Storia del marchio Moto Guzzi
La Moto Guzzi è una delle case italiane più blasonate: fondata nel 1921, si è fortemente radicata nella cultura nazionale, attraverso modelli di piccola cilindrata di larghissima diffusione nel dopoguerra (come lo Zigolo, il Galletto o il Dingo), la fornitura di motociclette a corpi di polizia italiani e stranieri, e la creazione di alcuni modelli che sono diventati dei classici di riferimento per la loro categoria. Negli anni 50 la Guzzi ha anche raccolto buoni successi nel Motomondiale, con 7 titoli piloti e 6 costruttori. Nonostante una storia piuttosto travagliata, fatta di cambi di proprietà (prima le partecipazioni statali, poi la gestione De Tomaso) e continui alti e basso, è riuscita mantenere uno zoccolo duro di appassionati in tutto il mondo, fino all'arrivo del Gruppo Aprilia prima, e del Gruppo Piaggio poi, che ne hanno assicurato il definitivo consolidamento e rilancio. La gamma attuale in Italia si basa su 6 modelli: 3 classiche e 3 custom. Il modello d'ingresso è la V7: il cuore è il bicilindrico a V progettato nel 1965 che rappresenta praticamente il marchio di fabbrica dell'azienda. La gamma V7 si compone di 4 modelli, con differenti caratterizzazioni estetiche, mossi dal bicilindrico da 750 di cilindrata e 52 CV, compresi tra i 7.990 € e gli 11.000 €. Un motore 850 da 55 CV contraddistingue la sorella maggiore V9, anch'essa disponibile con due diverse caratterizzazioni estetiche. Una via di mezzo tra la naked e la custom è la Audace, spinta dal motore 1400 da 96 CV. Sono due custom vere e proprie la California e la Eldorado. La California è una delle più classiche custom sul mercato e ha un'impostazione turistica, mentre la Eldorado è la versione più snella della stessa maxi-custom. L'ultima novità nel genere maxi-custom è la possente MGX 21: sempre motorizzata dal 1400 da 96 CV, si contraddistingue per le forme abbondanti e grintose e per l'elevato utilizzo di alta tecnologia, sia per quel che riguarda la meccanica, sia per quel che riguarda la strumentazione.