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SBK: resistere, resistere, resistere

il 24/04/2002 in Sbk

Riunione degli stati generali del motociclismo a Sugo per decidere il destino del campionato: si va verso la manche unica nell’attesa del fatidico cambio di regolamento per il 2004. L’intervista a Witteveen

SBK: resistere, resistere, resistere
L'ing. Witteveen a Sugo con Haga, pilota dell'Aprilia RSV Mille

Dal nostro inviato alla Superbike Marcello Pollini
Foto di Fabrizio Porrozzi

Il weekend scorso a Sugo non è stato importante solo perché ha rilanciato le ambizioni di Edwards e della Honda nel mondiale SBK; in Giappone si è infatti consumato l’ennesimo tentativo di far conciliare gli interessi del promoter del campionato, la SBK International, con quelli della MSMA (l’Associazione delle Case costruttrici).


Gli esiti sono stati tutto sommato abbastanza soddisfacenti per entrambe le parti che hanno dovuto lasciare qualcosa sul campo, come nella migliore tradizione di ogni ardua trattativa.
In pratica, a meno di clamorosi dietrofront, il regolamento che prevede l’introduzione della cilindrata 1000 anche per le quattro cilindri non sarà anticipato di un anno (dal 2004 al 2003), come era stato chiesto da Paolo Flammini (nella foto); invece per la prossima stagione si cercheranno alcuni aggiustamenti per far sì che il campionato non si riduca povero di contenuti e presenze, in attesa del 2004, anno di rilancio.

Le misure per la prossima stagione sono allo studio (si parla di manche unica, scomparsa di gomme slick, etc.); resta il fatto che si tratterebbe comunque di un anno sabbatico.
Il corrispettivo da parte delle Case? L’assicurazione d’essere presenti in forma massiccia fra due anni, con investimenti cospicui, sempre che comunque la SBK diventi uno spettacolo sportivo appetibile a livello dei mezzi di informazione. Il che vuol dire necessariamente modificare anche la formula.

Jan Witteveen, plenipotenziario tecnico e sportivo dell’Aprilia, non ha per sua sfortuna il dono dell’obiquità. Altrimenti, statene certi, non si sarebbe staccato un attimo dalla sua creatura a quattro tempi impegnata a Welkom in Sudfrica nello scorso weekend. Invece, in attesa che la tecnologia gli conceda tale opportunità, è stato “costretto” a volare in Giappone: poteva mancare a questo appuntamento proprio colui che è stato il demiurgo della proposta della cilindrata 1000 cc dal 2004 e che lo scorso anno sventò abilmente un tentativo di aggiustamento per questa stagione?
Il rischio di un golpe era concreto (Flammini, promoter del campionato, chiedeva l’introduzione anticipata di un anno del nuovo regolamento) ma l’ingegnere olandese è stato bravo a sventarlo, concedendo il minimo concedibile.
Naturalmente bocche cucite, le poche dichiarazioni, a titolo strettamente personale, improntate alla mai indiscussa collaborazione tra le parti. Ma scavando a fondo nelle parole di Witteveen emerge che non si è trattato assolutamente di un giochino facile ma di una strategica partita a scacchi.
– Ingegnere, novità per il 2003 o ci dobbiamo preparare ad un anno di sofferenza per la SBK?
“L’unica cosa che si può confermare in questo momento è che il nuovo regolamento entrerà in vigore dal 2004. Questo non toglie che si stia discutendo su vari aspetti per far sì che questo campionato acquisti una sua dimensione sempre più importante e definita. Ci vuole tempo per decidere ma tra Flammini e le Case costruttrici il lavoro procede secondo il miglior spirito di collaborazione”.
– Ciò però comporta un prossimo campionato SBK un po’ povero in fatto di presenza di moto chiamiamole ufficiali. La Kawasaki ha intenzione di seguire solo la Supersport, la Suzuki idem, la Yamaha non c’è più da un paio di anni.
“La MSMA è composta da diverse realtà ed ognuna ha interessi diversi. Il compito è quello di trovare una via comune in un’ottica generale. Ma ben difficilmente si riuscirà a far collimare tutte le posizioni e ogni Casa prenderà poi le sue decisioni. Certo è che stiamo valutando alcune soluzioni per evitare di trovarci in un campionato senza Yamaha, Suzuki e Kawasaki. Se c’è da dare una mano verrà data. Al momento però non è stato deciso ancora nulla”.
– Qualcuno l’accusa di voler affossare la SBK.
“Assolutamente no. L’Aprilia ha intenzione di continuare ad impegnarsi in questo campionato, possibilmente, se ci sarà una copertura economica, anche con due piloti. Io sostengo che bisogna sostenere entrambi i campionati, che hanno due funzioni diverse ugualmente importanti”.
– In concreto, come dovrebbe essere secondo lei la Superbike?
“Bisogna arrivare ad una diversificazione più marcata dal Moto GP. Bisogna entrare nell’ordine di idee che questo deve essere sempre di più un campionato di moto derivate dalla serie. Lo spettatore deve identificare il suo mezzo a due ruote con quello che gareggia in pista, non solo tecnicamente ma anche esteticamente”.
– Intende dire magari eliminando le gomme slick e introducendo i fanali, come si sussurra?
“Intendo dire che se è un campionato di moto di derivazione stradale lo deve essere il più possibile. Mentre il MotoGP rappresenta la massima espressione tecnologica racchiusa nei prototipi”.
– Il rilancio si basa solo su questo?
“No. C’è bisogno di altro. Per esempio va ripensata la formula perché così è poco spendibile televisivamente. Oggi le Case hanno sempre più bisogno di visibilità per poter vendere i propri prodotti e su questo il promoter deve intervenire massicciamente. Se verrà proposta una copertura di media importante i costruttori investiranno e saranno sicuramente presenti in questo campionato”.

SBK: resistere, resistere, resistere
L'ing. Witteveen a Sugo con Haga, pilota dell'Aprilia RSV Mille

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