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Strabayliss a Imola

il 30/09/2006 in Sbk

Opaco in prova, diventa addirittura splendente in superpole, dove demolisce gli avversari lasciandoli a debita distanza. Alle sue spalle Toseland e Pitt, mentre le Suzuki deludono. Charpentier miglior tempo in Supersport. Scassa con la MV guida la Superst

Strabayliss a Imola
L'australiano Roberts, autore del terzo tempo. Anche lui non ha migliorato rispetto al primo turno di qualifiche

di Luigi Rivola, foto Alex Photo


Bayliss si è aggiudicato la superpole e sembra determinato a non deludere il pubblico di Imola nella gara di domani...

Imola –
Il primo tempo da battere è quello di Laconi, che con la Kawasaki conclude il giro in 1’50”963; almeno sulla carta Muggeridge dovrebbe superarlo facilmente, difatti ce la fa, ma solo per 71 millesimi.

Abe non conclude nulla e con 1’51”147 è largamente ultimo; dopo di lui si avvia Lanzi, che invece pennella un bel giro che chiude col miglior tempo provvisorio in 1’50”081. Notevole l’impresa di Clementi, che dà il massimo e viene premiato col secondo posto provvisorio, lui con la sua Ducati 999 privatissima, davanti a gente come Laconi, Abe e Muggeridge. Grande! Niente da fare per Iannuzzo, che non azzecca il giro giusto e ferma il cronometro in 1’51”306, piazzandosi in coda algruppo.


Con Haga ha inizio la parata dei “papabili”. Il giapponese della Yamaha esce dal primo intertempo con un vantaggio minimo su Lanzi, lo conserva alla fine del secondo tratto cronometrato e taglia il traguardo in 1’49”856 conquistando il primo posto. Tempone? Neukirchner non è d’accordo: con la sua Suzuki non ufficiale, il tedesco si permette il lusso di mettersi dietro Haga e di passare al comando con 1’49”840.
Michel Fabrizio comincia bene: dopo il primo tratto è in lieve vantaggio, e dopo il secondo è a un decimo dal miglior tempo, ma boi sbaglia una staccata, perde tempo a dominare la moto e alla fine è quarto in 1’50”362. Ma è già in pista Pitt, con una Yamaha che non sembra gradire molto l’asfalto di Imola. Ma Pitt è in forma e la guida al meglio delle sue possibilità, non commette errori e sotto il traguardo passa con già il secondo posto provvisorio in tasca.
E’ il turno di Bayliss, e chi non se ne fosse accorto si sveglia quando vede il suo vantaggio di due decimi al primo “split”, che diventa addirittura mezzo secondo alla fine del secondo. L’australiano ha una marcia in più, pulito, regolare, apparentemente non velocissimo, senza sbavature, neanche la più piccola correzione, e il cronometro sancisce una grande superpole: 1’48”804. Gli altri sono lontanissimi.


Non riesce ad avvicinarlo Barros, che porta a termine un giro senza infamia e senza lode, classificandosi quinto alle spalle di Haga in 1’49”888, e nemmeno l’ottimo Xaus, che con 1’49”958 è sesto. Potrebbe farcela invece Toseland, ma esce dal primo tratto con un ritardo di quindici centesimi, dal secondo con 44 centesimi, e deve accontentarsi del secondo posto in 1’49”394.
Gli ultimi due a giocarsi la superpole sono i compagni di squadra della Suzuki Alstare: tocca per primo a Corser, il re delle superpole; l’australiano è veloce ma non velocissimo, accumula progressivamente un ritardo consistente e chiude al quarto posto in 1’49”442. E’ chiaro che il tempissimo di Bayliss ha annichilito gli avversari smorzandone la carica e lo stesso Kagayama, il più veloce al termine delle prove ufficiali, non può partire per il suo giro lanciato in completa serenità. Difatti il giapponese non intacca mai il vantaggio di Bayliss, anzi perde anche nei confronti di Toseland e di Pitt, infine anche di Corser, piazzandosi alle sue spalle al quinto posto.
Il podio della Superpole vede quindi Bayliss con la Ducati in vetta, seguito da Toseland con la Honda e da Pitt con la Yamaha. La Suzuki, dominatrice delle prove, è fuori del podio; inutile dire della Kawasaki, che qui a Imola sembra decisamente fuori fase.

Imola – Tempi duri per Troy Corser. Non solo gli arriva Biaggi in squadra, ma anche Kagayama non ha più il timore reverenziale che una volta nutriva nei confronti del suo “capo”. Inizia il secondo turno di prove ufficiali e Kagayama è proprio il primo a cercare il tempone. Lo trova, e dove va a piazzarsi? Al secondo posto dietro a Toseland e davanti a Corser. Si attende una risposta immediata dell’australiano, ma non arriva. Arriva invece Barros, che porta la sua Honda Klaffi vicinissima alla Ten Kate di Toseland, spostando anche lui Corser all’indietro di una posizione.
Il timer del turno segna venti minuti alla fine quando Kagayama stupisce il branco abbassando di colpo di mezzo secondo il suo miglior tempo precedente. Il giapponese della Suzuki abbatte il muro di 1’50” e con 1’49”758 è il nuovo poleman.


Il clima si sta arroventando con molto anticipo rispetto al solito: anche Xaus va alla ricerca del tempo e segna un ottimo 1’50”215 che lo sistema in quarta posizione davanti alla coppia Corser Bayliss. E’ chiaro che i due Troy temporeggiano e che la posizione che occupano non è la loro. A 15 minuti dalla fine, Corser si decide a dare la prima zampata: scende anche lui sotto 1’50” e si piazza a poco più di un decimo di secondo alle spalle di Kagayama: la Suzuki a Imola è in gran spolvero e lo testimonia anche il settimo tempo di Neukirchner con la GSX-R Alstare non ufficiale.


Quando mancano 10’ alla bandiera a scacchi la classifica provvisoria delle prove vede le due Suzuki di Kagayama e Corser ai primi due posti, seguite dalle Honda di Toseland e Barros, quindi dalle Ducati di Xaus e Bayliss, mentre le Yamaha di Pitt e Haga sono all’ottavo posto (davanti a Fabrizio) e al decimo. Laconi è il primo rappresentante della Kawasaki al tredicesimo posto e precede Lanzi, in evidente difficoltà.


Bayliss si dà una mossa quando il count-down segna -7’, ma riesce solo a risalire fino al quinto posto. Punterebbe di sicuro ben più in alto, anche solo per mettersi nuovamente dietro Xaus, che porta la sua Ducati privata davanti all’ufficiale dell’australiano respingendolo al sesto posto, ma all’ultimo minuto, quando tutti ormai sono in pista con la gomma giusta per il miglior risultato, una caduta di Brooks fa sventolare la bandiera rossa e il turno si chiude in anticipo.

Charpentier è l’uomo da battere al via del secondo turno di prove della Supersport. E’ l’unico che abbia girato in un tempo inferiore a 1’53” e non si vede francamente chi possa essere in grado di fare meglio. Uno in realtà c’è e guida la sua stessa moto: è Kenan Sofuoglu, un pilota che ha stentato all’inizio di questa stagione, ma che da un po’ di gran premi a questa parte, specie dopo che la caduta di Charpentier gli ha aperto la strada verso più elevate ambizioni, è diventato un protagonista.


E Sofuoglu ci tiene a dimostrare che il posto nella squadra numero uno del Mondiale Supersport se lo merita davvero. Attacca Charpentier nel secondo turno di prove e scende anche lui sotto 1’53”, mentre Curtain, che ha tutto l’interesse a non esagerare per non compromettere la sua corsa al titolo, se ne sta calmo a 1”5 di distanza dai primi due.


Per la Yamaha non ci sono molte speranze qui a Imola: da una parte Curtain, costretto a giocare in difesa, dall’altra Parkes, appena rientrato dopo un brutto incidente, che pur essendo migliorato di 1” tra il primo e il secondo turno di prove, non è riuscito ad andare oltre il nono posto.
Curtain comunque parte in prima fila col quarto tempo, in 1’53”512, preceduto da Fujiwara, la cui Honda Megabike è comunque a 1”2 da quella del detentore della pole. Il quinto tempo è di Nannelli e della sua Ducati, che promettono una bella gara domani e magari anche un podio.


Il secondo turno di prove ufficiali della Superstock 1000 ha dimostrato che la battaglia al vertice è talmente accesa che tutti i principali contendenti, in particolare i quattro che si giocano il titolo, avevano già sparato le frecce migliori al termine del primo turno.
Il tempo di 1’54”0, che aveva fruttato ieri la pole a Luca Scassa e alla sua MV-Ormeni, è rimasto imbattuto, e non c’è dubbio che i suoi avversari abbiano dato il massimo per eguagliarlo o superarlo.


Chi ha ottenuto il miglior risultato nella seconda qualificazione è stato Dionisi, che ha portato la sua MV-Unionbike al secondo posto a soli due decimi da Scassa sorpassando Roberts e la sua Suzuki e risultando il più veloce del secondo turno di prove.
Né Roberts, né Corti sono riusciti a far meglio di ieri e partono in prima fila al terzo e quarto posto. Badovini, che ieri aveva reso al di sotto delle sue possibilità, e che stamattina nelle libere era incappato in una caduta, oggi ha guadagnato qualche decimo, ma troppo poco, così deve accontentarsi di aprire la seconda fila col tempo di 1’54”699 avendo a fianco Baiocco, Polita e Boccolini.


Il favorito della corsa di domani rimane quindi Luca Scassa, che su questa stessa pista domenica scorsa ha conquistato il titolo italiano Superstock dopo una gara condotta con grande autorità e chiusa al secondo posto per non rischiare di fallire l’obiettivo del titolo dall’incalzante Corti. Polita, leader della classifica con la Suzuki Celani, difenderà con le unghie e coi denti il suo primato nonostante le precarie condizioni fisiche: se riuscirà a resistere sino in fondo col ritmo tenuto oggi in prova, avrà messo una bella ipoteca sul titolo.

Strabayliss a Imola
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