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I Comuni non pensano alla sicurezza dei motociclisti!

Marco Gentili
di Marco Gentili il 20/01/2020 in Attualità
I Comuni non pensano alla sicurezza dei motociclisti!
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I dati dell'osservatorio Focus 2R realizzato da ANCMA e Legambiente: cresce lo sharing spinto dall'elettrico, ma non si fa abbastanza per migliorare la vita di chi viaggia su moto e scooter

Parcheggio questo sconosciuto. La rilevazione del Focus 2R (l’osservatorio promosso da ANCMA e Legambiente) che fotografa il mercato dei veicoli a due ruote in Italia fa emergere dati confortanti per quanto riguarda le bici, ma qualche criticità di troppo per quello che riguarda le due ruote a motore.

 

PIÙ ATTENZIONE ALLE BICI

Cresce del 4% la disponibilità media di piste ciclabili, ciclopedonali e zone 30 e, addirittura, del 13% rispetto al 2015, primo anno di rilevazione dello studio. In aumento dal 20% al 24% il numero dei comuni che consentono l’accesso delle biciclette nelle corsie riservate ai mezzi pubblici; più bassa la percentuale per quel che riguarda gli scooter (18%), ma è considerevole l’incremento rispetto al 2015 quando i valori si fermavano all’8%. Più della metà dei comuni oggetto di indagine (55%) autorizza il trasporto di biciclette sui mezzi pubblici (nel 2015 erano solo un amministrazione su tre). Tre città su quattro (74%) offrono postazioni di interscambio bici in corrispondenza delle stazioni ferroviarie e cresce il numero di comuni che ospitano più di 500 stalli.

 

IL PROBLEMA PARCHEGGI

Dalla rilevazione emerge come appena il 51% dei Comuni capoluogo italiani dispongano di informazioni riguardo al numero di parcheggi dedicati a moto e scooter. Tra quelle che hanno risposto al questionario, Firenze è la città con la maggiore disponibilità pro capite: 83 stalli ogni 1.000 abitanti. Ma 38 città su 57 non raggiungono i 5 stalli ogni 1.000 abitanti.

 

SHARING IN CRESCITA

Lo sharing di moto/scooter è ancora in ritardo rispetto a quello delle biciclette: nel 2018 soltanto 3 comuni (Milano, Torino e Roma) dichiarano di averne uno effettivamente funzionante e utilizzano in prevalenza mezzi elettrici. Sebbene limitato a queste tre città, il numero complessivo di veicoli comincia ad avere una certa consistenza e supera le 2.200 unità (circa il 65% a Milano). Il capoluogo lombardo è la città con più veicoli per abitante (10 ogni 10.000 abitanti), segue Roma con 2 veicoli ogni 10.000 abitanti, e Torino con 1,7 veicoli ogni 10.000 abitanti. Gli abbonati nel 2018 sono circa 170.000, quasi 120.000 in più di quelli registrati nel 2017 e un tasso medio di crescita del 350% negli ultimi quattro anni. Al 31 dicembre 2018 i noleggi hanno praticamente raggiunto quota 1 milione, mediamente 5,8 ad utente.

A corollario di questo, cresce anche la percentuale di città dove sono disponibili punti di ricarica dei veicoli elettrici, che passa dal 42% del 2015 al 59% del 2018, con un incremento del 15% nell’ultimo anno. Nel 2018 il numero dei punti di ricarica cresce di circa il 10%.

 

LA QUESTIONE SICUREZZA

A differenza di quanto accade nei confronti dei ciclisti, le amministrazioni locali non si preoccupano molto della sicurezza di chi va in moto o scooter: Il miglioramento della sicurezza di motocicli e ciclomotori nei due principali strumenti di pianificazione della mobilità urbana (PUM e PGTU) non è considerata una priorità dal 78% dei comuni (80% nel 2017). Il 67% dei comuni risponde alla domanda sui guard-rail dotati di protezioni a tutela dell’incolumità dei motociclisti: il 31% dichiara di averli installati e un altro 29% di volerli ampliare o utilizzare in futuro. Infine risulta molto diffuso l’uso di vernici non sdrucciolevoli in caso di pioggia per le realizzazioni di strisce pedonali e altri segnali sulla superficie stradale (91%).

 

I Comuni non pensano alla sicurezza dei motociclisti!
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