Sono oltre 6.500 i morti sulle strade italiane ogni anno. Diverse le cause di questa tragedia: guida disattenta, strade in disordine, cantieri aperti, cinture non allacciate. Ecco dove si rischia di più
di Riccardo Matesic
Più di 6.500 morti, 300.000 feriti, 30.000 invalidi. Un vero bollettino di guerra che ogni anno si registra sulle strade italiane dove gli incidenti sono sempre in aumento. ?È come se in un anno scomparisse un intero paese? ha detto il Ministro dei Trasporti Pietro Lunardi in conferenza stampa, presentando la campagna pubblicitaria promossa dal suo Ministero per sensibilizzare i cittadini alla guida sicura.
Il 74% degli incidenti, con un livello di decessi pari al 41,4%, si registra nelle città, dove la circolazione dovrebbe essere più lenta. Sulle strade extraurbane e sulle autostrade, il numero degli incidenti diminuisce, ma cresce sensibilmente la mortalità, al 58%.
Le cause più frequenti sono attribuibili all?alta velocità e alla guida in condizioni di salute non idonee, ma anche allo stato delle strade italiane. Infrastrutture carenti, cantieri perennemente aperti, circolazione eccessiva dei mezzi pesanti, manutenzione stradale insufficiente.
Intanto, il settimanale dei consumatori ?Il Salvagente?, elaborando i dati Istat-Aci, ha stilato una graduatoria delle statali più pericolose. La maglia nera va alla Pontina, statale di collegamento tra Roma e Latina, con ben 2,6 morti per chilometro. Segue la Statale 36 del lago di Como con 2,14 morti ogni mille metri e 320 decessi annui.