Anche l'ultima gara della stagione è di Marc Marquez. A Valencia il campione del mondo ha messo a segno un'altra gara perfetta costruita con la solita determinazione. Un'affermazione che è la ciliegina sulla torta della sua stagione quasi perfetta in cui ha un solo zero (Austin), 12 vittorie e sei secondi posti. Per Marc questo è stato il titolo conquistato forse con più consapevolezza del suo valore e del fatto di essere l’unico a riuscire a sfruttare al meglio le doti della Honda, che solo nelle sue mani vola. 

L’ultima gara di Jorge Lorenzo

Per Marc Marquez che festeggia l'ennesima vittoria stagionale a Valencia esce di scena Jorge Lorenzo. Jorge che di Marc è stato compagno in questa stagione, ha vissuto la sua peggiore annata nella MotoGP. Una serie di cadute e le conseguenze di quelle sul suo fisico già temprato, il feeling mai trovato con la Honda, lo hanno portato a dire basta alla vigilia di questo GP. Una decisione difficile, ma che lo spagnolo ha preso con consapevolezza, lasciandosi però un 1% di possibilità di cambiare idea. Per lui ora inizia un periodo di vacanza a Bali al termine del quale deciderà cosa fare. Staremo a vedere certo è che a soli 32 anni decidere di dire basta è una decisione difficile che solo un campione del calibro di Lorenzo è stato capace di prendere.

Quartararo costante e veloce

Mentre si sta delineando il dopo Lorenzo con il probabile arrivo nel team del neo campione della Moto2 Alex Marquez, Marc a Valencia ha capito bene che Fabio Quartararo, quest'anno rookie of the year, sarà probabilmente il suo primo rivale il prossimo anno. Il secondo posto dopo l'ennesima pole è stato un segnale chiaro. Ora resta da vedere se la Yamaha seguirà il francese per dargli una moto all'altezza delle ufficiali che a Valencia non hanno brillato. Maverick Vinales dopo la vittoria non è stato protagonista come avrebbe voluto (sesto) e Rossi ha portato a casa un altro fine settimana sotto le sue aspettative (ottavo). La sua ventiquattresima stagione iniziata in maniera positiva si è chiusa con tante difficoltà. Ma Valentino ha voglia di tornare sul podio e da martedì ricomincerà a lavorare con una squadra rinnovata.

La voglia di vincere di Andrea Dovizioso

Chi nonostante il secondo posto nel mondiale è rimasto deluso è Andrea Dovizioso che a Valencia è rimasto giù dal podio (lo scorso anno vinse) preceduto da Jack Miller. Per Dovi resta l'amarezza di non essere stato capace di arginare lo strapotere di Marc Marquez. Per lui e la Ducati la supremazia mostrata dallo spagnolo è stata dura da digerire. E ora c'è bisogno di rimettersi sotto per cambiare il corso delle cose nel 2020. Stesso obiettivo del compagno Danilo Petrucci, a terra a Valencia ma lontano da quel pilota che aveva portato la Rossa al trionfo al Mugello.

Voglia di rifarsi anche per la Suzuki che dopo gli exploit di Alex Rins è rimasta nei piani alti ma non è salita sul podio. Il team però è soddisfatto perché con l'innesto di Joan Mir è una delle realtà più interessanti della stagione appena conclusa.

In attesa che Johann Zarco capisca dove correrà nella prossima stagione, l'ipotesi del suo ritorno in Moto2 pare quella più probabile, è tempo di bilanci per KTM che ha vissuto un'altra stagione fra alti e bassi. Stesso discorso per Aprilia che a parte Phillip Island resta ancora lontana dall'obiettivo. Ancora più lontana di KTM. Serve una svolta, ma a Noale sono al lavoro.

Matteo Ferrari campione della MotoE

A Valencia dopo Dalla Porta abbiamo un altro campione da festeggiare, Matteo Ferrari primo a conquistare la Coppa del Mondo MotoE. Pilota italiano, team italiano (Gresini Racing) e moto italiana Energica. Un bel successo che dà spessore e rilancia l'ex campione europeo Moto3 un bravo ragazzo che si è rimboccato le maniche scegliendo e scommettendo sulle elettriche. Una scommessa che si è rivelata vincente. Un titolo conquistato lottando con avversari di spessore, in gare che seppur brevi si sono rivelate difficili e tecniche.