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Sbk: Misano, il giro di boa

di Luca Sordi, foto Alex Photo il 05/06/2012 in Sbk

In riva all'Adriatico la Ducati è favorita, ma Melandri e Rea scalpitano. Biaggi deve vincere. A Checa non sono più concesse scuse, mentre Sykes farà da terzo incomodo. La Superbikeprepara un'altra grande giornata!

Sbk: Misano, il giro di boa
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Misano - Con la gara di Misano Adriatico il Campionato del Mondo Superbike doppia esattamente la metà della stagione ed ofrendosi per l'ultima volta quest'anno al pubblico italiano. I rimanenti sei appuntamenti si terranno ancora in Europa, compreso il round del 22 Agosto che si svolgerà per la prima volta in Russia sul nuovo tracciato costruito alle porte di Mosca.
E' dal 1991 che si corre al Santamonica, ad esclusione del 1992 quando è stato il Mugello ad ospitare la prova titolata alla Repubblica di San Marino. Con le manche in programma domenica si arriverà alla ragguardevole cifra di ben quarantadue partenze che fanno del tracciato titolato a Marco Simoncelli, uno dei più amati e partecipati dal pubblico e dai piloti di tutto il mondo. E' la Ducati a detenere il record di vittorie con ben ventotto centri davanti ad Aprilia ed Honda, che ne hanno entrambe quattro, la Yamaha con due e Kawasaki e Suzuki con una ciascuna.
I favori del pronostico sono dunque per la Desmo e mai come in questa occasione per la marca di Borgo Panigale c'è la necessità di riportare il timone su di una rotta favorevole viste le sfortune e gli errori patiti sino ad oggi dal suo campione del mondo. Checa la scorsa stagione si era presentato al GP di San Marino con un margine già consistente nei confronti della concorrenza, mentre ora si trova nella scomoda posizione di dover recuperare trenta punti che pesano come macigni sul cammino verso il titolo.
L'iberico ha già sbagliato troppo e questo non l'aiuta a livello psicologico dovendo scendere in pista non solo con il coltello tra i denti ma anche con un handicap tecnico di sei chili a pesare sullo stomaco. La si giri come si vuole, ma la zavorra c'è e di sicuro non aiuta…
A Misano Max Biaggi nell'anno dell'iride ha staccato una perentoria doppietta, ma gli echi di quel trionfo sembrano perdersi nella notte dei tempi. Il romano manca dal gradino più alto del podio da quasi quattro mesi e solo grazie ad una costanza di risultati invidiabile ha potuto rimanere ben saldo in testa al campionato, una leadership messa sempre più in dubbio da un'orda di scatenati avversari che lo braccano sempre più da vicino.
Il penta campione iridato potrebbe fare la differenza tirando un fendente ai rivali e tramortendoli per un po', ma non sarà così semplice. Marco Melandri è in grandissima forma e la BMW, dismessi i panni da Cenerentola, è una realtà concreta pronta a centrare il bersaglio grosso. Il ravennate è in stato di grazia, ed il suo talento, unito ad una indubbia crescita tecnica del mezzo che guida, potrebbe fare la differenza, come ha fatto vedere anche a Miller due settimane fa.
Sulla stessa lunghezza d'onda è giusto metterci Jonathan Rea che proprio qui l'anno scorso ha patito un serio incidente che lo ha messo out per buona parte della stagione. L'inglese, dopo un avvio in sordina, ha preso le misure a un campionato difficilissimo e combattuto come da tempo non si vedeva, una consapevolezza che lo ha portato per una volta a dismettere i panni di arrembante kamikaze, (con qualche licenza nelle prove) per prendere quello di duro cavaliere del rischio poco incline al savor faire ma determinato a giocare il tutto per tutto nell'ottica di una stagione per la sua carriera strategicamente importantissima.
Non bisogna dimenticare Mr.Superpole, ovvero Tom Sykes. Il britannico negli USA è apparso un po' spento in realtà, non tanto nelle prove, dove continua ad essere forse il più forte in assoluto sul giro secco, ma in gara dove la sua Kawasaki paga sulla distanza, frenata dal calo di grip degli pneumatici. Cinque piloti, cinque moto diverse il tutto in trenta punti, c'è di che sognare ammirando ad occhi aperti un campionato teso, appassionante, equilibrato dall'esito incertissimo. Se la fantastica cinquina sembra volare alto non si può dimenticare che un gradino più sotto abbiamo un sottobosco talmente ricco da rendere frizzante la vigilia.
Haslam con il dente avvelenato dal crash di Donington, Guintoli da due gare tornato nell'anonimato, Laverty che dopo gli exploit nei test invernali stenta a trovare il bandolo della matassa con l'Aprilia ufficiale… Non ci siamo dimenticati del nostro green team: Davide Giugliano, Niccolò Canepa e Lorenzo Zanetti, giovani, veloci e con la voglia di arrivare. Il primo è ad un passo dalla consacrazione definitiva, gli altri due ancora accusano qualche battuta a vuoto, ma in Italia sapranno dire la loro.
A Misano tornano la Supersport e le due classe Superstock, 600 e 1000. Nella prima comanda un turco, Kenan Sofuoglu, ma la squadra è quella tricolore di Vanni Lorenzini. Il due volte campione del mondo avrà davanti a sé Lowes e Cluzel mentre da uno come Parkes è lecito aspettarsi tutto ed il suo contrario. Tra l'altro c'è stato un cambio in corsa! Massimo Roccoli ha lasciato il Team Bike Service approdando al Team Yakhnich Motorsport ancora orfano di Leonov causa infortunio. Sulla Yamaha lasciata libera dal riminese ci salirà Andrea Antonelli, in rotta completa con il team Lorini. Il gruppo laziale continuerà la stagione con Roberto Tamburini e Raffaele De Rosa. Nella 1000 Stock si rinnova il confronto tra Ducati Panigale e BMW mentre nella 600 è alla definitiva conferma Riccardo Russo, giovane talento del Team Italia.

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