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Phillip Island: Fabrizio strepitoso

foto Alex Photo il 22/02/2009 in Sbk

Il pilota della Ducati si conferma velocissimo e promette una stagione formidabile. Vicinissimo a lui Haga, che è scivolato ancora. Terzo tempo di Spies che da debuttante è già una certezza

Phillip Island: Fabrizio strepitoso
Micxhel Fabrizio
La Ducati è la davanti, come sempre, ma non è in fuga. La Yamaha incalza con lo strepitoso Ben Spies, sceso sotto il primato in gara 2008 di Troy Bayliss senza aver mai visto prima Phillip Island. E anche l'Aprilia è più vicina del previsto. Michel Fabrizio ha chiuso il precampionato con un altro acuto, 1'32"19. Oggi però c'erano solo 32°C sull'asfalto, mentre quando Biaggi ha fatto 1'32"59 (mercoledi scorso) la pista era a 50°C.
Secondo i tecnici della Pirelli la differenza incidente per almeno 7-8 decimi, quindi facendo il raffronto (sempre molto difficile…) si può affermare che la RSV4 è più o meno lì.
Ad una settimana dal debutto del Mondiale SBK più atteso di sempre, con 7 marche in pista, si profila dunque un grandioso derby italiano tra la regina Ducati e l'ambiziosa Aprilia. Un duello nel quale la Yamaha può recitare il ruolo di terzo incomodo contando sul potenziale della R1 a scoppi irregolari e sul talento della stella Spies.
Altro tema interessante: anche questa volta, come a Kyalami in dicembre, Fabrizio è stato più veloce del caposquadra Noriyuki Haga, fermo a 1'32"30. La differenza è poca e a metà mattina, con pista ancora più fresca, i due ducatisti hanno compiuto una mezza simulazione di gara (la manche è prevista su 22 giri) con tempi quasi identici sul passo di 1'32" alto-1'33" basso. Il giapponese però è caduto di nuovo, nello stesso punto – la curva due – che lo aveva già visto protagonista di un volo sabato. E siamo a cinque cadute in otto giorni di collaudo, una media decisamente preoccupante.
"Ancora non ho piena confidenza con l'avantreno - ha commentato Nori-Chan - e nelle prove di venerdì (le prime del programma del GP d'Australia, ndr) faremo altre prove d'assetto per sistemare la forcella come voglio io". Sembra di risentire le stesse parole che Haga diceva ai tempi della Yamaha: anche nel box R1 avevano spesso le forcelle in mano…
Fabrizio invece è al settimo cielo. "La gara sarà un'altra cosa ma questi tempi ovviamente mi fanno piacere, cresce in me la consapevolezza di potermela giocare alla pari con tutti. Domenica sono convinto di potermi giocare il podio".
La Ducati ha lamentato qualche problemino di durata "ma qui è normale che le gomme mollino dopo una decina di giri - conferma Davide Tardozzi - Stiamo lavorando per farle mollare più tardi possibile". La Ducati teme il caldo che invece potrebbe avvantaggiare Biaggi che ha una guida pulita che impegna poco le coperture.
Chi sta peggio è la Suzuki. Nuekirchner sabato aveva il miglior tempo, 1'32"59, ma non riusciva a fare più di 4-5 giri di fila. Oggi il tedesco è stato più lento, 1'33"03, e nel box Alstare continuano a serpeggiare dubbi. E dire che la K9 è stata completamente riprogettata proprio per gestire meglio l'aderenza.
Anche la BMW comincia a fare capolino. Troy Corser ha stampato un eloquente 1'32"93 prima di doversi fermare per un gran colpo al braccio destro subìto nella collisione con un gabbiano. Si è formato un vasto ematoma e l'australiano, che aveva già avuto in passato problemi simili, è dovuto stare a riposo.
Anche oggi tante cadute: oltre ad Haga hanno picchiato duro Tom Sykes, volato nello stesso punto di Haga, e Jonathan Rea. Nessun problema grave. E' rimasto a riposo Carlos Checa dopo il trauma cranico subìto sabato atterrando violentemente al tornantino in discesa. "Gli abbiamo detto di non correre rischi, mercoledi lo visitiremo a fondo e decideremo se potrà correre domenica, io penso che possa farcela" - ha spiegato il dottor Massimo Corbascio.
Test del 21-22 febbraio
1. Fabrizio (Ita-Ducati) 1'32"19;
2. Haga (Gia-Ducati) 1'32"30;
3. Spies (Usa-Yamaha) 1'32"36; 4. Neukirchner (Ger-Suzuki) 1'32"59; 5. Kagayama (Gia-Suzuki) 1'32"78; 6. Corser (Aus-BMW) 1'32"93; 7. Rea (GB-Honda) 1'32"96; 8. Sykes (GB-Yamaha) 1'33"10; 8. Kyionari (Gia-Honda) 1'33"10 10. Xaus (Spa-BMW) 1'33"53.

Test del 16-18 febbraio
1. Biaggi (Aprilia) 1'32"59 (71 giri);
2. Laconi (Fra-Ducati) 1'32"60 (62);
3.Nakano (Gia-Aprilia) 1'32"72 (68);
4. Parkes (Aus-Kawasaki) 1'32"90 (70);
5. Haslam (GB-Honda) 1'33"20 (65);
6. Hill (GB-Honda) 1'33"30 (55);
7. Rolfo (Ita-Honda) 1'33"50 (95);
8. Tamada (Gia-Kawasaki) 1'33"90 (80).
Phillip Island: Fabrizio strepitoso
Kenan Sofuoglu
La Honda risponde alla Triumph e rimette le cose a posto. Nella giornata finale dei test Supersport Kenan Sofuoglu ha girato in 1'34"7, un decimo meglio dello scatenato Garry McCoy che sabato era stato il più veloce di tutti con la Triumph 675. Anche se a Phillip Island Garry è sempre una gran bella manetta, capace di fare la differenza, il dato che balza agli occhi è la grande competitività della tre cilindri britannica: evidentemente le evoluzioni 2009 sono azzeccate e la Triumph può recitare un ruolo in questo Mondiale dominato dalla CBR-RR da ben sette stagioni di fila.
A forza di spingere, McCoy è incappato in una scivolata che però non ha creato danni e non ha incrinato la fiducia del team italiano BE1 che sta mettendo le ali al glorioso marchio britannico.
Test 21-22 febbraio
1.Sofuoglu (Tur-Honda) 1'34"7;
2. McCoy (Aus-Triumph) 1'34"8; 3. Pitt (Aus-Honda) 1'34"8;
4. Crutchlow (GB-Yamaha) 1'35"3;
5. Foret (Fra-Yamaha) 1'35"8;
6. Nannelli (Ita-Triumph) 1'36"3;
7. Pradita (Ind-Yamaha) 1'37"3.

Test del 16-18 febbraio
1. West (Aus-Honda) 1'35"90;
2. Lagrive (Fra-Honda) 1'36"00;
3. Aitchison (Aus-Honda) 1'36"00;
4. Vizziello (Ita-Honda) 1'36"70.
Phillip Island: Fabrizio strepitoso
Jonathan Rea
Non trattandosi di test ufficiali seguiti direttamente dai cronometristi del Perugia Timing, a cui sono affidate tutte le vicende del mondiale Superbike, il rilevamento dei tempi in queste prove private a Phillip Island è stato eseguito dai vari team, che hanno diligentemente annotato non solo quelli conseguiti dai loro piloti, ma anche quelli degli avversari più pericolosi.
Alcune squadre dispongono di un sistema di cronometraggio in grado di rilevare i tempi di tutti i piloti in pista e di tutti i giri; una di queste è la Ducati, che poi ha fornito anche a noi i dati emersi nelle varie giornate.
Ebbene, o il team Ten Kate racconta una balla grande come una casa, oppure qualcosa non ha funzionato nei cronometri della Ducati, ma anche della Yamaha e di altri. Secondo la squadra più rappresentativa della Honda, il suo pilota Jonathan Rea ha compiuto un giro in 1'31"8, che sarebbe ovviamente il più veloce della giornata e dei test. E' un tempo che non risulta nel cronologico di Rea stilato dalla Ducati, che gli ha assegnato come giro più veloce 1'32"9, ma Ten Kate insiste e noi lo riportiamo con beneficio d'inventario
Nel suo comunicato, il Team olandese riporta un commento ironico di Rea: "Secondo alcuni siti, io oggi sarei caduto ed avrei fatto segnare il settimo miglior tempo. Sono felice di smentire la caduta e di constatare invece che il mio tempo: 1'31"8 è il più veloce della giornata. Ciò che conta è comunque che abbiamo trovato un setting che ci consente di girare molto forte senza accusare problemi di durata delle gomme".
Phillip Island: Fabrizio strepitoso
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