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Un supermono per il Piaggio X9

il 06/03/2001 in Moto & Scooter

Disponibile dall’inizio di aprile offre ottimi contenuti tecnici ad un prezzo interessante: 13.450.000 iva compresa franco concessionario in versione full optional, compresi cavalletto elettroidraulico, immobilizer e sistema Pics di interfono, radio e viv

Un supermono per il Piaggio X9
L'X9 con bauletto dedicato. I colori disponibili sono giallo e nero oppure blu, nero, rosso e platino metallizzato


di Luigi Bianchi




Una volta tanto i colossi giapponesi Piaggio li ha colti in contropiede, con la versione 500 dell’X9 che si presenta sul mercato in parallelo col Yamaha T-Max di pari cilindrata e con l’Honda Silver Wing che si lancia addirittura verso i 600 cc, una cilindrata da mondiale Supersport!

Ma se tutti e tre entrano di diritto nell’area dei maxi scooter over 250 cc, sino a ieri dominio del Suzuki Burgman 400, ben diverse sono le filosofie che li distinguono.
La scelta di Piaggio è quella di rimanere saldamente ancorata al concetto di scooter, quindi dimensioni abbondanti ma non esagerate, grande facilità di guida, un approccio friendly che non spaventa anche i piloti meno smaliziati, un prezzo davvero appetibile.




Tutti questi fattori tengono l’X9 ben distinto da proposte più in direzione della moto automatica a cui strizzano l’occhio i bicilindrici giapponesi.




Questo non significa affatto che la proposta di Pontedera sia meno tecnologica o più povera rispetto a quella della concorrenza, come si deduce dall’adozione di un propulsore nuovissimo e innovativo, con tanto di alimentazione a iniezione con controllo elettronico, e della esclusiva dotazione di accessori di serie.

Vai al test Piaggio X9 500






Visto che l’X9 è già ben conosciuto (da tempo è in vendita la versione di 250 cc), partiamo dalla descrizione del nuovo motore a iniezione elettronica. La cilindrata importante garantisce potenza (40 cv dichiarati) e coppia esuberanti in tutte le situazioni, anche se si viaggia in due, unite ad una dolcezza e regolarità di funzionamento che non fa rimpiangere un frazionamento maggiore.








Il merito va in buona parte al sistema di alimentazione a iniezione con controllo elettronico sviluppato dalla Marelli in collaborazione con Piaggio, sistema che garantisce anche consumi ridotti e già da oggi il pieno rispetto delle norme Euro 2.
Praticamente assenti le vibrazioni per merito di un controalbero di bilanciamento e del montaggio elastico del motore al telaio e sempre pronto l’avviamento elettrico, aiutato da un efficiente decompressore automatico. Bene anche il reparto trasmissione, che ci è sembrato davvero a punto e che non ha mai dato segno di soffrire i pesi e la potenza a cui deve tener testa.






Comfort e protettività sono molto buone anche in due e va solo rimarcata la posizione un po’ troppo elevata del passeggero, posizione che deriva dalla conformazione “a due piani” della sella.








Le sospensioni sono tarate sul morbido e invitano più a godersi il paesaggio che a cercare prestazioni di punta e “piegoni” poco in sintonia con la filosofia di questi mezzi. L’adozione della ruota posteriore da 14” invece che da 13” ha cambiato un po’ la risposta della ciclistica, appesantendo leggermente l’avantreno a scapito della maneggevolezza e della precisione. Forse, basterebbe una forcella un po’ più rigida e meglio dimensionata per riportare il tutto agli ottimi valori caratteristici di questo modello. Velocità e accelerazione sono quelle promesse nei dati dichiarati dalla Casa e risultano sempre sovrabbondanti rispetto alle esigenze di quasiasi utente; di strada se ne macina parecchia in perfetto relax, con un buon passo e con tutto il margine che serve per un eventuale sorpasso in velocità.

Anche la frenata segue lo stesso spirito. Basata su un impianto a 3 dischi di tipo integrale privilegia la progressività e la dolcezza rispetto alla potenza pura anche se, pinzando energicamente sulle due leve, ci si ferma in fretta e in sicurezza, con i primi sintomi di bloccaggio che, correttamente, coinvolgono la ruota posteriore.






Davvero interessante, infine, la dotazione di accessori di serie, dall’antifurto elettronico con transponder sulla chiave, al parabrezza regolabile su 3 posizioni ai due must costituiti dal cavalletto centrale elettroidraulico e dal sisema PICS (Piaggio Integrated Communication System). Il cavalletto si aziona, anche rimanendo in sella, tramite la semplice pressione su un pulsante sulla destra del manubrio. Funziona benissimo e fa del tutto dimenticare i 200 kg che l’X9 raggiunge in assetto di marcia (188 kg dichiarati senza benzina e senza cavalletto automatico, un valore elevato in assoluto ma comunque inferiore a quello della concorrenza).










Il sistema PICS consente di ascoltare la radio (un modello a sintonia digitale con Radio Data System e comandi sul manubrio), di comunicare con il passeggero e di usare il telefono cellulare, e sempre utilizzando gli auricolari e i microfoni in dotazione. Tutto il sistema è ben realizzato, con attacchi in posizione corretta e vani (per esempio per il telefonino) in posizione accessibile e ben protetti.










Con tutto questo ben di dio l’X9 non raggiunge i 14 milioni su strada e, volendo rinunciare a queste commodity, il prezzo scende di un ulteriore milione. Chi poi volesse esagerare, avrà a disposizione anche la possibilità di montare le manopole riscaldate (120.000 iva compresa), un bauletto posteriore in tinta (800.000 circa sempre iva compresa) e un casco dedicato di ottima qualità già predisposto per il sistema PICS.

Si tratta di un Jet molto protettivo e confortevole, con visiera lunga ribaltabile, disponibile a L. 760.000 (i.c.).
La presentazione al pubblico avverrà con una manifestazione del tipo “porte aperte” presso tutti i concessionari Piaggio durante il week end del 7-8 aprile con disponibilità immediata per l’acquisto. Interessante la possibilità di poter prenotare (scegliendo colore, accessori e concessionario preferito per la consegna) l’X9 su Internet in un apposito spazio nel sito www.piaggio.com.
Un supermono per il Piaggio X9
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