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Mattia Pasini: la GRANDE avventura del PASO

foto Archivio Dueruote, Milagro, Mirco Lazzari, Mattiapasini.it© Fabio Fagnani il 10/10/2019 in Piloti
Mattia Pasini: la GRANDE avventura del PASO
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I primi passi e i successi sulle minimoto, il brutto incidente che rischia di mettere fine alla sua carriera, l’esordio nel Motomondiale, le vittorie, le delusioni. Anno dopo anno ripercorriamo la carriera del pilota riminese

Mattia Pasini, (il Paso), è nato a Rimini il 13 agosto del 1985. La sua infanzia è in mezzo alle moto. Anzi alle minimoto, il papà di Mattia Luca, oltre ad essere stato un pilota professionista negli anni Settanta, è titolare della Pasini Mini Project che realizza i piccoli bolidi da corsa. Così sin da piccolo Mattia inizia ad amare i motori, le due ruote e l’odore della miscela.

La sua carriera inizia a 4 anni e a 11 è campione italiano minimoto. La sua grande passione è anche il cross. È proprio in questa disciplina che Mattia subisce un grave infortunio che purtroppo ne condizionerà la carriera: Mattia ha solo 13 anni, è il 1998, il giovane riminese, fresco vincitore del campionato italiano e secondo nel campionato europeo di categoria, in prova unica, quando apre gli occhi non si trova in pista, nemmeno a casa o nel box. È in un letto di ospedale. Mattia si stava allenando con una moto da cross vicino a casa, poi una caduta devastante sulla terra smossa. L’incidente è serio, più serio di quel che potesse sembrare. Nella caduta ha rotto il femore e la clavicola, ma è il braccio destro ad avere avuto la peggio: ha strappato parzialmente i nervi, compromettendone l'uso. Per tre anni la sua storia sportiva si ferma. La carriera di Mattia rischia di essere finita prima ancora che potesse iniziare. Ma la sua voglia di correre è tanta, la determinazione è infinita e la menomazione, nonostante limiti la funzionalità del braccio destro, non è sufficientemente devastante per fermare una passione. I medici gli avevano detto che non avrebbe più corso, lui ha risposto che era tutto da vedere, e avrà ragione.

Mattia Pasini: la GRANDE avventura del PASO

2004, l’esordio nel Motomondiale

Malgrado la menomazione permanente che gli limita la funzionalità del braccio destro, Mattia fa il suo esordio nella classe 125 del motomondiale nel 2004 con una Aprilia RS 125 R del team Safilo Carrera - LCR, il suo compagno di squadra è Roberto Locatelli. Sono passati sei anni da quell’incidente, ma lui è in pista. Mattia affronta con grande coraggio la sua prima stagione e nonostante qualche ritiro sono diversi i piazzamenti a punti con un settimo posto in Malesia come miglior piazzamento in stagione. Pasini chiude al 15º con 54 punti la sua stagione d’esordio in 125.

Mattia Pasini: la GRANDE avventura del PASO

La prima vittoria in 125, una classe di cui è sempre protagonista

L’anno successivo decide di cambiare team e passa al team Totti Top Sport - NGS, con compagno di squadra Manuel Hernández García. Mattia riesce a conquistare la sua prima vittoria in Cina a cui seguirà un'altra affermazione in Catalogna, un secondo posto in Turchia e tre terzi posti (Olanda, Malesia e Comunità Valenciana), riuscendo a chiudere al quarto posto assoluto la stagione con un totale di 183 punti. Il Mondiale va a Luthi, davanti a Kallio e Talmacsi.

Nel 2006 Pasini sceglie di cambiare di nuovo: viene ingaggiato dal team Master - MVA Aspar di Jorge Martínez in sella ad un'Aprilia con Sergio Gadea, Álvaro Bautista, Mateo Túnez ed Héctor Faubel come compagni di squadra. Pasini ha 21 anni, ma l’esperienza accumulata in questa categoria gli permette di lottare sempre coi migliori per provare a vincere il Mondiale. In questa stagione ottiene due vittorie (Italia e Germania), un secondo posto in Cina, tre terzi posti (Spagna, Gran Bretagna e Australia) e due pole position (Spagna e Francia), ma non bastano per vincere il Mondiale. Ancora una volta termina al quarto posto con 192 punti dietro a Bautista, Kallio e Faubel. Una grande lotta lunga una stagione, ma alla fine il titolo è dello spagnolo Alvaro Bautista con l’Aprilia.

Nel 2007 Pasini ha a che fare con una serie di gare complicate e continui ritiri che lo portano a rimanere fuori dai giochi per diverse settimane. Sono infatti cinque i ritiri nelle prime sette gare, un numero incredibilmente alto che lo allontana matematicamente dalla corsa al titolo, ma Mattia non si scoraggia e riesce a conquistare due vittorie consecutive in Gran Bretagna e Paesi Bassi per poi riuscire a ripetersi anche a San Marino e Giappone. Prima della fine della stagione Mattia riesce a conquistare un secondo posto in Repubblica Ceca e nove pole position (Spagna, Turchia, Cina, Francia, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Portogallo, Giappone e Australia). Chiude la stagione al quinto posto con 174 punti.

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2008 in 250 da protagonista, vince all’esordio

Nel 2008, dopo tre stagioni in 125, decide di prendere al volo l’offerta dell’Aprilia nella classe 250. Al via della stagione conquista la prima vittoria in notturna, corsa in Qatar. Dopo un avvio da sogno, riesce a conquistare un secondo posto a Jerez nella seconda uscita stagionale e dopo un ritiro in Portogallo, ottiene due terzi posti di fila: Cina e Francia. Nonostante un ottimo inizio di stagione, non riesce più a ottenere risultati rilevanti fino al termine della stagione ed è costretto ad accontentarsi di un ottavo posto in classifica con 132 punti.

Nel 2009 resta in casa Aprilia, cambiando team e passando al Team Toth, con compagno di squadra Imre Tóth. La sua stagione inizia con un ritiro, ma alla seconda gara, in Giappone, conquista un podio sul circuito di Motegi, giungendo terzo. Dopo un sesto posto a Jerez e un altro ritiro, questa volta in Francia, riesce a vincere una gara pazzesca sotto la pioggia il Gran Premio d'Italia al Mugello davanti all’amico Marco Simoncelli. La stagione di Mattia prosegue con altri due ritiri, un quarto posto in Catalogna per poi riprendere con un terzo posto a Donington e due secondi posti a Brno e Misano. Il 2009 si chiude con un numero di punti totali inferiore rispetto lo scorso anno, ma riesce a ottenere un quinto posto finale con 128 punti.

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Gli anni in Moto2, il primo test con la Ducati MotoGP

Nell’estate del 2009 Mattia Pasini prova una Ducati MotoGP del team Pramac, ma non è ancora il momento di salire di categoria. Nel 2010 resta nella classe intermedia, ma passa al team JiR Moto2 con una MotoBi nella classe Moto2. Simone Corsi, il suo compagno di squadra, riesce a lottare costantemente per le posizioni che contano e chiude la stagione al quinto posto, mentre Pasini affronta tutt’altra stagione. Dopo un sesto posto all’esordio in Qatar, Mattia affronta una crisi lunga quattro ritiri, poi il quattordicesimo posto ad Assen in Olanda. Poi, il nulla. Il team JiR decide di chiudere i rapporti con Mattia Pasini e il suo posto viene preso da Yusuke Teshima. Nello stesso anno corre come wildcard il Gran Premio di San Marino a bordo di una Suter MMX e il Gran Premio d'Aragona, sostituendo Michael Ranseder nel team Vector Kiefer Racing, infortunatosi nel gran premio precedente. Ma nel complesso il 2010 di Mattia Pasini è completamente da dimenticare. Chiude 28° con 12 punti.

Nel 2011, Pasini ha bisogno di una scossa per dimenticare la stagione precedente e cerca di farlo in sella alla sua Moto2 del team Ioda Racing Project, di Giampiero Sacchi. Mattia però non è ancora uscito da quella zona d’ombra che sembra aver preso come punto di riferimento continuo. Nel 2011 ottiene come miglior risultato un sesto posto in Olanda e termina la stagione al 24º posto con 28 punti, più dell’anno precedente, ma molti meno rispetto a quelli a cui era abituato.

In MotoGP (CRT), una sfida difficile

Nel 2012 Pasini lascia la Moto2, nonostante i risultati scadenti degli ultimi anni. Mattia esordisce in MotoGP con il team Speed Master, a bordo della ART GP12. L’adattamento alla categoria, una moto poco competitiva e qualche sfortuna di troppo regalano solo un decimo posto come miglior piazzamento nella stagione che chiude al 22° posto con 13 punti. L’ultima gara dell’anno la corre in Moto2, a Valencia, chiudendo 25°. La stagione successiva, nel 2013, continua in Moto2 dopo l’esperienza in MotoGP, correndo con la Speed Up SF13 del team NGM Mobile Racing. Durante la stagione riesce a ottenere come miglior risultato un sesto posto in Francia, ma è ancora lontano dalla miglior condizione. Conclude la stagione al 15º posto con 58 punti.                                     

Nel 2014 Pasini resta nel Forward KLX team, ritrovando Simone Corsi come compagno di squadra. Come la passata stagione Mattia ottiene come miglior risultato un sesto posto, questa volta conquistato in Catalogna e chiude la stagione al 21º posto con 35 punti.

Il Motomondiale lo lascia fuori. Un vero peccato, per fortuna nel 2015 riesce a correre come wildcard i Gran Premi d'Italia e San Marino a bordo di una Kalex Moto2 del team Gresini Racing e nel 2016 ritrova una sella in Moto2, correndo nel team Italtrans Racing, alla guida di una Kalex. Dopo un inizio di stagione difficile, riesce a conquistare due quarti posti, prima in Germania e poi in Repubblica Ceca. Da lì in poi torna nuovamente fuori dalle zone calde. Pasini termina la stagione all'11º posto con 72 punti, ma la stagione successiva (2016) rimane alla guida della sua Kalex, questa volta il suo compagno di squadra è il giovane Andrea Locatelli.

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La rinascita

Il 2017 sembra essere un anno speciale perché dopo qualche gara incerta (24° in Qatar, 20° in Argentina, 22° ad Austin) riesce a risollevarsi una volta tornati in Europa e poi, Il 4 giugno 2017, riesce a conquistare la vittoria nel suo circuito preferito, il Mugello. Il doppio sorpasso all’ultimo giro su Thomas Luthi e su Alex Marquez è da annoverare tra i capolavori di questo sport. Dopo la vittoria italiana, Pasini riesce a ottenere un altro podio in occasione del GP di Catalogna, risultato che gli viene tolto il 2 luglio quando viene comunicata la squalifica da parte della FIM, in quanto nella sua moto viene rilevato un lubrificante non conforme ai regolamenti. Nello stesso anno conquista anche la sua 1° pole position in Moto2 in Repubblica Ceca. Dopo la prima, che non si scorda mai, la pole diventa un vizio per il Paso. Infatti, ottiene 4 pole di fila. Chiude al secondo posto in Gran Bretagna e ad Aragon, giocandosi la vittoria. Dopo una stagione incredibile conclude il suo 2017 al 6º posto con 148 punti.

Nel 2018 resta il pilota di punta del team Italtrans e trova la vittoria nella seconda tappa del Mondiale, in Argentina. Una vittoria che dà morale, ma che non serve in ottica mondiale poiché Pasini inciampa diverse volte ed esce ben presto dalla lotta per il titolo. Mattia riesce comunque a trovare diversi piazzamenti in top-ten che gli permettono di concludere la stagione al 9º posto con 141 punti.

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Un nuovo inizio, in cabina di commento per SKY Sport MotoGP

Nel 2019 Mattia non viene confermato nello stesso team che decide di puntare su Enea Bastianini e prima dell’inizio della stagione non trova una sella e un team con cui correre. Ci pensa Sky Sport che offre a Mattia uno spazio in cabina di commento, sarà la “voce” tecnica delle gare di Moto3 e Moto2 insieme a Rosario Triolo. Pasini, dopo un buon inizio in cabina, con microfono e cuffie in testa, lascia la poltrona da commentatore e viene ingaggiato momentaneamente sulla Kalex del team Flexbox HP 40 per sostituire l'infortunato Augusto Fernández, prendendo parte al Gran Premio delle Americhe. Anche in Spagna parteciperàà alla gara, questa volta in sella alla KTM del team Ángel Nieto di Jake Nixon e i Gran Premi di Francia e Italia in sostituzione dell'infortunato Khairul Idham Pawi sulla Kalex del team SIC Racing. Dal Gran Premio di Brno, in poi, corre sulla Kalex del team Tasca Racing in sostituzione di Simone Corsi.

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