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I viaggi dei lettori

Itinerario del 'culo di ferro'

il 23/12/2003 in I viaggi dei lettori

Eroica impresa  per motociclisti incalliti e testardi: 600 km in un solo giorno nelle terre a cavallo tra Italia e Francia, per un totale di quattordici ore di moto. PS. Il nostro Davide a un certo punto ha gettato la spugna…

Itinerario del 'culo di ferro'
Il nostro eroe Davide


Non so se oggi con la mia attuale moto lo rifarei, ma la mia Bmw R 1150 GS “Beccona” è stata un’infaticabile compagna per questo mio - mai nome fu più azzeccato - tour de force su e giù per i passi delle Alpi a cavallo di Italia e Francia. Durante il tragitto vi sarà impossibile non pensare alle epiche imprese di altri “dueruotisti”.

Attenti perché su queste strade la bici è di casa.
Io l’ho fatto in un solo giorno, più per un pallino, una sfida con me stesso, che altro. In realtà il giro di giorni ne richiederebbe due o anche tre perché il paesaggio dei luoghi attraversati merita qualche sguardo in più di quelli che ho potuto dare io che viaggiavo con un occhio alla cartina e l’altro all’orologio.
Si parte dunque! Da Torino in relax per la statale 24 o 25 fino a Susa, se volete si può prendere l’autostrada sempre fino a Susa tanto i km di curve non mancheranno. Per i “motociclanti” torinesi Susa è sinonimo dei suoi famosi tornanti. Un taboga raccolto in poche centinaia di metri, con un grande dislivello altimetrico e un ottimo nastro d’asfalto percorrendo il quale si fa fatica a non cercare il piegone da motogp. Vista la vicinanza, se i veri “culi di ferro” volessero non perdersi questa occasione e scaldare le gomme lo potranno fare. La deviazione non comporta più di dieci minuti di tempo e poi il divertimento raddoppia perché i tornanti saranno da fare due volte: salendo verso Gravere, per poi invertire e rifarli scendendo nuovamente verso Susa.
Il nostro vero itinerario, infatti parte proprio da lì e ci porta su verso il colle del Moncenisio (SS 25). Durante i 25 km circa di percorso tra curve, controcurve e tornanti non ci si annoia certo. Si arriva a quota m 2084 e si costeggia il bacino artificiale del lago (un vero spettacolo!) formato dalla diga. Attenti alle marmotte! Sono animaletti molto simpatici ma tendono ad attraversare senza guardare!
Giusto poche centinaia di metri di riposo per poi catapultarsi giù verso Lanslebourg (l’altro lato del colle è un po’ più largo, come in genere lo sono tutte le statali francesi rispetto alle nostre) (progressivo km 95). Da Lanslebourg seguendo la N 6 si va verso Modane, e poi si prosegue fino St Michel de Maurienne. La N6 è una statalona che, a parte alcuni tratti piacevolmente guidati, altro non è che un breve trasferimento fino all’attacco del Col del Telegraphe.
Dicevamo che a St Michel si gira sinistra sulla D 902 verso il Col du Telegraphe (1670 m), Valloire e poi infine verso il Colle del Galibier che ci porterà decisamente in alta montagna (m 2646, il colle più alto di questo giro). Dopo una breve sosta panoramica (consiglio di arrampicare con la moto per ancora alcune centinaia di metri ed evitare il tunnel) si riparte proseguendo verso il Col del Lautaret e poi Briançon (progressivo km 204).
Briançon merita certamente una visita, specie il borgo vecchio. Dopo esservi riposati, poco perché se volete fare tutto l’itinerario in un giorno siete solo all’inizio, si prosegue sulla N 94 verso Embrun e il lago di Serre Poncon. Se invece non siete dei “culi di ferro” e avete deciso di godervi il giro, vi consiglio una deviazione tutta curve per il Col dell’Izoard e Guillestre (D 902) dove poi vi ricongiungerete con la N 94 citata prima (si allunga di soli 14 km ma l’Izoard, che è un passo splendido, è anche parecchio stancante).
Arrivati al lago e più precisamente a Savine le Lac NON attraversate il ponte e deviate verso Le Lauzet Ubaye. Questa strada costeggia le anse del lago artificiale e offre scorci paesaggistici considerevoli, oltre che piacevoli tratti stradali da smanettoni. Raggiunta la D 900 girate a destra verso St Vincent le Forts e a questo punto attaccate un colle splendido paesaggisticamente, il Col St Jean (D 207) che vi porterà verso Seyne. Percorrerete una strada veramente piacevole e supererete vari paesi e alcuni piccoli colli come il Labouret e senza accorgevene, si fa per dire perché avrete fatto fin ora circa 400 km , arriverete a Digne les Bains (bella cittadina, val la pena pensare di fermarsi qui a dormire se si è scelta la “corsa a tappe”) (progressivo km 354).
Gli impavidi, invece, attaccheranno senza nemmeno pensarci la N85, la strada di Napoleone (scusate se è poco!), direzione Castellane e proseguiranno sempre su questa strada attraverso colli, prati sconfinati e boschi odorosi fino appunto alla città dei profumi: Grasse. A Grasse anche il motociclista più incallito viene colto da disperazione perché se siete partiti da Torino (progressivo km 472) e volete tornarci, mancano ancora più di 250 km al letto, e almeno 150 di questi fino a Cuneo sono veramente divertenti se si ha ancora la forza e la voglia di guidare in montagna.
Da Grasse si vola verso Cagnes sur Mer, Nizza e il caldo del Mediterraneo. Purtroppo il mare lo vedremo per poco perché attraverseremo Nizza per andare verso Sospel e il Col di Tenda. Il tratto da Nizza a Sospel è ancora una volta paesaggisticamente incantevole con interi prati - se ci passate nel periodo giusto - pieni di lavanda. Da Nizza prendete la D 2204 verso L’Escarenè e Sospel e, attenti a non sbagliare, proseguite verso Brei sul Roya e da Lu fino al Col di Tenda che vi porterà giù fino a Borgo San Dalmazzo e infine Cuneo (progressivo km 634).
Confesso che io qui ho ceduto!
Dopo aver proseguito verso Fossano, ormai alle 21,30, dopo quasi 14 ore di moto filate di cui quasi due di pioggia, ho preso l’autostrada che mi riportava a Torino, a casa, in un letto dove ho potuto rimettere insieme le mie ossa dolenti.
Dopo qualche giorno sono certo che il vostro di dietro indolenzito vi farà ripensare con grande piacere a un bellissimo giro in moto, agli splendidi posti attraversati e al piacere che l’amata e esigente due ruote sa dare…

Itinerario del 'culo di ferro'
Il nostro eroe Davide

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