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Le pagelle di Assen

di Luca Sordi, foto Alex Photo il 23/04/2012 in Sbk

Voti mediamente abbastanza bassi, con la sola eccezione per Lanzi, disoccupato che vince al rientro. Insufficienza per Biaggi, Checa e tutta la Suzuki. Aoyama: corre o che fa?

Le pagelle di Assen
Lorenzo Lanzi: 10 – Iniziamo con un pilota della Supersport perché in silenzio e con molta umiltà ha fatto un capolavoro. Su una moto datata ha corso con un passo da far apparire banali persino i migliori della classe. La sua era solo una presenza "spot", speriamo che qualcuno si ricordi di lui.

Sylvain Guintoli: 9 – La vittoria era nell'aria da tempo, ma al francese era sempre sfuggita per un soffio. È arrivata nelle condizioni peggiori con un tempo impossibile e su di una pista insidiosissima. Niente da dire è stato proprio bravo.

Jonathan Rea: 8 – Si è impegnato andando oltre i limiti della sua moto. D'accordo, Assen è la pista di Ten Kate, ma Jonny ha messo tanto del suo facendosi un baffo dell'unghia della mano strappata nella caduta di gara 1. A volte scoraggia per i suoi errori, a volte, come oggi lo adori senza riserve.

Eugene Laverty: 8 – L'irlandese si è impegnato allo spasimo correndo come sempre con il cuore senza risparmiarsi. Non arretra davanti a niente e sale sul podio in gara 2 dopo una lotta durissima con Melandri ed Haslam. Si prepara per Monza prenotando il bis del 2011.
Davide Giugliano 8: – Il ragazzo ha stoffa e non arretra neppure davanti al campione del mondo che viene infilato senza pietà in gara 1. Se continua così può andare lontano, la Ducati forse ha in casa l'erede di Carlos Checa.

Leon Haslam: 7 – Era ad un soffio dal compiere l'impresa, ma il diluvio di gara 1 lo ha tradito. Non sapeva di avere tanto vantaggio ed ha fallito la possibilità di diventare il primo a portare alla vittoria la BMW. Non sarà il miglior collaudatore del mondo, ma quando c'è da aprire il gas lui c'è sempre.

Marco Melandri: 7 – Il test fatto al Mugello fa vedere la luce in fondo al tunnel, grazie ad un nuovo forcellone ed una ciclistica posteriore completamente rinnovata. In gara 2 lotta ancora con il chattering ma non molla, c'è anche lui in lotta per il titolo.

Tom Sykes: 7- Mr. Superpole infila il terzo centro nelle qualifiche ed è incolpevole del ritiro in gara 1, anche se ha aspettato troppo a farsi da parte. Deve lavorare sulla distanza, è l'unico punto debole della sua moto.

Ayrton Badovini : 7 – Sai che soddisfazione portare alla vittoria per la prima volta la S1000RR gestita da una squadra satellite facendo meglio degli ufficiali? Ci avevamo fatto un pensierino, poi la caduta, che in quelle condizioni ci poteva stare. Peccato, ma se non altro abbiamo recuperato il pilota che conosciamo.

Jakub Smrz: 6 – La sfortuna non lo abbandona e "Kuba" raccoglie meno di quanto avrebbe potuto. Incolpevole della caduta, ma la consistenza di Guintoli, suo compagno di squadra è lontana anni luce.

Michel Fabrizio: 6 – La moto cresce ed anche lui inizia a farsi notare, ma il risultato finale non convince più di tanto. Un altro week end dai toni grigi per un pilota che ha bisogno disperatamente di tornare a lottare per la vittoria.

Max Biaggi: 5 – Nelle prove non esiste, in gara non brilla perdendo il confronto con i compagni di marca. Non era a posto ok, ma il Biaggi che abbiamo visto ad Assen è apparso troppo ragioniere. Con la testa già a Monza?

Carlos Checa: 5 – Ha fatto una scelta di gomme suicida in gara 2 facendosi ricuperare in classifica da un Biaggi incolore. Ok ammette l'errore, ma questo zero alla vigilia di Monza è la peggior cosa potesse capitargli.

Leon Camier: - John Hopkins - Suzuki 4 ½ - Possiamo unirli tutti insieme e nonostante questo non si arriva nemmeno a lambire la sufficienza. La moto non è competitiva, i piloti fuori forma, così il tempo passa e i risultati non ci sono. Speriamo in Monza, ma la situazione lascia poche speranze.

Hiroshi Aoyama: 3 – Inguardabile. Da domandarsi come abbia potuto vincere un titolo iridato in carriera in 250 GP. Hiroshi qui ha fatto i test la scorsa settimana ed è la pista che conosce meglio, un pilota che non lotta più e corre per dovere di firma: sconsolante.

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