seguito da Giugliano, Laverty, Smrz e Canepa.
A metà gara la situazione si è assestata in questo modo i piloti che si sono tenuti qualcosa da parte in vista del finale. Tra l'altro, solo Rea ed Aoyama avevano cambiato gomma sul posteriore, senza grossi risultati in verità. La fuga di Sykes è finita durante il quindicesimo passaggio. Checa, fotocopiando ciò che era successo in gara 1, ha fatto il suo passo rosicchiando il margine al rivale e allungando subito in modo perentorio.
I volti BMW, rabbuiati dalla lenta perdita di posizioni di Melandri, hanno avuto modo di gioire per la consistenza di Haslam, ombra della ZX 10 R di Tom e ben davanti alla RSV4 di Biaggi. Banale scivolata al diciannovesimo passaggio di Canepa in variante bassa, un errore che lo ha tolto di classifica a pochi metri da un altro positivo risultato. Negli ultimi minuti le emozioni conclusive. Biaggi ha cercato di beffare l'alfiere delle BMW ma senza riuscirci. Checa ha infilato la vittoria nr. 23 acciuffando la testa del campionato.
1. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 37'57.571
2. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 37'59.506
3. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 38'00.540
4. Max Biaggi (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 38'00.917
5. Jonathan Rea (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 38'16.496
6. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 38'18.751
7. Jakub Smrz (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 38'18.963
8. Leon Camier (Crescent Fixi Suzuki) Suzuki GSX-R1000 38'21.368
9. Joan Lascorz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 38'21.790
10. Marco Melandri (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 38'23.170
11. Sylvain Guintoli (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 38'23.347
12. Maxime Berger (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 38'23.575
13. Lorenzo Zanetti (PATA Racing Team) Ducati 1098R 38'28.743
14. Chaz Davies (ParkinGO MTC Racing) Aprilia RSV4 Factory 38'31.408
15. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 38'43.112
16. Brett McCormick (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 38'48.378
17. David Salom (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 38'48.654
18. Mark Aitchison (Grillini Progea Superbike Team) BMW S1000 RR 38'55.404
2. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 37'59.506
3. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 38'00.540
4. Max Biaggi (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 38'00.917
5. Jonathan Rea (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 38'16.496
6. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 38'18.751
7. Jakub Smrz (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 38'18.963
8. Leon Camier (Crescent Fixi Suzuki) Suzuki GSX-R1000 38'21.368
9. Joan Lascorz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 38'21.790
10. Marco Melandri (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 38'23.170
11. Sylvain Guintoli (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 38'23.347
12. Maxime Berger (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 38'23.575
13. Lorenzo Zanetti (PATA Racing Team) Ducati 1098R 38'28.743
14. Chaz Davies (ParkinGO MTC Racing) Aprilia RSV4 Factory 38'31.408
15. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 38'43.112
16. Brett McCormick (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 38'48.378
17. David Salom (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 38'48.654
18. Mark Aitchison (Grillini Progea Superbike Team) BMW S1000 RR 38'55.404
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