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Honda VFR1200F DCT

di Walter Tortoroglio, foto Honda photo team il 05/05/2010 in Moto & Scooter

Testata in Germania la sport-touring giapponese dotata dell'innovativa trasmissione a doppia frizione. Tanta elettronica e tre modalità di guida che lasciano comunque al pilota la possibilità di divertirsi tra le curve. Disponibile dalla fine di maggio a 17.000 euro, chiavi in mano 

Honda VFR1200F DCT
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La Honda ha voluto abbinare quella che considera la massima tecnologia motociclistica disponibile al momento con la massima espressione di architettura industriale. Per questo ha voluto presentare la VFR1200F dotata di cambio DCT (Dual Cluthc Transmission) nella nuovissima struttura Honda Academy: 23.000 metri quadri dedicati all'addestramento dei tecnici della Casa alata a pochi chilometri da Francoforte.
In una giornata cupa e a tratti piovosa abbiamo potuto mettere alla prova la nuova VFR dotata di cambio automatico, sulle strade collinari della Baviera. Tre le modalità disponibili: Drive, Sport e Manual, le prime due comandate direttamente dalla centralina elettronica e la terza, invece, gestita dal pilota mediante due pulsanti situati sul blocchetto del semimanubrio sinistro.

Per guardare da vicino tutti i particolari della nuova VFR1200F DCT, clicca qui!

Quando si accende il motore, il cambio si posiziona in Neutral; occorre quindi scegliere la modalità di guida dal blocchetto comandi di destra ed in automatico si innesta la prima marcia.
Iniziamo il test in Drive: in questa modalità i tecnici Honda hanno ricercato il massimo risparmio di carburante ed una taratura adatta al turismo più tranquillo. Infatti, il cambio marcia avviene in relazione alla velocità con cui si ruota la manopola del gas e comunque sempre a regimi di rotazione bassi. Abbiamo però rilevato che questa caratteristica penalizza la percorrenza delle curve strette ed anche la circolazione in città può risultare poco fluida visto che con i rapporti lunghi inseriti aumenta l'inerzia del mezzo nello stretto.
Situazione diversa, invece, per la modalità Sport: veramente divertente questa mappatura! La centralina sfrutta ogni marcia allo stesso modo in cui farebbe il pilota durante una gita ad andatura allegra. I rapporti, anche qui vengono inseriti a regimi di rotazione che variano in relazione alla velocità con cui si agisce sul gas e, se la centralina capisce che stiamo eseguendo un sorpasso, non esita a tirare le marce fino alla zona rossa del contagiri. Questa mappatura ci piace, ma da veri tester ci chiediamo: l'accelerazione è buona, ma la staccata? Ebbene, qui la VFR ci stupisce: un sensore che calcola l'entità della decelerazione trasmette i dati alla centralina che, leggendo la staccata, scala le marce servendoci il giusto rapporto per l'inserimento in curva.
Proviamo la modalità Manual: qui siamo noi a gestire la cambiata, l'unica differenza rispetto alla versione senza DTC è che la frizione e la pedivella del cambio sono assenti e si cambia marcia con pollice ed indice della mano sinistra. Ma anche qui però la centralina, in alcune occasioni, decide al posto del pilota: per esempio, se ci fermiamo allo stop con un rapporto lungo, comunque, alla nostra ripartenza, troveremo la prima marcia inserita. Se invece scaliamo due o tre marce in una sola staccata la frizione rimane innestata fino a quando non c'è più il rischio di bloccaggio della ruota posteriore.
In tutte le mappature, l'innesto delle marce è veloce e preciso, leggermente rumoroso ma rimane entro limiti normali. Un grande vantaggio che abbiamo avuto modo di rilevare durante la prova è l'assetto costante nei cambi marcia: il trasferimento di carico da posteriore e anteriore è quasi inavvertibile durante la fase di inserimento dei rapporti rispetto ad un cambio tradizionale.
A metà giornata decidiamo che la modalità che fa al caso nostro è la Sport: permette infatti di guidare con la massima rilassatezza e di gustare le curve bene asfaltate del percorso che i collaudatori Honda hanno scelto per noi. I 9 kg in più rispetto alla versione senza DCT si fanno sentire un po' nel misto stretto diventando invece inavvertibili sul veloce.
Honda VFR1200F DCT
La Honda, va molto fiera del sistema DCT (Dual Clutch Transmission), tanto da averlo voluto installare su quella che da anni è una delle icone della propria produzione.
Questo sistema, studiato dall' ing. Ogasawara, si basa sul funzionamento coassiale di due frizioni a comando idraulico, interamente gestite dalla centralina elettronica. Ognuna delle due frizioni comanda uno dei due alberi del cambio coassiali: sul primo sono montati gli ingranaggi dei rapporti pari (2°,4°,6°), sull'altro quelli dispari. Quando, per esempio, stiamo viaggiando in seconda marcia la terza è già inserita, soltanto che la frizione che la gestisce è disinserita; quando andremo a selezionare la terza, sarà solo l'alternanza tra le due frizioni ad innestare il rapporto superiore, questo per garantire la massima velocità di cambiata. Ad innestare i rapporti, in luogo della leva del cambio, è delegato un motorino elettrico situato sul lato sinistro del motore.
Il peso totale della moto è aumentato di 9 kg a causa del motorino attuatore, della seconda frizione e dell'olio di quest'ultima.
Honda VFR1200F DCT
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