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La Yamaha vuole anche il Mondiale SBK

il 24/10/2004 in Sbk

Il campionato delle derivate di serie esplode: un comunicato della Yamaha-Europa ufficializza il ritorno in Superbike con due moto gestite dal Team Yamaha-Italia. Silenzio sui piloti, ma Haga è pressoché certo, e Pitt dovrebbe essere il secondo

La Yamaha vuole anche il Mondiale SBK
Haga in testa davanti a Bayliss (Ducati) e Chili (Suzuki)

di Luigi Rivola, foto Alex Photo


Haga su Yamaha, un binomio che ha infiammato i tifosi. Probabilmente li infiammerà anche nel 2005

Così, finalmente, anche il comunicato ufficiale è arrivato. La Yamaha torna alle corse del Mondiale Superbike e lo fa attraverso la sua filiale europea che sarà in pista col Team Yamaha-Italia, come avevamo ripetutamente anticipato.

Questo il comunicato ufficiale:
Il team Yamaha Motor Italia, supportato ufficialmente da Yamaha Motor Europe, nel 2005 lascerà il Mondiale Supersport per schierare una squadra di due piloti nel Mondiale Superbike.
La struttura dell'importatore italiano della Yamaha è stato uno dei team più attivi nella storia del Mondiale Superbike. Dall'istituzione del campionato, avvenuta nel 1988, fino al 1994 la Yamaha Italia - che allora portava il nome di Belgarda - ha finanziato e gestito un programma Superbike che ha portato numerose vittorie e un piazzamento fisso nelle prime cinque posizioni del campionato. Quando nel 1995 la Yamaha decise di entrare ufficialmente nel Mondiale Superbike fu naturale piazzare la base operativa nella sede della Yamaha Motor Italia.
La Yamaha è uscita dal Mondiale Superbike a fine 2000 dopo aver conquistato il secondo posto con Noriyuki Haga per concentrare le risorse sullo sviluppo del progetto YZR-M1 MotoGP e della tecnologia a quattro tempi che è stata riversata sui modelli di produzione stradale. Nel 2001 la Yamaha Motor Europe si è impegnata nel Mondiale Supersport con la YZF-R6. Il team della Yamaha Motor Italia ha concluso sempre nelle prime quattro posizioni le edizioni dal 2001 al 2004.
La Yamaha renderà noti i nomi dei piloti che correrano il Mondiale Superbike 2005 successivamente.

Nessun pronunciamento quindi sui piloti, ma voci attendibili assicurano che Haga sarà il pilota di punta della squadra e che, al contrario di ciò che si era affermato fino ad oggi, il secondo pilota non sarà uno dei due componenti del Team Yamaha-Italia che hanno gareggiato ufficialmente nel Mondiale SS 2004, ossia Jurgen Van Den Goorbergh e Fabien Foret, bensì l’ultimo arrivato, Andrew Pitt, che si è aggregato alla squadra italiana in Supersport solo nelle ultime gare stagionali.
Se così fosse, appare probabile che l’arrivo di Pitt facesse già parte di un disegno che lo vedeva in sella alla Yamaha SBK nel 2005, magari confidando nell’esperienza maturata dall’ex campione del mondo SS alla guida della Kawasaki MotoGP ufficiale.

La Yamaha ha una storia altalenante nel Campionato Mondiale SBK. Alti e bassi si sono succeduti dal 1988, il primo anno della Superbike, quando, guidata da Fabrizio Pirovano, ottenne il secondo posto finale nella classifica piloti e il terzo in quello per marche con una vittoria di “Piro” e tre di Doohan.
Gli anni più proficui furono appunto i primi, quelli esaltati dall’arrembante guida di Pirovano, sempre piazzato entro i primi cinque a fine stagione (fu secondo anche nel 1990) con contributi importanti, oltre che dell’emergente Doohan, anche di McElnea, e Rymer, più volte vincitori con la moto di Iwata.

Finita l’era Pirovano, nel 1994 e 1995 fu tempo di vacche magre; Colin Edwards avviò la ripresa nel 1996 con nove podi ma ancora nessuna vittoria, ma quell’anno fu comunque significativo perché al ventiduesimo posto finale, ignorato da tutti, si classificò, su una Yamaha, il giapponese Noriyuki Haga, secondo, manco a dirlo, nel GP del Giappone.
Il gradino più alto del podio fu riconquistato nel 1997, quando Scott Russell si piazzò sesto nella classifica piloti, ma Haga fu autore di una grande impresa a Sugo, dove ottenne una vittoria ed un secondo posto nelle due manche.
Nel 1998 ebbe così inizio l’era Haga. Passato Edwards alla Honda, ed entrato in crisi Russell, la Yamaha potè contare solo sul giapponese, che la ripagò quell’anno con cinque vittorie e tre terzi posti; nel 1999 arrivò un’altra vittoria, ma fu nel 2000 che il binomio Haga-Yamaha esplose in un Mondiale SBK più vivace che mai, grazie anche alla raggiunta competitività dell’Aprilia. Con quattro vittorie, cinque secondi posti e quattro terzi, Haga fu secondo in classifica finale, ma il ritiro ufficiale della Yamaha a fine stagione gli impedì di puntare l’anno dopo a un titolo che certamente era alla sua portata.


Da allora la Yamaha è assente dal campionato SBK, dove ha ottenuto solo qualche piazzamento grazie alla presenza saltuaria di validi piloti, come Gramigni, Ellison, Yoshikawa e Gimbert, in sella a moto private.
Nel 2005 sarà nuovamente sulla griglia di partenza con moto ufficiali e, al 99%, con Noriyuki Haga, che dopo essersi giocato fino all’ultima corsa il titolo 2004 guidando una Ducati, l’anno prossimo potrebbe regalare a se stesso e alla Yamaha il primo, attesissimo, Mondiale.

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