Attualità
Assicurazione moto e sospensione: facciamo il punto

L'Italia ha recepito una direttiva europea che obbliga i conducenti alla copertura assicurativa indipendentemente dal fatto che siano fermi o in movimento. Però la deroga prevede che sarà sempre possibile sospendere la polizza. Facciamo chiarezza su questa complessa questione
Quando si tocca il tema delle assicurazioni e della RC Moto, è facile imbattersi in normative difficili da interpretare. Esattamente come è accaduto per lo schema di decreto legislativo che recepisce una direttiva europea in materia di Rc Auto dello scorso 4 agosto.
Questa direttiva - emanata in seguito a una sentenza della corte di giustizia europea - prevede l'obbligo di copertura assicurativa senza condizioni. La copertura RC viene estesa ai veicoli a prescindere dal terreno su cui vengono utilizzati; dal fatto che siano fermi o in movimento; dalla loro circolazione in zone il cui l'accesso è soggetto a restrizioni.
QUELLO CHE DICE LA NORMA
In teoria, se la direttiva europea viene recepita nella sua interezza, una moto o uno scooter devono sempre essere assicurati, anche se vengono parcheggiati all'interno di uno spazio privato, come un cortile o un box, e non circolano.
In pratica, però, le cose stanno ben diversamente. In deroga alla normativa, sono esclusi dall'obbligo di copertura assicurativa i veicoli non idonei all'uso come mezzo di trasporto, i veicoli ritirati dalla circolazione (destinati alla rottamazione o su cui vige fermo amministrativo, confisca o sequestro) e soprattutto - cosa che ci interessa di più - tutti veicoli che vengono volontariamente sospesi dalla circolazione (ad esempio per utilizzo stagionale).
Quindi potremo continuare a sospendere la nostra polizza, se decidiamo di non usare le due ruote nei mesi invernali, o di prolungata assenza.
SOSPENSIONE PIU' COMPLESSA
La normativa però cambia i termini della sospensione volontaria dell'assicurazione da parte dell'assicurato. Può infatti essere prorogato più volte ma non può avere una durata superiore a nove mesi rispetto all'annualità. E soprattutto viene codificata una modalità che si preannuncia - in attesa che il testo definitivo del decreto venga approvato entro la fine dell'anno - più complicata di quella attuale.
Oggi infatti ogni compagnia può decidere modalità più o meno flessibili per consentire all'assicurato di sospendere la copertura assicurativa. C'è chi chiede la spedizione di documenti per posta tradizionale, chi per modalità telematiche (posta certificata), chi invece si accontenta di due righe inviate via mail o ancora chi utilizza modalità proprie (ad esempio, una richiesta fatta attraverso un formulario online sul proprio sito web).
Di sicuro, verrà stabilita una procedura valida per tutte le compagnie, che dovrebbe prevedere - e usiamo il condizionale, ripetiamo, proprio perché non esiste ancora un modus operandi codificato - l'invio di una ben precisa documentazione alla compagnia assicuratrice.
Nessun commento
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.