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La prova della Ducati XDiavel V4: una cruiser insospettabilmente sportiva

Carlo Pettinato il 12/05/2025 in Anteprime
La prova della Ducati XDiavel V4: una cruiser insospettabilmente sportiva
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Il poderoso V4 Granturismo condiviso con la Multistrada è protagonista, ma è coadiuvato da una ciclistica intuitiva e super efficace tra le curve, tanto da renderla veloce e divertente ben oltre le aspettative. Ecco le nostre impressioni di guida

9 anni fa, Ducati uscì dalla propria zona di comfort come forse non aveva fatto mai nella sua storia. Nel 2016 usciva XDiavel, la prima sport cruiser, ma pur sempre cruiser, della casa di Borgo Panigale: era la 1260, naturalmente motorizzata V2. Oggi, 2025 arriva la seconda generazione di questo unicum a marchio Ducati, arriva XDiavel V4

Non si pensi che si tratti di una Diavel ricarrozzata e con pedane avanzate, perché se da lontano le si potrebbe confondere, sono in realtà più le differenze che le analogie. Ci sono ovviamente alcuni elementi in comune, in particolare il motore e il forcellone, ma tutto il resto della moto è stato ridisegnato e ogni altra componente è progettata espressamente per la XDiavel.

 

DUCATI XDIAVEL V4 2025: LA SCHEDA TECNICA

Il motore è l’unica non-novità di questa moto, lo abbiamo già provato sulla Diavel e sulle Multistrada V4, ma resta pur sempre grande protagonista. È il V4 Granturismo da 1.158 cc, 168 cavalli a 10.750 giri e 12,7 kgm a 7.500. Come sulle altre applicazioni, è caratterizzato da albero motore controrotante, per diminuire la massa volanica complessiva e quindi l’inerzia, e dal sistema di deattivazione della bancata posteriore. Questo, un espediente interessante per ridurre i consumi ma soprattutto il calore trasmesso al pilota, che entra in azione al minimo e in tutte le situazioni in cui sia richiesta poca potenza al motore, quando ci si va piano col gas insomma.

La prova della Ducati XDiavel V4: una cruiser insospettabilmente sportiva

Tutta la potenza del V4 è adeguatamente imbrigliata da un’elettronica di prim’ordine, con 4 riding mode, Sport, Touring, Urban e Wet, e 3 mappe motore; alle modalità di guida sono collegati gli ausili alla guida, quali ABS e controllo di trazione cornering e anti impennata, tutti settabili su più livelli. In aggiunta, è disponibile il launch control, per partenze brucianti al semaforo.

Il pacchetto ciclistico si basa su una struttura a motore portante in cui il telaio è “solamente” un front frame in alluminio cui è collegato l’avantreno. Il reparto sospensioni prevede una forcella Marzocchi con steli da 50 mm completamente regolabile, ammortizzatore Sachs anch’esso completamente regolabile, con più escursione rispetto al passato (+35 mm), e forcellone monobraccio. I freni sono firmati Brembo con dischi anteriori da 330 mm e pinze radiali Stylema. La XDiavel V4 pesa 229 kg senza benzina e il serbatoio tiene 20 litri.

Rispetto alla vecchia XDiavel 1260 ci sono novità anche in tema ergonomia: la sella è più spessa, in effetti molto confortevole, il manubrio è più basso e arretrato, quindi più vicino al pilota, la sella del passeggero è più spaziosa. Le pedane sono regolabili in tre posizioni con differente avanzamento, lo standard è la via di mezzo, poi si possono allontanare per i piloti alti o avvicinare per i più bassi. Come optional, ci sono le pedane centrali, per farla assomigliare maggiormente alla Diavel. Ottimi i comandi, le leve sono regolabili e di pregevole finitura.

La prova della Ducati XDiavel V4: una cruiser insospettabilmente sportiva

PIÙ SPORT CHE CRUISER: ECCO COME VA LA XDIAVEL V4

La posizione di guida è ciò a cui più bisogna abituarsi una volta che si sale in sella. Alla primissima partenza, e forse anche alla seconda, si porterebbero i piedi al centro… ma le pedane stanno tutte avanti, è una sport cruiser! Bastano in realtà pochi chilometri, poi la si padroneggia come se la si avesse sempre guidata. Uscendo dal centro città, si apprezza subito l’ottimo bilanciamento dell’assetto, confortevole sulle buche e sui dossi, coadiuvato anche da una sella particolarmente comoda. 

Come ci si avventura tra le montagne, si scopre un carattere di questa XDiavel che, guardandola sul cavalletto, in pochi avrebbero saputo decifrare. Ammirandola da ferma la si immagina in un mood quasi da Harley-Davidson, lunghissimi rettilinei che attraversano il deserto, lei a dominare la strada con la sua imponente presenza scenica. E invece, dopo un paio di curve scopri che è qui, tra le curve appunto, che si trova più a suo agio. La XDiavel V4 è insospettabilmente sportiva e ti sa far divertire davvero.

Si guida, eccome se si guida! I punti forti sono il baricentro basso, che le conferisce grande prontezza nei cambi di direzione, e un avantreno così solido che buttarla in piega ad alta velocità è veramente una goduria. Prese le misure, sai che ti puoi fidare, sai che lei terrà la linea con una precisione così millimetrica che pare di tenere il perno ruota anteriore tra i palmi delle mani. Disegna linee come un compasso, leggera ma tagliente, grazie anche al manubrio largo che offre la giusta leva per governarla. 

La prova della Ducati XDiavel V4: una cruiser insospettabilmente sportiva

Solo nei tornantini più stretti mostra qualche limite, dovuto inevitabilmente al lungo interasse, al gommone posteriore da 240 e all’angolo di sterzo parecchio aperto. In questa situazione sembra non voler piegare oltre un certo limite, quindi le curve strette e che tornano bisogna prenderle un po’ più con calma e disegnando traiettorie rotonde, ma a questo punto si parla davvero del pelo nell’uovo. Va detto: la ciclistica di questa XDiavel V4 è davvero un piccolo prodigio della tecnica. Inappuntabili i freni, soprattutto l’impianto anteriore che alla prima risposta è morbido ma pronto, poi potente più che a sufficienza; ok anche il posteriore, bello consistente per correggere la linea quando serve o per rallentare senza sbilanciamenti.

Per ultimo il motore che, come detto, non è una novità, anche se qualche sorpresina la riserva. Colpisce innanzi tutto per la presenza a tutti i regimi, ci sono tanti cavalli e tanta coppia, la spinta è poderosa e sembra non finire mai. Quello che non ti aspetti, tenendo a mente la Multistrada V4, è una certa ruvidità nella prima parte dell’erogazione, vibrazioni soprattutto in zona sella presenti fino ai 4.000 giri. I ragazzi di Ducati ci dicono che in realtà la cosa è voluta, e in effetti, appunto, sulla Multi non si nota; una scelta singolare ma in realtà con un suo perché, per donare più carattere alla XDiavel, per darle un tocco d’arroganza in più, per farla moto più maschia, passatemi il termine, e posso dire che tutto sommato il risultato è quello sperato. Oltre a queste vibrazioni, un piccolo neo da segnalare è la risposta dell’acceleratore, con un certo effetto on-off riscontrabile soprattutto quando si chiude il gas.

La prova della Ducati XDiavel V4: una cruiser insospettabilmente sportiva

Un accenno al cambio, perfetto ai medi e alti regimi, leggermente contrastato ai bassi: nel complesso, funzionamento ottimo. Nulla di particolare da segnalare rispetto alle funzioni elettroniche, con le varie modalità che fanno esattamente ciò che ci si aspetta, ovvero modificare il carattere del motore rendendolo più o meno aggressivo e tutti i controlli menzionati sopra, adattandoli alle situazioni di riferimento. Tra l’altro, la strumentazione, pur offrendo numerosissime opzioni, rimane facile da usare, grazie anche al tasto Mode, sul blocchetto di sinistra, che manda direttamente alla scelta dei riding mode, senza il rischio di perdersi per il menu quando si voglia passare da uno all’altro.

 

COLORI E PREZZO

Tutto questo eccellente pacchetto lo si paga: il prezzo di listino è di 28.990 euro franco concessionario. La Ducati XDiavel V4 è già disponibile presso i rivenditori in due colorazioni, Burning Red, la moto in prova, e Black Lava, che non è un vero nero ma un marrone/viola molto scuro, particolarmente d’effetto.

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