Moto & Scooter
Provato il nuovo Honda SHi
Cambiano le due ruote più vendute d’Italia. Il midi ruote alte che ha fatto impazzire gli scooteristi nostrani è più elegante e comodo, e può contare su un motore a iniezione elettronica che riduce i consumi ed è omologato Euro3
Leader tra le due ruote e punto di riferimento tra i commuter urbani, da qualche anno ormai in testa alle classifiche di vendita, l’SH rilancia la sfida con la caratteristica tecnica più importante, visto il periodo: l’omologazione Euro3!
Non ci si lasci confondere dagli stop alle automobili non Euro4, perché per le moto siamo ancora due step indietro: per noi è oggi tempo di Euro2, il prossimo livello entrerà in vigore solo nel gennaio 2006, e nessun produttore sta commercializzando motoveicoli più ecologici dell’SH 125 / 150.
Per una volta più nelle vesti di paladini dell’ambiente, che in quello dei tester, ci siamo messi a provare/passeggiare tra Plaza de Espana e l’Alcazar, o andando dalla cattedrale della Giralda verso il caratteristico Barrio de Triana, quartiere entro cui si contano più tablao per ballare Sevillanas che canas de cerveza consumate al bar; Siviglia ci piace, la popolazione è ospitale e senza filtri, l’architettura spazia tra il moresco e quell’avanguardia arrivata in occasione dell’Esposizione Universale del 1992.
Per essersi conquistato nella sua pur breve storia l’appellativo di scooter a ruote alte per antonomasia, come pure per la modernità tecnica che condisce il nuovo progetto, l’SH convive perfettamente tra il passato ed il presente (proprio come la città andalusa) perché oggi adotta pure nuove linee, ma che rispecchiano la personalità acquisita. Come nel caso della Hornet, potrete toccare con mano il nuovo SH nei fine settimana del 26/27 febbraio e del 5/6 marzo, quando la Honda ha previsto i “Porte Aperte” dei suoi concessionari. Intanto vi diciamo che il 125 costerà 2.845 Euro, mentre con soli 55 euro in più della vecchia versione, in totale 2.995, si potrà acquistare il 150. Un consiglio: il bauletto di 35 litri è un optional che se comprato insieme allo scooter costa 70 Euro in meno ed è accessibile attraverso la stessa chiave del “quadro”, che poi apre anche la sella, ma dal blocchetto d’accensione.
Più accogliente che in passato è la zona tra scudo e pedana poggiapiedi; l’SH ha il parafango, il frontale ed i fianchi ridisegnati. Con essi cambiano il faro, che è “multireflector” (sostanzialmente più luminoso), e gli indicatori di direzione, che ora sono integrati alle luci di posizione a margine della griglia del radiatore, non più cromata. La sella, nonostante sia meglio imbottita, di conseguenza più alta di un centimetro, vede restringersi nella zona dove le gambe aderiscono ad essa, agevolando lo stazionamento ai semafori, piedi a terra; sotto è possibile riporre un casco jet. La strumentazione è nuova nella grafica e dalle funzioni maggiori.
Le sospensioni sono oggi Showa, non più Kayaba, mentre i freni non cambiano: ancora un disco anteriore ed un tamburo posteriore, e resta pure il sistema CBS di ripartizione tra gli assi della frenata e la levetta per azionare quello di stazionamento.
Dicevamo dell’ottima qualità delle emissioni di scarico: arrivare a contenerle abbondantemente entro i limiti della Euro 3 è stato possibile grazie al sistema PGM FI, già conosciuto per equipaggiare motori e moto più blasonate: si tratta di un sofisticato sistema di alimentazione ad iniezione controllata elettronicamente, comprendente anche la sonda di rilevazione delle emissioni e con in più il catalizzatore. Grazie a tutto ciò il monocilindrico raffreddato a liquido dell’Honda SH consuma anche meno, circa il 10% rispetto a prima; il serbatoio riduce la sua capacità, ma l’autonomia non cambia, anzi i tecnici Honda dicono sia addirittura aumentata!