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Kawasaki Vulcan 70

di Alfredo Verdicchio, foto di Michelangelo Agostinetto il 13/06/2016 in Anteprime

L'incontro tra Kawasaki e il preparatore Mr Martini ha dato vita alla Vulcan 70, una special fatta e finita realizzata sulla base tecnica della Vulcan S ed ispirata alla gloriosa Kawasaki H1D Mach III. Costo complessivo moto più kit di trasformazione, 10.990 euro f.c. Ne verranno realizzati solo 100 esemplari

Kawasaki Vulcan 70
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Come ti trasformo una custom facile come la Vulcan S in una naked divertente e del tutto esclusiva? Semplice, fai come Kawasaki, che ha trovato la soluzione nel customizer veneto Nicola Martini, in arte Mr Martini. È dal loro incontro che nasce così la Vulcan 70, una custom, la Vulcan S, tramutata ad arte in una naked Anni 70 grazie al kit estetico ispirato alla Kawasaki H1D Mach III del 1973. Una tre cilindri tutto pepe che è rimasta nel cuore di Mr. Martini e dalla quale ha ripreso tutti gli elementi stilistici possibili.
Gli aspetti che piacciono del lavoro di Mr Martini sono più di uno: intanto che ogni componente (e ce ne sono davvero tanti, dal manubrio alle pedane, dalla sella al codone, fino agli indicatori di direzione e ai gruppi ottici d’antan) è realizzato con cura. Poi la verniciatura è fedelissima a quella originale (Nicola si è fatto aiutare da un restauratore di Kawasaki) e, infine, e per certi versi forse l’elemento più importante di tutta questa operazione, la trasformazione da Vulcan S a Vulcan 70 è reversibile, visto che il montaggio del kit non implica modifiche né alla ciclistica né al motore. Nonostante questo, una volta montato l’effetto “viaggio nel tempo” è innegabile.

Per riprodurre le linee della Mach III Mr Martini ha realizzato ad hoc una sella dritta, trapuntata, comoda e spaziosa anche in coppia, ha girovagato alla ricerca di fari (quello posteriore è bellissimo) e di indicatori di direzione tondi e cromati come allora, così come ha realizzato da zero le fiancatine e il codino, quest’ultimo forse il pezzo più bello insieme alla verniciatura davvero fedele alle Kawasaki Mach III dell’epoca. Poi, il manubrio alto con i suoi riser dedicati, le pedane con le loro relative leve freno e cambio, il portatarga e il bello scarico 2-in1-in2 realizzato dalla Zard. Insomma, per trasformare la Vulcan S nella Vulcan 70 sono stati realizzati un totale di 24 pezzi per un costo totale di 3.500 euro.
Che sommati con il costo della moto, da acquistare a parte presso la propria concessionaria Kawasaki, dà come risultato 10.990 euro franco concessionario. Prezzo che verrà mantenuto inalterato fino al 1 settembre. Per chi, poi, volesse personalizzarsela ulteriormente, Mr Martini ha pensato ad altri elementi, come le belle ruote a raggi Kineo, il parafango anteriore cromato, gli specchietti tondi cromati, i soffietti per la forcella, la borsa da serbatoio in pelle.
Per rendere l’operazione ancora più interessante ed esclusiva, il kit di Mr Martini verrà realizzato per sole 100 moto, ognuna di esse con tanto di numero in serie riportato sul serbatoio della propria Vulcan 70. Moto che nonostante da un punto di vista tecnico è rimasta invariata (sospensioni identiche, stesso telaio e motore bicilindrico da 61 CV), rispetto all’originale Vulcan S la metamorfosi ha sortito effetti probabilmente al di là di quelli pensati: con le pedane arretrate, la sella alta e il manubrio da naked, la Vulcan 70 si è dimostrata una moto dinamicamente piacevole e più coinvolgente, soprattutto davanti a una serie di curve invitanti.
Se nelle solite situazioni d’uso urbano la “70” mette in mostra la stessa maneggevolezza della sorella custom, è nell’extraurbano che la special “kawartini” ci ha sorpreso. Sarà per l’ergonomia di seduta convincente, con la sella alta che porta il pilota a stare più fuori dalla moto e leggermente incurvato verso l’avantreno, o per il manubrio ben posizionato, ma tra le curve la Vulcan 70 si è dimostrato un mezzo davvero divertente. Rispetto alla Vulcan S, il feeling con l’avantreno è per giunta migliorato sia in ingresso sia in uscita di curva, dove con poco sforzo si riesce a nascondere anche una leggera tendenza ad allargare le traiettorie impostate, per via delle quote ciclistiche custom non modificate.
E il piacere di guida dato dalla posizione in sella è tale che le curve vien voglia di aggredirle tutte con i freni in mano, per poi spalancare il gas ogni volta che si può. Tra l’altro senza la necessità di porre troppa attenzione nel dosarlo, il gas, visto che di potenza qui ce n’è a sufficienza per divertirsi senza rischiare nulla. Prestazioni in linea con il tipo di motociclista cui si rivolge la Kawasaki Vulcan S (e di conseguenza la “special” Vulcan 70), anche se per l’occasione non avrebbe guastato montare il bicilindrico che dà vita alle cugine ER-6n, dotato di ben 11 CV in più. Un suggerimento che, magari, Kawasaki e Mr Martini potrebbero fare loro nel caso ci fossero progetti futuri.
Comunque, tirando le somme la Vulcan 70 ci è piaciuta parecchio, dinamicamente e soprattutto esteticamente, specie la zona posteriore sella-codino abbinata allo scarico Zard. L’operazione amarcord è davvero ben riuscita.
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