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Kawasaki Versys 650: la scommessa stradale

di Christian Cavaciuti il 24/12/2014 in Anteprime

Pochi ma sostanziali aggiornamenti a motore e ciclistica per aumentare l'attitudine stradale della Versys, ora ancora più propensa al turismo e caratterizzata da un aspetto totalmente nuovo. In vendita a: 7.790 euro chiavi in mano la base, 9.170 la Tourer+ e 9.590 la Grand Tourer con le tre borse.

Kawasaki Versys 650: la scommessa stradale
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La prima Versys arrivò nel 2006, in un momento in cui Kawasaki stava riaffermando la propria identità per mezzo di un design di rottura in tutti i segmenti. La 650 nacque per gemmazione della ER-6n, di cui mantenne lo stile tondeggiante e i fari sovrapposti, che le diedero un aspetto inconfondibile ma anche difficile da collocare: chiaramente non era una stradale, ma non sembrava nemmeno una enduro. Oggi un po' tutte le Case sentono il bisogno di ricomporre l'unità perduta, cercare un'identità chiara, e anche la Versys trova un aspetto decisamente più in linea con lo stile di Akashi, riuscito e piacevole anche se non particolarmente originale soprattutto nella vista laterale, che ricorda la Aprilia Caponord e la Yamaha Tracer.

Il processo di definizione dell'identità, però, non ha riguardato solo il suo aspetto: in Giappone hanno deciso (o meglio scoperto, dopo aver osservato l'uso che ne veniva fatto) che la gamma Versys deve offrire soprattutto predisposizione a viaggiare, sia nell'uso disimpegnato che per il turismo a medio-lungo raggio. Per migliorare queste attitudini sono stati realizzati numerosi interventi che hanno riguardato entrambe le cilindrate. Sulla 650 sono state avanzate (+20 mm) e abbassate (-15 mm) le pedane, mentre il parabrezza è più largo del 70% e può essere alzato di 60 mm senza strumenti, allentando i due pomelli frontali che lo tengono in posizione (bisogna scendere di sella). Per poter accogliere il tris di valige, richiesta fatta a gran voce dai clienti, arrivano un cerchio rinforzato e un nuovo telaietto posteriore: viene offerto anche un kit di valige integrate, chiuse dalla chiave di avviamento. Realizzato da Givi, ha due unità laterali dalla forma non regolarissima, ma capaci comunque di accogliere un casco integrale; il top case da 47 litri ne contiene due.

Il motore, rivisto nella mappatura e nello scarico, ora in un pezzo solo, guadagna ben 5 CV (arrivano a 69) e 3 Nm di coppia (ora 64) ma soprattutto l'erogazione è stata riempita ai bassi, mentre i consumi sono scesi del 2%. Per migliorare il comfort, i supporti anteriori ora prevedono silent-block, e il montaggio su gomma è stato esteso anche a pedane e manubrio. Tutte nuove le sospensioni: la forcella è una Showa SFF con steli da 41 mm, regolabile in estensione e compressione e i cui foderi sono stati prolungati di 25 mm per aumentare la rigidezza; dietro c'è un mono Kayaba regolabile nel precarico anche stando in sella. Le gomme sono ora Dunlop Sportmax D222. Per finire, in cerca di maggiore prontezza in frenata cambiano leva, pinza e pastiglie del freno anteriore, su cui sorveglia di serie un ABS Bosch di ultima generazione (9.1 MB), e arriva lo stesso serbatoio della 1000, che offre 2 litri in più (21 totali). C'è poi una lunga lista di accessori, dai faretti antinebbia LED all'indicatore di marcia inserita e dalla presa 12 V alle borse: sono tutti acquistabili singolarmente anche se Kawasaki offre, a prezzo conveniente, due pacchetti denominati “Tourer+” e “Grand Tourer”.

Questo lungo elenco non comprende nessun intervento radicale, e difatti il carattere della Versys non è stato stravolto. Il twin parallelo resta un motore regolare, la cui rotondità è effettivamente aumentata mentre le vibrazioni sono notevolmente diminuite. Sempre disponibile, il 650 già a 2.500 giri non strappa più e dà il meglio di sé fino a 6.000 giri, con una curva molto regolare e “piatta”, perfetta per chi vuole viaggiare anche se l'allungo non regala particolari emozioni. La posizione in sella è ora più adatta anche ai più alti, e l'ergonomia è davvero azzeccata; peccato solo per i comandi al manubrio degli optional (fari led e manopole riscaldate), che non sono integrati nei blocchetti elettrici. Nel caso si opti per le manopole riscaldate, queste sono poi un po' grandicelle.

Effettivamente più comoda e protettiva di prima, la Versys 650 è una perfetta enduro stradale: altezza e peso sono ragionevoli, le quote ciclistiche indovinate e la sua specialità è mettere a suo agio chi guida. Dal punto di vista dinamico gode di un buon bilanciamento, penalizzato solo dalla taratura estremamente soffice della forcella, specie in estensione, che limita la precisione in curva: basta un cambio marcia a centro curva perché lei non sappia più se vuole stare su oppure giù. Del resto questa è una moto che, pur non disdegnando la guida allegra, non è nata per le staccate all'ultimo metro. La Versys è una moto che continuerà a fare quello per cui moltissimi l'hanno già scelta: prestarsi con la versatilità che le ha dato il nome tanto ai brevi spostamenti quotidiani quanto a portare in mete anche lontane in vacanza. Se questo è l'obiettivo che avete in mente, sappiate che lei è migliorata in tutto: capacità di carico, comfort, autonomia e piacere di guida. Ed è anche offerta a un prezzo più basso di prima: 7.790 euro chiavi in mano la base, 9.170 la Tourer+ e 9.590 la Grand Tourer con le tre borse.

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