Divertimento. Questo è il concetto intorno a cui ruota la SM T. Sull’altare del piacere e dell’efficacia di guida sono stati sacrificati comfort e praticità d’uso. Ma c’era da aspettarselo: solo a guardarla si capisce l’attitudine di questa strana turistica. Sella alta e stretta, pedane in stile off road come il manubrio largo e rialzato: in sella si domina la strada, le sue curve corrono veloci dietro al cupolino che protegge in maniera discreta ma non quanto quello delle tourer più specialistiche. Anche le vibrazioni si avvertono, specie ai basi regimi e sul manubrio. E alla lunga…

In compenso bastano poche curve per ritrovarsi a guidare in maniera aggressiva: la SM T picchia verso la corda, piega e si rialza in un attimo, ferma sulle sue sospensioni, precisa come un bisturi, efficace come una sportiva. Il motore spinge ai medi con una forza tale che spesso ci ritrova in impennata senza volerlo e volendo allunga senza problemi fino al limitatore oltre i 9000 giri. Certo, ai bassi la fluidità non è il massimo, e questo non è certo un pregio per una moto nata anche per il turismo, ma ci si fa presto l’abitudine. Anzi, ci si diverte…

Stabilità e precisione di guida sono garantiti dalle ottime sospensioni, ben frenate a livello di idraulica: non sono il massimo quanto a comfort sullo sconesso, ma l’efficacia non si discute.