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Kawasaki Ninja 650: la sportiva per tutti!

di Alessandro Codognesi il 30/01/2017 in Anteprime

La nuova Kawasaki Ninja 650 è una sportiva a buon prezzo (costa 7.790 euro chiavi in mano) ben fatta. Su strada riesce a mettere a proprio agio i neofiti, ma all'occorrenza accontenta anche gli animi caldi con una guida efficace

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Partiamo con un consiglio: non giudicatela dal rumore. Il bicilindrico in linea della nuova Kawasaki Ninja 650 non ha certo la voce da baritono, ma sarebbe un grosso errore archiviarlo come il twin dei… neopatentati. Questo era, anche, il marchio della sua antenata, la ER-6f, spesso etichettata come la moto buona solo per iniziare e poco più. Ma chi l’ha avuta, o anche solo guidata, sa che sotto quelle forme innocue, si nascondevano un bicilindrico frizzante e una ciclistica svelta e composta.

Questa nuova Ninja non cambia solo all’anagrafe: oltre all’omologazione Euro4, porta con sé molti miglioramenti e nuovi dettagli che la rendono gratificante anche per i più smaliziati. Il tutto a un prezzo abbastanza contenuto: 7.790 euro, chiavi in mano.

La base meccanica è la stessa della recentissima Kawasaki Z650 a cui la Ninja aggiunge carene, cupolino e semimanubri. Per chi non ricorda, parliamo di un telaio tutto nuovo (in tubi di acciaio) realizzato con la raffinata tecnica dell’analisi a elementi finiti. Pesa solo 15 kg, ovvero 10 in meno rispetto alla vecchia ER-6f. Mica male! Poi ci sono il nuovo forcellone in alluminio (altri 2,7 kg risparmiati), il motore quasi interamente riprogettato (è ancora un bicilindrico in linea ma ora sviluppa 68 CV e pesa 2 kg in meno) e il nuovo scarico. In totale la bilancia fa segnare un risparmio di ben 18 kg!

Anche il comparto sospensioni è tutto nuovo: davanti c’è una forcella a steli tradizionali da 41 mm, dietro un mono orizzontale montato in posizione centrale (non più laterale). Per quanto riguarda i freni troviamo due dischi anteriori da 300 mm con pinze assiali a due pistoncini gestiti da un ABS Bosch 9.1. I cerchi sono in lega a cinque razze, la strumentazione è tutta nuova (mista analogico-digitale) e il faro posteriore è a led.

A livello di ergonomia, la posizione di guida è leggermente diversa: la seduta è più bassa, i manubri meno protesi verso il pilota, le pedane avanzate e ribassate. Il lavoro svolto dai designer invece ha portato cambiamenti così radicali che ogni commento sarebbe superfluo: giudicate voi. Sta di fatto che adesso è, a tutti gli effetti, una vera Ninja.

Sarà disponibile nella versione standard (7.790 euro, 200 euro in più per la colorazione KRT) oppure in due allestimenti con particolari dedicati: la moto dotata di pacchetto Tourer (8.580 euro) comprende le borse semirigide laterali, il parabrezza maggiorato, gli adesivi da serbatoio e le protezioni paramotore. La Ninja 650 “Performance” (9.440 euro) offre di serie lo scarico completo Akrapovic, il parabrezza fumé, gli adesivi serbatoio e il coprisella posteriore. Se ancora non basta, c’è una fitta lista accessori che prevede tra le altre cose un top case da 30 litri e la presa a 12V.

Il primo contatto. Piove con insistenza e tira un vento gelido nei dintorni di Almeria, nel sud della Spagna: ma la new entry di Akashi ci attende. Infiliamo i pantaloni antipioggia mentre speriamo di trovare una moto leggera, che metta subito a proprio agio il pilota. Per fortuna che la Ninja 650 non aspetta altro che dimostrare quanto sia accogliente. Con la sella così bassa (790 mm) chiunque può tenere i piedi bene a terra. E poi c’è un raggio di sterzo da scooter, i comandi al manubrio morbidi (e regolabili nella distanza), un motore dalla risposta pronta ma non aggressiva e sospensioni estremamente soffici nella prima parte di corsa.

Alla fine il maltempo ci strappa anche un mezzo sorriso. Mezzo… perché la protezione offerta dal cupolino potrebbe essere migliore (è regolabile, ma solo se muniti di cacciavite) e le gambe potrebbero essere meno rannicchiate. Pazienza, nel pomeriggio sceglierò la sella rialzata (optional, +4 cm). Sotto il diluvio si apprezza anche la frenata ben modulabile, l’ABS discreto ma vigile. In realtà tutto questo passa in secondo piano quando si inizia a giocare con la caratteristica migliore di questa moto: la leggerezza.

I kg in meno rispetto al passato sono tanti e quelli rimasti sono stati ben posizionati vicino al baricentro. Tutto ciò significa che oltre a essere aumentato il feeling nelle situazioni scomode, è salita anche l’asticella delle prestazioni quando (finalmente!) il cielo si apre e le strade diventano asciutte. Allora basta scalare una marcia, per sorridere: poi arriva la staccata e i freni si rivelano moderni ed efficaci.

Quando si imposta la curva, la Kawasaki Ninja 650 si fionda rapida alla corda, svelta e sincera (anche se non precisa come una sportiva di razza). La guida non è mai scorbutica o imprevedibile, ma non per questo è vietato divertirsi: sfruttando la sua leggerezza si possono infilare belle pieghe (un plauso alla luce a terra, più che sufficiente), confidando su una ciclistica tanto morbida in città quanto affidabile se strapazzata tra le curve. Purtroppo al bicilindrico manca un po’ di verve: è regolare ai bassi regimi e ha un allungo notevole, ma a metà scala del contagiri paga qualcosa rispetto alla concorrenza più vispa. E se portato nella zona alta dello strumento, dove esprime il meglio di sé, trasmette qualche vibrazione ai manubri.

Un giudizio complessivo?
Curata e solida come tutte le moto marcate Kawasaki, la piccola Ninja è un’ottima tuttofare. Facile facile, con una ciclistica svelta e un motore dolce e progressivo, ora ha anche una linea che mette tutti d’accordo. Gli manca ancora un pizzico di carattere quando si esce di curva, magari in salita. Ma per il resto, ora ha tutto per non essere chiamata “la moto del foglio rosa”. O per lo meno, non solo.

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