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In carena: effetto domino

di Marco Masetti il 11/11/2012 in Motogp

A Valencia il cielo è scuro e la pioggia non si fa pregare. Viene giù sull'asfalto appena rifatto, ma ha la stessa petulante intensità già vista nel novembre 2010. L'inizio di tutto, la fine di tutto...

In carena: effetto domino
Allora c'era Rossi che saliva in sella alla Ducati per una sfida planetaria. Una bomba che si rivelò un petardo umido, fin dalla prima giornata. Rossi era andato piano, ma aveva una spalla malmessa e il morale di chi aveva appena regalato titolo e moto ad uno spagnolo emergente e spietato, Jorge Lorenzo.

Eppure Rossi fece una grande impresa in quel lontano novembre: fece vedere che il re era nudo, ovvero che la Ducati non era poi quella bomba che si credeva. E che Stoner non era uno qualunque. Si legge ancora oggi che qualcuno è convinto che Casey abbia vinto il mondiale del 2007 per merito delle Bridgestone e di qualche trucchetto tecnico. Certo, ma nel 2010 Stoner chiuse la stagione con i seguenti risultati: vittoria ad Aragon, Motegi e Phillip Island; pole ad Aragon, Phillip Island e Valencia e podio in Spagna. A quel tempo la Ducati non era considerata una vincente, ma quasi. Dalla fine del 2010 non lo fu più.

Rossi fece capire due cose: la Desmosedici non era il top e che Stoner era davvero un top rider e non uno "psicopatico" come diceva qualcuno. Adesso si è arrivati alla fine del viaggio: Rossi torna alla Yamaha nel ruolo, complesso, di cavallo di ritorno che arriva nella squadra dove Lorenzo è il campionissimo. Stoner torna in Australia ad iniziare quella vita normale che non è mai riuscito a vivere. E Filippo Preziosi non è più il capo della tecnica da corsa della Ducati. Diciamo che è stato silurato, promosso e rimosso, mettiamola come vogliamo, ma la caduta del progettista italiano iniziò sotto un cielo cupo a Valencia due anni fa. Proprio quando la Casa gli aveva regalato il pilota che sognava di avere in squadra. Partirono con il piede sbagliato e da quel giorno la Ducati non fu più la stessa. Pensateci bene, adesso la Ducati è di proprietà tedesca, Rossi è alla Yamaha e Preziosi è stato tagliato dal progetto MotoGP.

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