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SBK Sepang: Guintoli è l'uomo da battere

di Matt Cape il 07/06/2014 in Sbk

Il francese consegna all'Aprilia la prima Superpole della Malesia. Allo scadere del tempo Sykes e Giugliano centrano la prima fila, mentre Elias 4° precede Melandri

SBK Sepang: Guintoli è l'uomo da battere
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Il clima torrido (oltre 60 gradi l'asfalto!) della Malesia non impedisce all'Aprilia di tenere alta la propria bandiera. Da Noale a Sepang, per firmare una Superpole molto importante. Perché è la prima per le derivate di serie su questo tracciato. Perché dimostra una determinata supremazia velocistica e prestazionale nei confronti della concorrenza. Oltre 5 chilometri e mezzo di rettilinei infiniti e curvoni veloci, percorsi dalla RSV4 Factory a 162.4 km/h di media, con una punta massima di 305,4 km/h! Una vera prova di forza per Sylvain Guintoli. L'uomo da battere, che si è imposto nelle libere e ora punta dritto alla conferma in gara. Il tempo di 2:03.002 è dunque solo il primo passo del francese verso la grande occasione per alzare le sue quote mondiali.
Motivo per il quale, sul limite della bandiera a scacchi, Sykes ha dovuto inventarsi un giro matto per portare la sua Kawasaki in scia al poleman. Trovando un gap di un solo decimo, ma soprattutto, infilandosi tra l'Aprilia e la Ducati di Giugliano che chiude la prima fila. Davide è staccato di 135 millesimi, ma ammette che la Panigale non ha ancora trovato le prestazioni top messe in pista dai rivali. Infatti la 1199 R si ferma a "solo" 297,8 km/h, tanto che Davies non va oltre l'ottava piazza tra le Suzuki di Laverty e Lowes.

La seconda fila è aperta da un tonico Elias, che si ricorda dei passati fasti nel Motomondiale e mette in scena una grande qualifica. Ottimo 4° tempo, perfetto per fare meglio di Melandri che invece è nuovamente in uno stato di mezza-crisi tecnica. Al punto di prendere oltre 8 decimi dall'Aprilia gemella dello spagnolo... Problemi al cambio, al feeling e al solito anteriore poco carico, che però, non condizionano più di tanto l'umore di Marco. Da un lato rassegnato, dall'altro doverosamente positivo per la corsa.
Spreca invece con una scivolata Baz, che era impegnato in un giro che poteva valere la prima fila, se non di più. Ma il punto interrogativo/negativo è sulla prestazione delle Honda. Rea e Haslam sono letteralmente dati per dispersi ai margini della top ten, con oltre +1"5 di ritardo dalla vetta. Fuori gioco e incredibilmente troppo lenti.

Infine da segnalare la storica pole della MV Agusta F3 675, firmata da un Cluzel in grande spolvero, che ha tenuto dietro la Yamaha di Coghlan e la Honda di Van Der Mark. Ma per la gara attenzione anche all'indemoniata seconda fila, con un arrabbiatissimo Sofuoglu (tanti problemi di setting per il turco) davanti agli arrembanti Rolfo e Zanetti.

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