MotoGP: Marquez guida il tris di Honda

Dopo la pausa estiva Marc riparte dominando entrambi i turni di libere, nella prima giornata di prove a Indianapolis. Lo seguono Pedrosa e Bradl, poi le Yamaha. Rossi è 6°

L'aria degli Stati Uniti sembra mettere il turbo nei polmoni del giovane Marquez. Tanto da dargli quella spinta extra, buona per mettersi ancora una volta davanti a tutti. Anche se non di molto. Solo 80 millesimi lo separano infatti da Pedrosa, 2° al termine della prima giornata di prove libere sullo storico tracciato di Indy. Pista strana, che mette sotto torchio ciclistica e freni, premiando chi ha più trazione in uscita dalle curve strette. Situazione da cui è subito emersa la discreta superiorità della RC213V nei confronti della M1. Un plus tecnico dell'intero pacchetto moto, che ha consentito a Marquez di firmare il giro veloce in 1:39.502. Un buon tempo, ma non stratosferico. Ancora lontano dai best lap firmati da Pedrosa nel 2012. Dani che appunto è secondo di un soffio, marcato a sua volta da un Bradl tonico e galvanizzato dal rinnovo contrattuale con Cecchinello per la prossima stagione. Con tanto di benedizione della Honda e relativo trattamento da ufficiale. Normale quindi che il tedesco abbia una motivazione speciale e la voglia di ripagare subito la fiducia ottenuta con un buon risultato.

Ecco servita così una prima fila Honda, che intanto tiene dietro l'elite Yamaha. Ovvero Lorenzo, 4° a +0.263 millesimi, poi Crutchlow a +0.311. Entrambi concentrati sull'obiettivo corsa più che sul giro contro il cronometro. Ugualmente preoccupati per la resa delle gomme in gara, come Rossi, che a sua volta prende 271 millesimi da Cal, chiudendo in sesta piazza. Un risultato opaco, ma che il rider di Tavullia commenta con del pacato ottimismo. Spiegando che, no, la posizione non è un granché, ma il potenziale per stare tutti vicini c'è. Detto che vicini appunto non è male, ma di fatto è ancora una volta l'ultimo dei big. Con quel solito Bautista attaccato alle costole, 7° per soli 3 millesimi. Roba che in qualifica bisognerà fare di più per evitare spiacevoli sorprese. Ma è anche vero che Rossi non ha montato gomme nuove, lavorando sul passo senza grossi pensieri apparenti (nonostante una veloce escursione in fuoripista). Fiducia nei proprio mezzi, quindi, professata sia da Rossi che da Lorenzo, ribadita - sempre più a fatica - anche da Dovizioso. Andrea che è 10°, dietro ad Hayden, con la politica della formichina operosa e dei piccoli passi. Va bene, ma intanto quel secondo di distacco dalla vetta diventa una costante pesante, soprattutto se contestualizzato nella potenziale situazione di gara... Anche guardando più in là, in zona Spies (+1.6) e Iannone (+1.9), rispettivamente 13° e 14°, in "lotta" per la sopravvivenza", passati dalle CRT di Espargaro (+1.2) e Petrucci (+1.5), nonché marcati da Corti (+2.0).