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Barcellona Open Road Tour

il 30/06/2003 in Attualità

La prima delle due tappe europee dei festeggiamenti per il Centenario della Harley-Davidson si è svolta a Barcellona nello scorso week-end: una grande festa che ha fatto scendere in strada anche centomila cittadini entusiasti

Barcellona Open Road Tour
L'adunata...

di Daniele Massari

I tre giorni più pazzi del mondo li hanno vissuti i partecipanti alla festa che si è tenuta a Barcellona dal 27 al 29 giugno: che “mamma Harley”, per il suo centesimo compleanno, stesse preparando una festa davvero in grande, lo si sapeva già; ma la manifestazione alla quale abbiamo avuto il piacere e la fortuna di partecipare, e che ha affollato di bicilindriche made in Usa tutto il Sud della Spagna, ha dato l’impressione di voler essere un anticipo di quello che sarà il grande (ed a questo punto immaginiamo “quanto” grande) party finale.



La tappa spagnola dell’Open Road Tour, prima delle due uniche tappe europee del tour di festeggiamenti per il Centenario che sta attraversando tutto il mondo (in dieci appuntamenti) e che si concluderà con “The Party”, a Milwakee dal 28 al 30 agosto prossimi, ha fatto registrare il “tutto esaurito” ed ha colorato una città che si è scoperta amante delle motociclette, pur a costo di pagare gli inevitabili disagi in termini di traffico ed affollamento.

Perché, in effetti, sono stati diverse decine di migliaia i biker giunti da tutto il mondo a bordo della loro Harley-Davidson. E, sebbene non ci siano ancora dati precisi, alla parata finale di domenica hanno partecipato quasi 15.000 motociclette, che sono state salutate da oltre 100.000 persone disposte lungo tutto il cammino. E non si può dire che non sia stata una bella festa

I festeggiamenti hanno preso il via venerdì 27 presso l’Olympic Site Palau Sant Jordi: una struttura immane, attrezzatissima, vasta e scenografica, che pure si è presto riempita grazie all’interminabile cordone di biker che hanno cominciato ad affollare tutte le strade che si dirigevano verso l’altura di Montjuic, a Barcellona. Ad accogliere i visitatori, numerosissimi stand ed hospitality destinate ad accogliere i soci del Club HOG, ma anche punti in cui acquistare accessori ed abbigliamento.

Vasta l’esposizione della gamma HD 2003, preludio delle grandi novità che si preannunciano per la festa di Milwakee, quando dovrebbero essere presentati in anteprima i modelli 2004. Accanto alle ultime Harley e Buell, ed alle vetrine con le novità delle collezioni di abbigliamento tecnico e fashion, l’ampia struttura allestita per l’Open Road Tour Exhibition ha catalizzato l’attenzione dei visitatori, grazie all’esposizione di alcune tra le Harley più rare del mondo, dai modelli di inizio secolo alla VR da Superbike, passando per i più curiosi allestimenti Sidecar e per la XR 750 da Dirt Track.


A disposizione dei biker, infine, nella Demo Area, i modelli più recenti, di cui è stato possibile effettuare una breve prova per dare a tutti la possibilità di apprezzare la guida “all’americana”.

Gli intrattenimenti preparati per la festa di Barcellona hanno previsto il solito carosello di spettacoli distribuiti durante il giorno, abbinati ai grandi eventi musicali serali, che hanno attirato visitatori non solo dal mondo dei motociclisti: accanto alle gare di dragster ed alle esibizioni del celebre stuntman Craig Jones, si sono esibiti alcuni tra i gruppi musicali più apprezzati dal popolo biker, tra cui Rockzilla, Kabul Baba e Quill. Accanto ad essi, star delle serate di venerdì e sabato, i Simple Minds (che hanno cantato venerdì sera), The Stranglers ed i Pretenders che si sono avvicendati sul palco nella tarda serata di sabato. Quelli che proprio non si sono saziati con tutti questi artisti, hanno poi avuto la possibilità di aggregarsi alle migliaia di fan che sono giunti a Barcellona nella serata di domenica, mentre i biker smontavano le tende, per partecipare all’atteso concerto dei Rolling Stones, svoltosi proprio presso lo stadio olimpico.


La mattinata di domenica è stata occupata interamente dall’evento più suggestivo ed emozionante del week-end: una parata di quasi 15.000 Harley-Davidson ha invaso la città percorrendo un tragitto che ha letteralmente paralizzato Barcellona, coinvolgendo la Gran Via de les Corts Catalanes e passando per la Vila Olimpica e Barceloneta, la zona portuale.


Ad accogliere i motociclisti, sembrava fosse scesa in strada tutta la popolazione della città: e certamente erano più di 100.000 gli spettatori che hanno fatto festa insieme ai coloratissimi biker venuti da tutto il mondo. Per festeggiare un compleanno, ché di questo si è trattato: e come ad una festa di compleanno, ha predominato il senso di amicizia e di fratellanza, la soddisfazione e la voglia di divertirsi. Senza violenza e senza incidenti: quelle le lasciamo ai finti biker.

E’ una festa di compleanno: come potrebbe mancare il festeggiato? Vabbé, non è proprio lui il festeggiato, quanto magari l’azienda che dirige. Eppure Willie G. Davidson, nipote del celebre William che un secolo fa prestò il proprio cognome e le proprie competenze per realizzare le prime motociclette di un marchio che sarebbe ben presto divenuto un mito, tra i “suoi” biker e le “sue” motociclette ha tutta l’aria di divertirsi un mondo.


Nonostante i due enormi gorilla che gli stanno accanto, nonostante la “scorta presidenziale” che partecipa alla parata in sella a splendide e scenografiche Harley nere con tanto di stemma, non è troppo difficile scambiare due parole con lui, in confidenza e quasi da vecchi amici: perché Willie G. non si fa pregare, non fa il prezioso, sorride sempre con grande disponibilità, nonostante le responsabilità ed una vita che lo porta, a settant’anni appena compiuti, ancora continuamente in giro per il mondo.
Abbiamo avuto l’occasione di scambiare due parole con lui in sala stampa: alla fine, ti accorgi che le cose inedite che ti può dire sulla Company sono poche: se gli chiedi anticipazioni sulle novità 2004 o sui motori raffreddati a liquido cambia discorso; in compenso, non fa il divo se capisce di avere di fronte persone curiose o con la sua stessa passione. Così, ci racconta della sua collezione personale di 35 motociclette, tra cui adora in assoluto la V-Rod e la Electra Glide con cui ha viaggiato da Milwakee a Las Vegas; la realtà biker italiana la conosce poco, ma si ricorda bene di Carlo Talamo e ci chiede come sia possibile che un bravo guidatore come lui sia deceduto in un incidente stradale, ricorda il suo estro e gli incontri con lui a Londra per trattare della produzione della Night Train, che da Talamo fu ideata.

Scende un po’ più sul personale: ci mostra il tatuaggio sul suo braccio destro, che raffigura inevitabilmente il “Bar & Shield”, e racconta della sua amicizia con la famiglia Harley, che vive tuttora a Milwakee nonostante sia minimo il coinvolgimento dei suoi membri all’interno dell’Azienda: ma un secolo di storia non si dimentica, e per questo le due famiglia si incontreranno di nuovo, per un party privato e blindatissimo a casa Davidson, poco prima del party di Milwakee, per stappare una bottiglia di champagne pregiato in onore di una storia che ha dato ragione ai loro intraprendenti progenitori.

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