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Borile: i nuovi progetti

di Lorenzo Cascioli, foto Michelangelo Agostinetto il 13/04/2018 in Moto & Scooter

Nuovi partner, nuovo sito produttivo a Verona: ecco come l'artigiano veneto torna alla produzione in serie. La Multiuso 230 è già in fase di assemblaggio, mentre è attesa per la fine dell’anno la nuova B300MDV, una vera enduro con uno stile tutto nostalgia. Ma non basta, perché il vulcanico Umberto Borile annuncia anche un motore rivoluzionario

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Un inedito sito produttivo, nuovi partner, la Multiuso 230 che torna sulle linee di montaggio. Tanta carne al fuoco per il futuro. Borile è tornato. In realtà non era mai andato da nessuna parte. Umberto Borile era sempre lì, nella sua tana-atelier a Vo’ Euganeo (PD), sui Colli Euganei, a inventare, martellare, plasmare, saldare, disegnare e poi inventare ancora. Nel suo mondo, lontano dal mondo.

Giusto pochi giorni fa, in redazione, ci stavamo chiedendo dove fosse finito. E in effetti era da tre anni che non ne sentivamo più parlare. Nel 2015 le cose sembrava andassero bene. C’era già qualcuno che aveva dato una logica produttiva alle sue idee: l’imprenditore Carlo Bassi, amante del made in Italy, che insieme al figlio Alberto aveva trasformato l’estro di Borile in azienda. La Multiuso 230 era prodotta in serie e vendeva bene, stava arrivando la B300CR che era la moto giusta al momento giusto. La prematura scomparsa di Carlo, poi, aveva costretto la famiglia Bassi a rivedere i propri piani. E Umberto Borile era tornato alla sua dimensione artigianale, che personalmente non aveva mai lasciato dal 1988, anno della sua prima moto.

Il ritorno di Borile: le novità

Oggi, come anticipato, per Borile torna ad aprirsi uno scenario verso un pubblico più ampio, a seguito dell’accordo raggiunto con Administra, società veronese operante nel settore automotive. Il fondatore e ceo Filippo Manara ci spiega come sia già operativo il sito produttivo di Verona. Al milanese Maurizio Zucchi, responsabile commerciale, è affidato il compito di realizzare la nuova rete distributiva italiana ed estera.

Il primo passo è rimettere in produzione la Multiuso 230, che sarà disponibile entro un paio di mesi a un prezzo che non dovrebbe discostarsi molto dai 4.790 euro c.i.m. dell’ultimo listino pervenuto. Entro la fine dell’anno arriverà la inedita B300MDV. A vederla sembra una moto da Regolarità degli Anni 80: telaio in tubi, coppia di ammortizzatori, mascherina con faro tondo. Il tutto condito con un moderno motore monocilindrico Euro4 con 4 valvole e avviamento elettrico. “È l’enduro che mancava - dicono da Borile – il mezzo giusto per tutti i motociclisti non estremi che vorranno riassaporare il gusto della guida in fuoristrada”. Si preannuncia un prezzo attorno ai 9.000 euro. Poi, naturalmente, Umberto continuerà a realizzare di persona la B500Ricky. A mano. A una a una. “Basta ordinarla e non farmi fretta…” dice Umberto stesso.

 

 

Multiuso, le nuove versioni

Guardando oltre, sono previste nuove versioni della Multiuso con un differente motore, una 450 stradale sullo stile delle gloriose BSA Gold Star e, infine, una 550 con una mezza carena in stile rally, per raid e avventure off-road. Si parla di un triennio con un piano che prevede 100 moto da qui alla fine dell’anno, 500 nel 2019, per poi andare a regime con 800 pezzi all’anno. “Non dobbiamo dimenticare la natura del prodotto stesso, che non è di serie industriale e che non deve dimenticare le sue caratteristiche di artigianalità - sottolineano - dobbiamo portare le moto dai concessionari, farle apprezzare, farle toccare: un conto è toccare un serbatoio in plastica, un conto uno in alluminio”. Si parla di numeri, di magazzino, di impegni, di rete di vendita e degli accordi già stipulati per il credito al consumo. Aspetti concreti di cui si sta occupando il nuovo management, che potrà quindi lasciare libero Umberto di sfogare il suo estro. “Perché lui è un artista e deve fare l’artista, non il commerciale o l’amministrativo”.

Umberto Borile, una vita per le moto

E lui, Borile, un artista lo è davvero. Sessantacinque anni portati alla grande, una passione grande come una casa, la voglia di impennare e di derapare di un ragazzino, Umberto è un puledro, un cavallo di razza che non sopporta le briglie. Ed è anche un vulcano di idee: non sta fermo non attimo. Ed è così che, a un certo punto, in conferenza prende il microfono, rivelando il suo ultimo progetto: “Ho un sogno nel cassetto…” e inizia a raccontare di un motore monocilindrico con 4 valvole, dalla distribuzione a dir poco rivoluzionaria. Umberto non dice come è fatta questa distribuzione perché ancora la deve brevettare e non vuole svelare le sue carte. Ci stuzzica però, raccontando come non è fatta, cosa non ha. “Non ha la catena, non ha la cinghia, non ha una cascata di ingranaggi, non ha bilancieri, non ha molle, non ha attriti radenti…”. Attendiamo curiosi.

Le moto dei sogni

In conferenza abbiamo colto una frase significativa, da parte del nuovo management. “Tutti conoscono Umberto Borile, pochi hanno visto le sue moto dal vivo. Le moto bisogna farle circolare per strada”. Traduzione: bisogna farle conoscere, perché si guidano bene. Ed è vero, aggiungiamo noi. Chi scrive può dire di aver provato nel 2013 il prototipo della Scrambler B450, che era una moto sana ed emozionante allo stesso tempo. La 230 Multiuso, piccolo grande successo commerciale, è da tutti riconosciuta come un bel mezzo. Insomma, le moto Borile meriterebbero davvero di diventare una realtà consolidata. Per Umberto, per il nuovo management, e per il pubblico. Un sincero in bocca al lupo.

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