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MotoGP: fuochi d'artificio in Qatar

di M.C. il 03/04/2013 in Motogp

La stagione 2013 prende il via nella notte di Losail dove i riflettori sono già puntati sui box ufficiali di Honda e Yamaha. Ovvero su Rossi, Lorenzo, Pedrosa e Marquez. Tutti motivati a vincere, a tutti i costi, già da questo primo round

MotoGP: fuochi d'artificio in Qatar
Dichiarazioni di circostanza a parte, la tensione in Qatar è già alle stelle. Tanto che per i piloti diventa fondamentale un po' di relax mattutino, nei resort e a bordo piscina. Perché le serate di Losail si prospettano impegnative, visto che già dal giovedì le attività in pista saranno frenetiche. Inoltre metabolismo, occhi e riflessi si devono abituare alla guida "serale", spinti da un fiume di adrenalina extra derivante da una serie di forti motivazione personali. Sì, perché la "prima" della stagione è sempre molto importante, ma quest'anno per i quattro mattatori dei test invernali lo è ancora di più. Quindi sono attesi fuochi d'artificio in pista fin dal primo motore che verrà acceso, fin dal primo pilota che uscirà dalla pit-lane con i gomiti belli larghi per non lasciare spazio alla concorrenza.
Attesissima dunque la prestazione di Valentino Rossi. La prima gara al ritorno in sella alla M1, dopo i due anni orribili sulla Ducati, è una sfida che presenta molte incognite, ma anche diverse opportunità. Detto che l'obiettivo del Numero 46 è il podio, la pista di Losail non è mai stata tra le sue preferite. Il Dottore potrebbe quindi avere un approccio meno aggressivo dei suoi avversari, facendo una "gara di studio". Dove il primo vero obiettivo sarà centrare la prima fila in qualifica (nella nuova modalità FP4, Q1 e Q2), perché restare in seconda linea non sarebbe un bel colpo al morale.

L'asso di Losail è quindi Jorge Lorenzo, che già aveva conquistato la gara d'apertura del 2012, beffando proprio Pedrosa e Stoner. Il maiorchino è accreditato come il più in forma del gruppo, forte di un inverno di test dove ha lavorato tanto e meticolosamente sulla preparazione delle gare. Anche se bisognerà vedere come la Yamaha si comporterà nei confronti delle ottime performance sfoggiate dalla Honda. Detto che Jorge è molto fiducioso nei propri mezzi e in quelli della M1. E' il Campione del mondo in carica e, anche se ammette che non sarà facile ripertersi, è l'uomo da battere.

Sempre che Dani Pedrosa non inizi il 2013 allo stesso modo con cui ha chiuso il 2012. Ovvero dominando, andando in fuga e vincendo a raffica. Cosa su cui l'alfiere della Honda punta parecchio, dicendosi molto carico e fisicamente pronto alla sfida. Già concentrato sul fattore "aderenza", visto che la sabbia in pista è un'insidia sempre presente, oltre che sul nuovo format delle qualifiche che sarà tutto da interpreatare. Sfoggiando quindi un atteggiamento freddo e un approccio da politica dei piccoli passi, ma con il cuore che già batte sulla griglia di partenza, in attesa di un via molto sentito. Dani vede questa gara come il primo passo verso un titolo che vuole a tutti i costi.

E' quindi lo scarico della Honda numero 93 a fare da disturbatore, pronto a rovinare i piani dei tre big sopra citati. Marc Marquez infatti non è uno che si tira indietro. E' difficile pensare che il rookie spagnolo riuscirà a mantenere la promessa di un approccio "scolastico", votato all'apprendistato. Più facile pensare a Marc subito protagonista, pronto a cogliere il primo varco utile per mettersi davanti agli esperti colleghi. Firmando qualche bello scherzetto magari già in qualifica... L'importante è che faccia attenzione a non fare danni. Soprattutto in partenza, dove la grinta e l'esperienza vista nello sfilare il gruppone della Moto2 sarà sicuramente importante. Ma lo sarà ancora di più non farsi prendere da facili entusiasmi che in MotoGP possono costare cari. Detto che Marc è già candidato ad essere la miccia potenziale che innescherà i primi fuochi d'artificio.

Spettacolari e, sulla carta, promessa di gare combattute e avvincenti. Anche perché gente come Crutchlow, Bautista e Bradl sono come condor in attesa che davanti qualcuno pasticci per approfittarne e fare il colpaccio. Come anche la pattuglia Ducati, alle prese con un impegnavito percorso che punta a riportare le moto di Borgo Panigale al vertice. Con Dovizioso che sembra abbracciare un metodo di lavoro che in termini cronometrici sta già dando risultati apprezzabili. Nella speranza che in 18 round, arrivi anche l'occasione per un risultato che illumini anche la strada delle Rosse.

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