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Honda Foresight 250

il 14/06/2005 in Moto & Scooter

Ultimi acuti per questo storico modello, ma bastano alcune modifiche di dettaglio, in particolare un’omologazione Euro-2, e questo midi è pronto per un’altra stagione sul nostro mercato. E’ ancora efficace, comodo e funzionale, ma comincia a sentire il pe

Honda Foresight 250
Il proiettore a doppia parabola, novità del modello 2005

Otto anni possono essere davvero un’eternità nel mondo delle moto. Eppure c’è uno scooter che si prende il lusso di essere ancora tutto sommato interessante malgrado sia ormai prossimo al pensionamento e con il suo successore già in vendita nei concessionari. Stiamo parlando dell’ Honda Foresight, l’erede del mitico Honda CN, uno scooter che continua a piacere al pubblico sicuramente grazie alle sue qualità più “pratiche” unite ad un prezzo di acquisto piuttosto allettante e recentemente ritoccato al ribasso.

Così alla Honda hanno pensato bene di aggiornare il più italiano degli scooter giapponesi (è costruito ad Atessa) con alcune modifiche di dettaglio ed una sostanziosa omologazione Euro-2 per concedergli in extremis ancora un po’ di vita.

Sebbene sia sufficiente una breve presa in mano per valutarne pregi e difetti, è subito chiaro che tutti i “problemi” di questo mezzo derivano solo ed esclusivamente da un progetto che ormai globalmente ha segnato il passo e non da singole pecche o difetti. Di conseguenza non viene mai meno quell’omogeneità nelle reazioni e quella linearità di funzionamento tipica dei progetti ben riusciti. Tutto ciò, associato ad una funzionalità generale ancora a livello dei più recenti concorrenti, è sicuramente uno dei motivi che possono ragionevolmente rendere appetibile questo midi. Comunque le qualità non mancano: il design è ancora abbastanza piacevole, la seduta è regale e i comandi sono tutti facili da azionare, il vano sottosella è decisamente king-size in rapporto al volume generale del mezzo, che da un punto di vista dinamico offre prestazioni tutto sommato soddisfacenti e bassi consumi.


Inoltre i 3.999 euro richiesti per portarsene a casa uno sono sicuramente un argomento molto valido per decidere l’acquisto. Ben dimensionato, comodo, ben rifinito malgrado si veda che non è proprio l’ultimo modello, di aspetto robusto e “concreto”…
Si presenta così al primo sguardo questo scooter, che con gli ultimi (minimi) aggiornamenti estetici quali le maniglie per il passeggero in tinta con la carrozzeria ed un nuovo gruppo ottico anteriore sdoppiato, riacquista una certa freschezza. Ma, come detto, è nella sostanza che questo scooter “se la gioca” ancora bene: le plastiche sono robuste di bell’aspetto, le verniciature sembrano resistenti, i comandi al manubrio (per quanto non modernissimi) sono ben dimensionati, robusti e si raggiungono facilmente.


La sella è comodissima sia per il pilota che per il passeggero ed il vano sottosella è in grado di ospitare il larghezza un casco integrale e svariati oggetti. Anche il vano dietro lo scudo è abbastanza capiente ed infine molto comodo si è rivelato il piccolo sportello per riporre il telefonino. Le qualità d’insieme sono quindi di buon livello e il Foresight riesce molto bene a reggere il confronto con la concorrenza in tema di doti costruttive e comfort generale.

Si avvia immediatamente il monocilindrico di questo Honda che però richiede di essere scaldato un po’ a lungo per fornire le migliori prestazioni. In movimento si apprezza l’immediata sensazione di maneggevolezza e manovrabilità: è facile svicolare nel traffico e risalire le code al semaforo grazie al raggio di sterzata favorevole. Il motore è silenzioso e vibra relativamente poco ma non si distingue certo per le sue prestazioni, in questo “aiutato” da una trasmissione un po’ troppo “gentile” nell’ inviare il moto alla ruota posteriore. Se infatti da un lato il gruppo puleggia/variatore è difficile da stancare anche con continue ripartenze, dall’altro non riesce però a tenere il passo degli altri scooter che al semaforo schizzano letteralmente via davanti al Foresight.

Eclatante il confronto occasionale con un Pantheon 150: se lo spunto iniziale è sostanzialmente identico, quando è il momento di allungare il più piccolo dei due Honda guadagna metri su metri mentre la trasmissione del 250 si fa una “dormitina” di circa 10 secondi prima di riprendere a lavorare a pieno regime. Per contro le prestazioni non certo da primatista permettono al Foresight 250 di avere dei consumi molto interessanti, con una media di utilizzo di circa 20 km/litro. Una volta lanciato, però, il Foresight riesce a tenere un buon passo e si fa guidare molto facilmente. Il lato positivo di tutto ciò è la facilità con cui anche i meno esperti potranno prendere in mano questo 250 fin dai primi metri: è nella marcia “costante” che questo mezzo mostra le sue migliori doti, tenendo senza problemi un buon passo e rispondendo in maniera molto fluida e progressiva all’apri e chiudi dell’acceleratore.

Il telaio denuncia chiaramente qualche limite solo in prossimità della velocità massima, dove in presenza di buche, avvallamenti o giunzioni autostradali si avverte qualche scossone di troppo, oppure nelle frenate più decise quando si percepisce chiaramente che l’avantreno è parecchio stressato. I freni non si distinguono per potenza ma nemmeno peccano per prontezza e resistenza. Grazie al sistema frenante CBS di questo scooter, infatti, si ha una buona decelerazione nel primo tratto della leva, ma volendo insistere si ottiene a volte di bloccare la ruota anteriore, evento tutt’altro che piacevole. Le sospensioni per contro offrono una prestazione valida: nelle normali condizioni di utilizzo assorbono bene le asperità (anche le più secche), in curva sostengono bene il mezzo permettendogli delle traiettorie stabili e precise ed in frenata non manifestano comportamenti indebiti.



Solamente portando al limite questo 250 si hanno delle risposte meno coerenti da questo reparto, ma come al solito si devono fare i conti con le ruote di piccolo diametro e soprattutto con una vocazione non certo sportiva. Sono molte quindi le doti positive di questo scooter, che piacerà sicuramente a chi desidera un mezzo efficace ed economico e a chi desidera guardare al sodo senza però farsi mancare qualcosa in fatto di qualità ed estetica. Quel che è certo è che la tecnica in otto anni ha fatto tanta strada: il divario di prestazioni tra il Foresight e la concorrenza (sia interna che esterna) è ormai più che evidente, ma volendo chiudere un occhio sulle prestazioni sicuramente la scelta di questo modello, specie in un’ottica di un utilizzo su un lungo periodo, può ancora rivelarsi vincente.

Motore
Monocilindrico, 4 tempi, raffreddato a liquido, alesaggio x corsa 72,7 x 60 mm, cilindrata 249,4 cm3, distribuzione monoalbero in testa, rapporto di compressione 10,5 : 1, alimentazione Carburatore da 30 mm tipo CV, potenza massima 14,1 kW a 7.000 min, coppia massima 21 Nm a 5.500 min, accensione elettronica transistorizzata, avviamento elettrico

Trasmissione
Cambio automatico a variatore di velocità, trasmissione primaria a cinghia, trasmissione finale a ingranaggi

Ciclistica
Telaio monotrave in acciaio, sospensioni: anteriore a forcella telescopica da 33 mm, posteriore a motore oscillante con monoammortizzatore, freni : Anteriore a disco idraulico da 240 mm con pinza a tre pistoncini con sistema di frenata CBS, posteriore a disco idraulico da 220 mm con pinza a singolo pistoncino, pneumatici: anteriore 110/90-12 posteriore 130/70-12

Dimensioni
Lunghezza: 2.070 mm, larghezza 735 mm, interasse 1.450 mm, altezza sella 745 mm, peso a secco 158.9 kg, capacità serbatoio 12 lt

Honda Foresight 250
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