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Fenati: "Mi ritiro, vado a lavorare in ferramenta"

il 11/09/2018 in Motogp

Il pilota marchigiano intervistato da La Repubblica: "Ho sbagliato e ho dato un'immagine orribile del nostro sport: ma sono stato tradito dall'istinto, vi sembra normale tutta questa ondata di odio?". E sul suo futuro: "A nessuno importa di me, meglio dire addio per sempre. Andrò a lavorare in bottega con mio nonno"

Fenati: "Mi ritiro, vado a lavorare in ferramenta"
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“Col motomondiale ho chiuso. Non correrò mai più”. È la decisione presa da Romano Fenati dopo il gesto folle di Misano con cui ha messo a rischio la vita di Stefano Manzi. Licenziato dal team Marinelli Snipers e scaricato dalla MV Agusta con cui aveva un accordo a partire del prossimo anno, il pilota ascolano rivela in un'intervista a La Repubblica di voler scendere dalla sella una volta per tutte.

“Non è più il mio mondo. Troppa ingiustizia. Ho sbagliato, è vero: chiedo scusa a tutti. Però...Volete vedere il mio casco e la tuta? C'è una lunga striscia nera: la gomma di Manzi. Mi ha attaccato tre volte e anche lui avrebbe potuto uccidermi, come dite voi. L'ultima volta lo aveva fatto 500 metri prima, allora ho pensato: adesso faccio lo stesso, ti dimostro che posso essere cattivo come te. E magari finalmente capirai cosa significa. Però non ho mai pensato di fargli male, giuro”. 

La difesa di Fenati

Fenati non ci sta a passare per testa calda: “Ci sono piloti che ogni domenica mettono a rischio la vita degli altri, e nessuno dice nulla. Io lo scorso anno sono stato l'unico a non subire penalità per il mio comportamento: guido pulito, lo sanno tutti. Ma non sopporto quelli che giocano sulla pelle degli altri”. Il pilota ammette però di avere “problemi a gestire tutta quella rabbia che ho dentro. Ci stavo lavorando da un paio di anni con Lea, la mia mental coach. Sono stato il pilota più corretto della stagione passata, e continuava ad andare bene. Fino a domenica. Comprendo l'astio nei miei confronti perché ho sbagliato e ho dato un'immagine orribile del nostro sport: ma sono stato tradito dall'istinto, vi sembra normale tutta questa ondata di odio? A me, no. Quest'anno avevo chiesto a Stefano Bedon, che mi è sempre stato vicino, di includere nel contratto una clausola di rescissione a patto di non andare in nessuna altra squadra. Penso sia arrivato il momento: è finita, addio”.

La vita dopo il ritiro

Fenati, a 22 anni, dice basta: “Per un po' lavorerò nei negozi di ferramenta del nonno, con lui e la mamma. Del resto, lo facevo già. E poi, ho un progetto ad Ascoli: ma preferisco non parlarne. Se mi mancheranno le corse? Io sono sempre sceso in pista per vincere. Per essere Romano Fenati. Ma mi rendo conto che a nessuno importa di me, di quello che sto soffrendo. E allora, meglio dire addio. Per sempre”.

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