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Attualità

Omicidio stradale: servono pene serie ed esemplari

Marco Gentili
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Omicidio stradale: servono pene serie ed esemplari
Omicidio stradale: servono pene serie ed esemplari
Omicidio stradale: servono pene serie ed esemplari
Omicidio stradale: servono pene serie ed esemplari

Niente sconti a chi uccide vigliaccamente motociclisti e scooteristi per futili motivi. Ma attenzione a dire “buttiamo la chiave e lasciamoli in galera”. Il problema della maleducazione stradale è ormai un’emergenza

La vicenda è finita su tutti i giornali italiani: domenica notte tre ragazzi litigano in una discoteca della Bergamasca. La discussione prosegue fuori e si conclude nel peggiore dei modi: Matteo Scapin, 33 anni, con la sua Mini travolge e uccide Luca Carissimi e Matteo Ferrari, rispettivamente 21 e 18, in sella alla loro Vespa. Scapin è stato trovato positivo all’alcoltest ed è scappato dopo l’investimento. Incarcerato per duplice omicidio volontario, adesso è stato posto agli arresti domiciliari per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso. Sia ben chiaro, sempre un’accusa gravissima e infamante, ma senza dubbio meno grave della prima.  

Motociclisti utenti deboli

Fin qui i fatti, il resto sono solo considerazioni personali. Non ci sentiamo di giudicare l’operato dei giudici: l’inchiesta è tuttora in corso, l’autopsia sui due poveri ragazzi deve essere ancora eseguita, così come le perizie cinematiche sull’incidente. Ma gli elementi sono evidenti: Scapin ha travolto e ucciso i due sotto l’effetto dell’alcol e approfittando in maniera prevaricatoria della sua maggiore forza. Lui era in auto, i suoi rivali erano su uno scooter. Ed erano vulnerabili. In attesa che la giustizia faccia il proprio corso e Scapin paghi per ciò che ha fatto, è necessario allargare il discorso ai sempre più numerosi decessi che coinvolgono gli utenti delle due ruote. Negli ultimi due mesi ne abbiamo contati a decine. Una contabilità macabra che non fa altro che aumentare la rabbia mentre scriviamo queste righe. Troppo facile dire: “Mettetelo in galera e buttate la chiave”. Più difficile intervenire sull’assoluta mancanza di educazione civica, ancor prima che stradale, e sulla maleducazione, sguaiatezza e impreparazione del popolo italiano alla guida.  

C’è ancora speranza

Per fortuna dalla Germania arriva una notizia che in parte rasserena un agosto macchiato da troppo sangue di motociclisti e scooteristi. Anche perché, e qui dobbiamo aprire una parentesi, tra gli utenti delle due ruote sono quelli che frequentano città e centri abitati a essere le vittime predestinate delle follie del traffico. Ebbene, a Wuerzburg, in Baviera, un bambino di cinque anni a chiamato la polizia mentre era in auto col padre, dicendo all’operatore che il genitore era passato per ben due volte col rosso e che doveva essere arrestato. L’uomo, localizzato dalla polizia, è stato sanzionato con una ramanzina. Certe volte i bambini hanno molto da insegnarci.  
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