E' un'inedita visione strategica del weekend di gara, quella che consente a Pedrosa di lavorare con calma e lontano dai riflettori durante le libere, passando poi al comando quando serve. Quindi sotto la bandiera a scacchi delle qualifiche, all'ultimo giro utile - dopo aver litigato con il traffico e con Dovizioso, reo di stargli sempre in scia - Dani firma una delle sue pole più belle e prestigiose. Il tempo di 1:47.157 non è solo il miglior giro sulla griglia del GP d'Italia 2013, ma anche il nuovo record del tracciato del Mugello per la MotoGP. Un gran colpo, che mostra quanto l'attuale leader della classifica iridata sia in forma e motivato nella sua corsa mondiale. Tra l'altro con un passo di gara e un bilanciamento della sua RC213V da far paura agli avversari. Non tutti però. Perché Lorenzo è lì, 2° per soli 69 millesimi. Beffato quanto basta per trovare un pizzico di cattiveria agonistica, buona per affrontare una gara lunga e tosta. Mentre il terzo posto di Dovizioso è un regalo ai tifosi della Ducati, con la consapevolezza che sarà difficile ripertersi domenica. Tra l'altro Andrea è onesto quando va da Pedrosa per chiarirsi, spiegando: "Ho bisogno delle scie per fare il tempo, ma non ti ho mai ostacolato. Quindi non te la prendere con me...".

La seconda fila invece è aperta da un sempre spettacolare Crutchlow. L'inglese cade a meno di 10 minuti dalla fine del Q2. Rotola nella sabbia e si rialza smarrito per qualche istante. Poi vià, il guizzo e la lucidità per tornare ai box, salire sulla seconda moto e sparare giri veloci a raffica. Il risultato è un 4° posto meritato per Cal, staccato di solo 4 millesimi dalla Ducati che lo precede. Non male. Seguono poi Bradl e Marquez. Ovvero i due giovani alfieri di Honda che si "accontentano", in particolare Marc dopo le botte rimediate sull'asfalto nelle libere. Entrambi consapevoli che comunque in gara ci sarà da sgomitare parecchio, soprattutto in partenza.

Rossi si ritrova ancora una volta lontano dalle posizioni di vertice, in terza linea. E' vero che, come lui stesso spiega, c'è solo 1 decimo che lo separa da Marquez; ma è anche vero che con queste gomme Valentino non riesce a interpretare la nuova qualifica, finendo di fatto a 7 decimi dai primi. Quindi, la tartaruga portafortuna, sfoggiata nella grafica del casco speciale per il Mugello, per ora non è servita allo scopo.

Infine, Hayden chiude all'ottavo posto davanti a Bautista e Pirro. Con Michele che entra nella top ten, ma soprattutto prenderà stabilmente il posto di Spies per le prossime gare nel team Pramac. L'americano infatti ha alzato bandiera bianca, fino a data da destinarsi, per cercare di recuperare al meglio da una condizione fisica (e forse mentale) ben lontana da quella necessaria ad un top rider in MotoGP.