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Riscaldare la moto a freddo: il ruolo dell'iniezione

Fabio Tagliaferri il 05/03/2021 in Scuola Guida
Riscaldare la moto a freddo: il ruolo dell'iniezione
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Ecco perché, grazie al sistema di iniezione, far girare un motore troppo a lungo al minimo quando è freddo può diventare controproducente

Vediamo in questo articolo il ruolo che il metodo dell'iniezione di carburante riveste nel riscaldamento del motore, e come l'avvento dell'iniezione elettronica abbia reso questo processo molto più efficiente. Infine, tiriamo le somme dei due precedenti articoli richiudendo il cerchio.

 

TEMPI MODERNI

Con i motori moderni le cose sono migliorate: si scaldano più velocemente che in passato, grazie allo sviluppo dei materiali, dei lubrificanti e dell’elettronica. Anche la quantità di refrigerante che circola nei condotti è minore che in passato.

Un passo importante in questo senso si è avuto con l’introduzione dell’iniezione elettronica. I vecchi motori a carburatori, all’avvio, hanno vuoti di erogazione, alta fumosità e un funzionamento più discontinuo. Per facilitarne l’avvio, sono previsti di un dispositivo chiamato starter, il quale ha il compito di arricchire sensibilmente la miscela di aria/benzina che entra nella camere di scoppio. Questo dispositivo è necessario in quanto a causa della bassa temperatura del collettore, del carburatore, e delle pareti dei cilindri, parte della miscela (non arricchita) si condensa sulle pareti metalliche, rendendo istantaneamente “magra” la miscela (il rapporto aria/benzina aumenta).

Lo starter, dunque, sopperisce a questo problema arricchendo la miscela, ripristinando così un rapporto stechiometrico ottimale. A causa del suo diametro ridotto, ha la sua massima efficienza ai minimi regimi: con questo tipo di alimentazione è dunque necessario lasciar girare al minimo il motore per qualche istante (senza indugiare a lungo), finché il suo funzionamento non si stabilizza. È da qui che nasce il luogo comune secondo cui occorre lasciar girare al minimo il motore per qualche minuto. Vedremo che questa è una pratica non corretta per i motori moderni a iniezione.

 

DUE PICCIONI...

L’iniezione infatti svolge il lavoro di carburatore e starter, grazie al controllo elettronico della centralina, che garantisce una gestione sempre ottimale del rapporto aria/benzina, anche in funzione delle variabili condizioni climatiche esterne. Per questo motivo, con i motori moderni, si avverte meno la differenza fra un’accensione a freddo in inverno o in estate.

La sua introduzione ha migliorato sensibilmente la fase di accensione della miscela, in quanto, attraverso pressioni più alte, riesce a polverizzare il carburante in modo più fine (“goccioline” più piccole innescano una combustione migliore), riducendo la condensazione della benzina a freddo e garantendo di conseguenza una maggiore regolarità di funzionamento del motore anche all’avviamento.

 

LA PROCEDURA CORRETTA

Alla luce di tutto questo, come anticipato negli articoli precedenti, possiamo sfatare il luogo comune secondo cui occorre lasciare girare il motore al minimo da fermi. Anzi, l’effetto è controproducente. Infatti, come abbiamo visto, il riscaldamento non è omogeneo, e il motore, girando al minimo, raggiungerà molto lentamente la sua temperatura ottimale di esercizio. Al contrario, si finirà per creare degli scompensi e delle tensioni solo sulle componenti più sollecitate. La cosa migliore, è, dunque, far girare il motore per circa 20 secondi e poi partire, mantenendo un regime di rotazione basso e utilizzando spesso il cambio. Solo in movimento, infatti, il motore può raggiungere la sua temperatura di esercizio. Questo dipende dal fatto che, al minimo, la quantità della miscela aria/benzina che entra nelle camere di scoppio è ridotta rispetto alla quantità che entra durante la marcia a parità di regime di rotazione (in folle il motore non incontra la resistenza della ruota motrice e sale di giri più velocemente). Minor miscela significa minor calore sprigionato: quanto basta a scaldare solo parzialmente il motore.

Questo si ripercuote anche sulla temperatura dell’olio motore: al minimo il lubrificante entrerà molto lentamente in temperatura, e perciò continuerà a scorrere lentamente ed in minore quantità più a lungo. In movimento, raggiungerà prima la temperatura di esercizio, e dunque una miglior efficienza.

Quindi, lasciar girare il motore al minimo a lungo è sconsigliabile sia da un punto di vista meccanico (l’usura delle componenti è sicuramente maggiore a freddo che a caldo) che da un punto di vista, ovviamente, ambientale.

 

Riscaldare la moto a freddo: il ruolo dell'iniezione
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  • guggio8
    Interessante. Ma c'è un problema con gli SCOOTER. Senza il cambio manuale non è possibile tenere molto bassi i giri del motore, che "frulla" allegramente anche a bassa velocità. Che fare? Scaldare un po' di più da fermo? Credo che procedere pianissino (10-15-20 km/h) nelle prime fasi sia la soluzione migliore. Sbaglio?