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Un nome da Valencia: Corser!

il 23/04/2005 in Sbk

Mezzo secondo è il vantaggio fra l’australiano della Suzuki e tutti gli altri. Due turni di prove e una superpole sono il suo bottino prima del GP di Spagna SBK, che non potrà sfuggirgli. Crescono Honda, Ducati e soprattutto Kawasaki, ma anche la Yamaha è

Un nome da Valencia: Corser!
Kenan Sofuoglu, l'altro alfiere del Team Yamaha Germania

di Luigi Rivola, foto Alex Photo


Corser è il poleman di Valencia, gli altri inseguono

Valencia –
Il primo a scendere sotto 1’37” è Andrew Pitt, che pennella con decisione le difficili curve del tracciato di Valencia e taglia il traguardo della Superpole in 1’36”5, rifilando mezzo secondo al compgno di squadra Haga, in quel momento leader davanti a Lanzi, Martin e Bostrom.

David Checa, che parte dopo di lui, sempre in sella ad una Yamaha R1, non riesce a far meglio e, con 1’37”1, si sistema fra Haga e Lanzi. Ancora una Yamaha, quella di Sebastien Gimbert, che sbaglia tutto e non fa meglio di 1’38”2, ma intanto è sceso in pista Chili con la sua Fireblade-Klaffi. Chili è molto stanco, ha un ginocchio fasciato, ma si impegna egualmente e porta a termine il giro lanciato in 1’37”2, piazzandosi provvisoriamente al quarto posto.
È il turno di uno dei potenziali vincitori: Yukio Kagayama con la Suzuki. Kagayama nelle prove di Valencia non ha brillato; aveva dichiarato che la pista non gli piaceva, ma ha comunque, oltre al buon talento, una moto eccezionale; la sfrutta meglio che può, sfonda anche lui il muro di 1’37” e alla fine si ritrova secondo alle spalle di Pitt, ma non durerà.


Arriva Laconi; nella prima frazione del percorso è il più veloce, nella seconda pure, sfrutta ogni centimetro di pista e taglia il traguardo in prima posizione con un eccellente 1’36”3. Grandi applausi nel box Ducati. Dopo Laconi è il momento di Abe, pilota espertissimo, ma non di superpole: tiene un buon passo, stando a due-tre decimi dai vari intertempi di Laconi, e guadagna un soddisfacente terzo posto, ma senza la soddisfazione di battere Pitt con la stessa moto.
Da Vermeulen ci si aspetta sempre molto, ma l’inizio di questa stagione non lo ha portato ancora alla ribalta. Valencia potrebbe essere l’occasione giusta: in superpole l’australiano di Ten Kate mette alla frusta la sua Honda e la guida come sa fare fino al traguardo, che taglia in 1’36”1, portandosi provvisoriamente al comando delle operazioni.


E ora è in pista Chris Walker con la Kawasaki ZX-10R. Velocissimo nelle prove ufficiali, l’inglese del Team PSG-1 è attesissimo alla verifica della Superpole. Lui dà il massimo e si piazza al quarto posto in 1’36”5. Sta alla rivelazione del 2005: Neukirchner, compagno di squadra di Chili. Nel primo intertempo è primo, ma negli altri perde il vantaggio e si piazza terzo relegando Vermeulen al quarto posto. Ora il confronto in casa Honda vede in azione Muggeridge, che guida pulitissimo, pareggia i conti col migliore nel primo intertempo, perde due decimi nel secondo e altri due nel terzo e ultimo. È quinto, ma c’è in pista Corser, che guadagna subito due decimi su tutti nel primo intertempo, che diventano quattro nel secondo, esce in impennata dall’ultima curva, sfonda il muro di 1’36” e vince la superpole in 1’35”6. Moto vincente e pilota anche. Domani sarà dura per tutti. Per lui forse meno.

– Il secondo turno di prove comincia all’insegna del relax, come sempre. Nelle posizioni arretrate della classifica i tempi cominciano a migliorare presto, ma non nei piani alti, dove Corser tiene saldamente lo scettro davanti a Walker, mentre Chili cede a un Laconi che, come aveva promesso ieri, ha cambiato il passo.
Fino a dieci minuti dal termine i progressi non sono molto significativi: si respira aria di tattica in attesa degli ultimi istanti. Laconi risale al secondo posto con la chiara intenzione di attaccare Corser, ma l’australiano risponde presto abbassando concretamente il suo limite di ieri. Walker tiene duro e dimostra che il suo tempo nel primo turno non è stato un caso. Sale anche Checa, miglior uomo della Yamaha, ma i suoi compagni di marca stanno tutti migliorando.


A tre minuti dalla fine delle prove, Neukirchner attacca Laconi e si piazza al secondo posto. Non vi resiste a lungo: arriva Muggeridge e lo respinge al terzo, mentre Walker resiste in quarta posizione davanti a Vermeulen e ad Abe, che a sua volta precede Laconi, Kagayama e Chili. Corser chiude le prove al primo posto con mezzo secondo di vantaggio su Muggeridge; fra il secondo e il settimo posto ci sono sei piloti racchiusi in un decimo di secondo; in 1” da Muggeridge ce ne sono quindici!


La sentenza è impietosa: con Corser e la sua Suzuki sembra che non ci sia nulla da fare nemmeno in Spagna, però i distacchi si sono ridotti e si annuncia una superpole da brivido.

Valencia – Kevin Curtain è l’animatore delle prime battute delle qualificazioni decisive del GP di Spagna Supersport. L’australiano della Yamaha, punto sul vivo dalla prestazione di ieri dello spagnolo Carrasco, quarto in classifica e primo dei piloti della R6, reagisce subito e si porta dal quinto al terzo posto della griglia provvisoria, mettendosi alle spalle non solo Carrasco, ma anche Foret.


Il ritmo è più sostenuto di ieri e ne fa le spese Nannelli, che precipita dall’ottava alla dodicesima posizione, poi ne riguadagna due, girando in 1’40”3, un passo sotto il quale non sembra in grado di scendere. Si sveglia invece Michel Fabrizio, che a tre minuti dal termine sorpassa Parkes e si installa in quinta posizione.
Manca un minuto e mezzo alla bandiera di fine turno e, mentre al vertice non cambia nulla, Fabien Foret attacca e riconquista il terzo posto; Fabrizio gira molto forte, ma non riesce a andare oltre il quinto posto.


Nulla di nuovo sotto il sole: Charpentier in pole e il suo compagno di squadra Fujiwara gli copre le spalle al secondo posto. La vera corsa comincia dal terzo posto, e Foret sembra avere un buon margine, Curtain e Fabrizio permettendo, per portarselo a casa. Niente da fare per la Ducati: la 749R di Nannelli è dodicesima, quella di Berta è ventiduesima e quella di Vd Goorbergh, un campione che è l’ombra di se stesso, è addirittura ultima. Ma in questo caso c'è una spiegazione: Vd Goorbergh accusa la Ducati di mancanza di competitività: è deluso, nervosissimo, e oggi non ha voluto compiere neanche un giro in sella alla 749R del Team Berta. Ha manifestato chiaramente l'intenzione di smettere.
Pur avvantaggiato ancora nella cilindrata, il bicilindrico nella Supersport sembra più penalizzato, nel confronto coi quattro cilindri, che in Superbike dove la cilindrata è stata invece uniformata.


Mai fidarsi dei compagni! Kenan Sofuoglu, autore ieri del miglior tempo nel primo turno di prove ufficiali della Superstock 1000, nel secondo forse era convinto che nessuno avrebbe migliorato la sua prestazione, invece proprio l’altro pilota della Yamaha Germania, il belga Didier Van Keymeulen, gli ha fatto lo scherzo di strappargli la pole position girando in 1’39”341 contro 1’39”512 di Sofuoglu, che nel turno decisivo è stato troppo attendista.


Le premesse della Superstock 1000 sono dunque quelle di una replica di ciò che succedeva lo scorso anno, quando i due piloti del Team Lorenzini by Leoni, Vizziello e Alfonsi, dominavano largamente la scena.
Qest’anno il Team Lorenzini ha in cura Massimo Roccoli, che a Valencia partirà domani in prima fila dalla quarta posizione, a fianco di Alex Martinez, terzo. L’intera prima fila è monopolizzata dalla Yamaha e per trovare le prime Suzuki bisogna scendere in seconda fila, dove Chiarello e Coxhell, quinto e sesto, difendono i colori della moto che in Superbike stravince.


Luca Scassa, con la R1 del Team Ormeni, occupa il settimo posto della griglia di partenza precedendo altre tre Yamaha e la Suzuki-Celani di Alessandro Polita, poi, finalmente, al dodicesimo posto troviamo la prima delle quattro MV in lizza, quella di Iannuzzo, a 1”5 dalla pole.

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