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Le pagelle di Aragon

di Luca Sordi, foto Alex Photo il 20/06/2011 in Sbk

Questa volta il "10" è andato ai due protagonisti della Supersport e della Superstock 1000, mentre nessun pilota della Superbike l'ha meritato. A Melandri il voto più alto, a Smrz il più basso

Le pagelle di Aragon
Marco Melandri con la sua portafortuna
Davide Giugliano: 10 – Se lo merita perché sta andando fortissimo in Superstock, se lo merita perché ha fatto un bagno d'umiltà ed è cambiato, se lo merita perché è un gran talento. La Superbike lo aspetta…

Chaz Davies: 10 – L'inglesino in Supersport, in sella alla vecchia R6 ex Crutchlow, continua a suonarle a tutti. Se non fosse per lo 0 di Phillip Island sarebbe già in fuga. Fa volare una moto ancora competitiva, non commette errori grossolani (vedesi Parkes e Scassa ) ed è preciso come un bisturi. Merita il titolo.

Marco Melandri: 9 – Dopo la debacle di Misano ci voleva una prova convincente per riscattare un week end difficile. Marco c'è riuscito, prendendo dei gran rischi, come in Superpole, ma dimostrando anche un grande talento nel guidare al limite una R1 che ciclisticamente non è allo stato dell'arte. Avanti così!

Max Biaggi 8,5: – L'errore quando si è sotto pressione può accadere, magari un briciolo in più di grinta per ribattere su Melandri in gara 1 ci poteva stare… Perfetto in gara 2. Tra poco saremo a Brno, uno delle sue piste preferite e anche se Max non vuole sentir parlare di campionato riaperto, è difficile credergli.

Joan Lascorz: 7,5 – È al primo anno di Superbike ed è su una moto nota per la difficoltà nella guida. Eccellente in gara 2, sta crescendo e merita tutto l'incoraggiamento possibile.

Carlos Checa: 7 – È al primo errore grave in questo campionato, ma contando la pressione del fattore campo e la freddezza dimostrata nella seconda manche nel gestire la corsa, merita la piena sufficienza. Mai più questi sbagli!

Noriyuki Haga: 7 – È un voto d'onore per le 300 manche disputate sino ad oggi, però il giapponese continua a non convincere. Sicuramente la RSV 4 non è semplice, ma lui ha perso quel sacro fuoco da samurai. Chapeau comunque alla carriera.

Michel Fabrizio: 7 – Ha sbagliato subito la partenza in gara 1 ed ha corso con il braccio destro in pessime condizioni. Nel forsennato recupero (8 posizioni) è caduto per troppa foga. In gara 2 ci ha messo il cuore ed ha anche intravisto il podio, seppur da lontano. Stoico e volitivo.

Mark Aitchison: 7 – L'australiano ha fatto volare in Superpole la Kawasaki privatissima del Team Pedercini. È tecnico, preparato e dotato di una grande umiltà. La strada della competitività è ancora lungo e faticosa, ma la sta percorrendo!

Leon Camier: 6,5 – Se si fosse svegliato prima, in gara 1 avrebbe potuto rendere difficile la vita anche a Melandri, oltre che al suo compagno di squadra. In quella successiva è rientrato nei ranghi confermando la sua discontinuità che a volte lascia perplessi. Come si fa a prendere 17 secondi a parità di condizioni?

Eugene Laverty: 6 – Non ci ha entusiasmato in questa occasione, in più aveva fatto pure i test su questa pista per cui era logico aspettarselo quanto meno in zona podio. In realtà lo ha visto solo da molto, molto lontano.

Ayrton Badovini: 6 – Ci aveva illuso in qualifica, ma in gara si è perso. Anche lui con grandi problemi di aderenza è naufragato nella seconda manche perdendo il duello con Haslam, ampiamente surclassato nella prova precedente.

Leon Haslam: 5 – Siamo da sempre tifosi dell'inglese ma questa volta proprio non ci ha convinto. Ok la squadra è mal gestita e non riesce neppure a fornire un mezzo decente al proprio pilota, ma lui sembra aver gettato la spugna. È freddo, distaccato e demotivato.

Sylvain Guintoli: 5 – Ok non è la pista per le Ducati, ha fatto meglio del compagno di squadra (onestamente non occorrevano grandi sforzi) , ma è incappato nel peggior week end da quando è in sella al bicilindrico di Borgo Panigale.

Jakub Smrz: 2 – Inguardabile. Disastroso nelle prove peggiora in gara. Due cadute assurde e senza senso. Così non si va da nessuna parte.

Ruben Xaus n.c. – Un bruttissimo week end per un pilota che è solo il lontano parente del Ruben che conosciamo. Forse sarebbe il caso di pensare a soluzioni drastiche.

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