Miller presenta un nastro d'asfalto particolarmente abrasivo. In merito a questo la Pirelli per le rain ha fornito ogni pilota di 8 treni di pneumatici scolpiti con mescola dura. Come ci ha confermato l'ing. Giorgio Barbier, responsabile attività sportive moto della casa italiana, gli pneumatici da acqua usati normalmente nel contesto iridato avrebbero poche chance qui negli USA.
In Europa è fondamentale avere una mescola morbida per garantire la tenuta sul bagnato, un compromesso reso obbligatorio dalle caratteristiche dei vari tracciati che presentano generalmente bassa aderenza. Sul Miller Motorsports Park si ha il problema opposto con un notevole grip che porta le temperature d'esercizio a plafonarsi su valori molto elevati. Questi preziosi e fondamentali componenti lavorano con temperature di esercizio sui 40°/50°, l'unica soluzione è adottare un compound con caratteristiche opposte che permette una resa prestazionale costante anche sulle lunghe distanze.

La domanda viene spontanea: con pneumatici tutti uguali quali sono le strategie per affrontare gli scogli della difficile Superpole? Giocando con la pressione e, se proprio siamo fortunati (e purtroppo almeno per oggi non sembra il nostro caso), tentare la carta delle intermedie consapevoli però di averle distrutte nel giro di pochissimi chilometri qualora le traiettorie dovessero asciugarsi troppo in fretta.
In buona sostanza: con un tracciato umido ma senza pioggia battente si può tentare la scelta del Diablo SBK intermedio (usato abitualmente a Phillip Island, circuito che presenta simili caratteristiche a questo). Con pioggia e nastro d'asfalto particolarmente bagnato non c'è dubbio: Diablo SBK SCR2, mescola dura ma grip garantito sino alla fine della gara.