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info: https://www.dueruote.it/news/moto-scooter/2000/09/02/cagiva-navigator-1000-.html
Moto & Scooter

Cagiva Navigator 1000

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La proposta per viaggiare dell'azienda varesina è una enduro con il cuore da sportiva



di Alberto Dell'Orto




Nel settore delle maxi-enduro, ormai sempre più votate al comfort e all'utilizzo su asfalto, il gruppo MV non entra certo oggi: tutti ricorderanno la mitica Elefant 900 i.e., protagonista delle maratone africane e della progressiva "stradalizzazione" delle enduro di grossa cilindrata, e la successiva Gran Canyon. Quest'ultima ereditava il motore bicilindrico Ducati, ma le doti di guida e la minore protezione aerodinamica la indirizzavano maggiormente verso le fun-bike.


Ora la Cagiva riprende il concetto che stava alla base della Elefant, mediata proprio dall'esperienza della Gran Canyon: una moto per lunghi viaggi, dotata di sospensioni "alte" ma di taratura stradale, di un impianto frenante potente e di una meccanica mutuata da una sportiva di alte prestazioni.






Nasce così la Navigator 1000, una moto dallo styling immediatamente riconoscibile (il family-look è quello comune anche alla Canyon e, appunto, alla precedente Gran Canyon), dalle forme allo stesso tempo imponenti e filanti. Il pronunciato cupolino si preannuncia protettivo e studiato per viaggiare velocemente in tutto comfort, mentre il dimensionamento delle sovrastrutture e della sella promette un'abitabilità gratificante. La veste estetica, sobria nella grafica e "trendy" nelle colorazioni, appare decisamente intonata ad un mezzo che vuole distinguersi senza fare chiasso.


Motore: a 4 tempi, bicilindrico a V di 90°, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 98 x 66 mm, cilindrata 996 cc, rapporto di compressione 11,3:1; distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro, comando misto a catena e ingranaggi; lubrificazione a carter umido. Alimentazione: iniezione elettronica, corpi farfallati da 52 mm; capacita' serbatoio 20 litri. Accensione elettronica integrata con l'iniezione.

Trasmissione: primaria a ingranaggi; frizione multidisco in bagno d'olio, comando a cavo; cambio in cascata a 6 marce; finale a catena

Ciclistica: telaio a traliccio in tubi d'acciaio, inclinazione asse di sterzo 26,3°, avancorsa 80 mm. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica, steli da 43 mm, escursione 150 mm; sospensione posteriore: forcellone in acciaio con monoammortizzatore regolabile, escursione 160 mm. Ruote: anteriore a raggi, pneumatico 110/80-18", posteriore in lega leggera, pneumatico 150/70-17". Freni: anteriore a doppio disco fisso di Ø 296 mm, pinze flottanti a 2 pistoncini affiancati; posteriore a disco fisso di Ø 240 mm, pinza flottante a 2 pistoncini affiancati.

Dimensioni (in mm) e peso: interasse 1530 mm, lunghezza 2168 mm, larghezza 790 mm, altezza sella 850 mm. Peso a secco 210 kg.

Prestazioni dichiarate: potenza alla ruota 97 CV (71 kW) a 8400 giri, coppia 9 kgm (88 Nm) a 7000 giri.

Omologazione Euro-1: si'






La nuova maxi-enduro della casa varesina è particolare non solo sotto il profilo stilistico, ma anche sotto quello meccanico..

Il propulsore è derivato integralmente dall'unità Suzuki TL/S adottata anche dalla Raptor; sono state operata modifiche di dettaglio (scatola filtro, impianto di scarico, mappatura della centralina) per addolcirne l'erogazione e aumentare la fruibilità della curva di coppia. Il motore bialbero è un'unità estremamente moderna, dotato di valvole decisamente dimensionate e di un comando della distribuzione a catena e ingranaggi unico nel panorama mondiale.

L'alimentazione a iniezione, la potenza specifica elevata e l'erogazione di potenza piena e lineare a tutti i regimi ne fanno uno dei migliori motori attualmente in produzione. Il limitatore è tarato a 10.200 giri (dato che parla di ottime caratteristiche di allungo), mentre in sesta, per contenere in valori ragionevoli la velocità massima, il dispositivo "taglia" l'alimentazione a 9000 giri.

La ciclistica prevede un particolare telaio in trafilati d'acciaio, una sorta di traliccio che potremmo definire "a doppia culla rialzata"; la forcella tradizionale è dotata di steli di grande diametro. Imponente l'impianto frenante, dotato anteriormente di un doppio disco di quasi 300 mm.
La strumentazione della Navigator è decisamente
completa

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