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Smog: un problema grave per piccoli e grandi centri

il 14/04/2002 in Attualità

Il "Treno Verde" ha tracciato un quadro disastroso della qualità dell’aria nelle nostre città, soprattutto per quanto riguarda la presenza di particolato. E il problema investe anche i piccoli centri

Smog: un problema grave per piccoli e grandi centri
Il Treno Verde ha aperto le sue porte anche ai bambini, piccoli e grandi, sensibilizzando ai p

Il “Treno Verde” ha tracciato un quadro disastroso della qualità dell’aria nelle nostre città, soprattutto per quanto riguarda la presenza di particolato. E il problema investe anche i piccoli centri

di Riccardo Matesic


Brutte notizie per la qualità dell’aria nelle nostre città.

Urgono rimedi, e questo significa che prima o poi arriveranno nuove restrizioni per la circolazione urbana.
Le brutte notizie ce le hanno date nei giorni scorsi Legambiente e Trenitalia, che hanno ripetuto l’esperienza del “Treno Verde”, un laboratorio mobile che rileva la qualità dell’aria e che ha viaggiato per oltre due mesi attraverso 13 città.
Il primo allarme lanciato è relativo al PM10, il particolato. Ne abbiamo parlato poco tempo fa, ricordate? Ebbene, in nove delle tredici città monitorate i valori sono risultati fuori norma per tutti e tre i giorni consecutivi di rilevamento. E non si tratta solo di grandi città! Fra i capoluoghi oggetto della ricerca manca anzi Milano. Insomma, il problema dell’inquinamento colpisce anche e a volte di più i piccoli centri, dove ci sono meno controlli.
La legislazione italiana fissa un tetto massimo di 40 mg/mc per la concentrazione di PM10 nell’aria, ed ecco che a Trieste si è arrivati a quota 141, a S. Donà di Piave a 116. E poi Napoli a 102, Firenze a 96,7, Sondrio a 89,6 e Piacenza a 79. Roma è a 71,3, La Spezia a 69,5, Ancona a 55 e Messima a 50,2. Delle tredici città monitorate si è salvata solo L’Aquila, sempre sotto i 40 mg/mc e con un valore massimo pari a 37.
Ancora guai con il benzene, sceso sotto il livello massimo di legge (10 mg/mc) solo nelle grandi città, dove evidentemente si è lavorato di più su questo problema. A S. Donà di Piave il valore medio è stato di 55 mg/mc, a Messina di 14, a Piacenza di 11. In regola gli altri comuni.
Va malissimo infine sul fronte del rumore. Nelle aree urbane, anche in quelle dove di giorno si svolgono attività artigianali, il limite massimo di legge è pari a 65 dB/A, che scendono a 60 per le aree di tipo misto e a 55 per quelle prevalentemente residenziali. Ebbene in molte vie delle nostre città si superano i 76 dB/A!
Succederà qualcosa? Forse in futuro; a breve termine sicuramente no. Di rapporti come questo ne escono molti e restano inascoltati. Viene da pensare però quando si legge che il benzene nei prossimi 75 anni potrebbe causare 18.000 casi aggiuntivi di leucemia solo in Italia.
E dobbiamo ricordarci che, assieme ai pedoni, noi motociclisti siamo particolarmente esposti all’inquinamento atmosferico, perché respiriamo vicino ai tubi di scarico senza i filtri che oggi equipaggiano gli impianti di condizionamento delle auto moderne. E basta passarsi un fazzoletto sul viso dopo un giro in città con il casco jet per vederlo diventare nero...
Decisamente è arrivato il momento di affrontare seriamente il problema inquinamento.
(rmatesic@motonline.com)

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