Sulla targhetta ogni Madison porta impressa, prima della cilindrata, la sua brava letterina distintiva: T per il 150, R per il 180, K per il 400. Al 200 tocca la S, che, dicono i vertici dell’azienda, non ha un significato ben preciso, ma per tutti significa sport. Le potenzialità per far valere la sigla il nuovo Madison le ha davvero tutte: il motore Piaggio eroga 21 cavalli a 8.750 giri, con una coppia massima di 17,5 Nm a 6.750 giri. In pratica vengono ricalcate le prestazioni della versione 250, che in ogni caso per ora rimarrà in listino.

 

L’ammiraglia di San Lazzaro è sempre riconoscibile, ma si concede un leggero lifting che, diciamolo, aiuta a sentirsi giovani. Gli indicatori di direzione, da sempre integrati nello scudo, sono ora più affusolati, non contenendo più gli specchietti retrovisori, ora posti sul manubrio. Per evitare i vortici d’aria è stato modificato il design del frontale, che ora ha una apposita presa d’aria.
Last but not least, manubrio regolabile in altezza e sella più bassa, ora dotata di poggiaschiena per il guidatore, rendono ancora più godibile la guida del Madison.
Nuova anche la strumentazione, di stampo sempre più automobilistico, composta ora da quattro cerchi comprendenti anche alcuni elementi digitali.

Ma c’è un altro motivo che invoglia all’acquisto del maxi Malaguti, il prezzo: 3.995 Euro, una cifra da 150 per uno scooter che va a competere direttamente col segmento dei 250 marchiati Honda, Yamaha e Aprilia.