Carlos Checa/Team Althea /Ducati 10 e lode – Hanno dominato in lungo ed in largo il campionato schiantando gli avversari. Dopo due stagioni difficili gli uomini in rosso sono tornati a festeggiare nel "loro" campionato grazie ad un pilota che è divenuto immediatamente un idolo per umanità e talento.

Chaz Davies/Team ParkinGO 10 – Trovarsi a piedi a tre mesi del via del mondiale Supersport, recuperare le moto ferme da un anno e vincere il titolo, una favola d'altri tempi con lieto fine. Da ricordare che in questa vittoria anche Luca Scassa ha fatto la sua parte.

Davide Giugliano/Team Althea/Ducati 10 – Era un cavallo pazzo dotata di una dose esagerata di talento ma totalmente ingestibile. Con Genesio Bevilacqua, Davide ha cambiato radicalmente vita facendo vedere tutto il suo reale potenziale. Sarà uno dei nomi nuovi della Superbike 2012, confermato con la stesso moto e con lo stesso team.

Marco Melandri 9 – Il ravennate soffre quando ad inizio gara la sua moto è poco fluida in ingresso curva, ma poi cresce a livello esponenziale. Mai domo, non si è tirato indietro neppure nei sorpassi più duri. In campionato ha la certezza al primo anno di aver centrato subito la piazza d'onore e tra poco lo aspetta la BMW.

Eugene Laverty 8 – L'inglese è stato un fulmine nelle prove ed anche in gara ha mostrato di possedere i cromosomi giusti per puntare al gradino più alto del podio. Con il calo degli pneumatici e contro un Checa stratosferico però non ha potuto fare di più. È il futuro della Superbike.

Leon Haslam 8 – Sarà stata la certezza di avere nel futuro uno scomodo compagno in squadra, ma l'inglese si è reso protagonista di una gara muscolosa premiata in gara 1 con un podio. Non è un buon collaudatore, ma quando c'è da tirare fuori gli attributi lo fa senza patemi d'animo.

Jonathan Rea 7 – L'inglese stacca una bella Superpole, ma poi parte male e nel tentativo di recuperare scivola malamente all'ultima strettissima chicane prima del traguardo. In gara 2 è un leone sino a che non viene lasciato a piedi dal mezzo in maniera del tutto incolpevole. La stagione è al termine e tra poco si inizierà a provare con la nuova moto…

Leon Camier 6,5 - Scampoli di luce in una stagione caratterizzate da troppe ombre. L'inglese sembra aver smarrito tutta quell'aggressività che aveva nella BSB. Fa il suo onesto lavoro ma con una moto del genere avrebbe dovuto fare di più.

Ayrton Badovini 5 – Un week end sottotono dopo quello già non esaltante d'Imola. Stanchezza? Occhio, il prossimo anno i confronti ci saranno e lui non potrà mai prendere un attimo di respiro.

Sylvain Guintoli 5 – Un ottimo portatore d'acqua, ma niente di più. Neppure sul tracciato di casa riesce nell'impresa con una moto che in mano ad altri personaggi ha dominato il mondiale. Il suo è un ruolo da gregario, non chiediamogli altro.

Joan Lascorz 5 – Un conto è andare forte in Supersport, un conto è portare al limite una Superbike. Lo spagnolo non brilla e soprattutto non accenna a migliorare…vivacchia al limite della decima posizione…un po' pochino…

Noryiuki Haga 5 – Non fai in tempo a dire che è tornato tra i vivi che il nipponico incappa in un'altra domenica anonima. Ci auguriamo che Marco Borciani ed il Team Pata riflettano a lungo se confermarlo o meno.

Tom Sykes 5 – Brutto week end per Mr. Smile autore di una discreta Superpole non seguita da un'altrettanto convincente gara. Gli è stato davanti anche il compagno di squadra che proprio un fulmine non è, mentre l'errore al primo giro di gara 2 è roba da dilettanti.

Michel Fabrizio 4 – Altre due cadute una delle quali recuperata in extremis. Michel è sfiduciato da una situazione generale intorno a lui poco serena, ma non si ottiene niente in questo modo. Le esternazioni di Batta alla vigilia gli danno il colpo di grazia. Urge cambiare aria quanto prima.