MotoGP: Stoner un rientro decisivo

A Motegi la sfida per il Mondiale fra Lorenzo e Pedrosa entra nel vivo, ma fra i due litiganti c'è da scommetterci si inserirà il campione del Mondo che vorrà ribadire il suo valore

Dici Motegi e dici Honda. Domenica 14 ottobre si corre, infatti, nella pista-tempio della Casa giapponese il primo dei tre round della MotoGP tra Asia e Australia. Tre gare decisive prima della finale a Valencia dell'11 novembre, quella che tutti sperano determinante per il titolo.
A Motegi poi c'è un motivo in più per i piloti per dare il massimo: vincere davanti agli stati maggiori delle Case giapponesi è un bel propellente per la carriera!

La SBK questo fine settimana ci ha fatto vivere il più intrigante dei finali immaginabili, con Max Biaggi e l'Aprilia campioni per mezzo punto, adesso è giusto pretendere il massimo anche da Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa.

La situazione in MotoGP è meno intricata che nelle derivate, ma con tre gare in altrettante settimane può davvero capitare di tutto. Certo, la sfida tra i due spagnoli sarà corsa a livelli stratosferici, ma in arrivo c'è il terzo incomodo, Casey Stoner, ben intenzionato a lasciare un segno indelebile nella sua ultima stagione di gare.
Il campione del mondo sta meglio, ma soprattutto ha una gran voglia di menare le mani e di far vedere che, senza gli infortuni, il suo numero Uno sulla carena non si sarebbe staccato tanto facilmente. Insomma, godiamoci questa gara e le seguenti, senza dimenticare che qui, giusto un anno fa, si corse dopo il terremoto e il disastro alla centrale atomica di Fukushima. Clima pesante un anno fa, con parecchi protagonisti poco contenti di correre in un ambiente contaminato. Quest'anno nessuno ne parla, ma la contaminazione resta: i problemi causati dall'atomo hanno tempi di dimezzamento lunghi secoli.
Ma torniamo alle gare e alla lotta per i titoli mondiali.

33 punti e un Mondiale!

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33 punti dividono Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa ma il divario fra i due spagnoli su questa pista potrebbero calare ancora, visto che la Honda qui prova spesso e volentieri e ha dati su ogni millimetro del tracciato. In più, la RC213V è la moto più in performante del mondiale e il tracciato nipponico, fatto di stop and go, quindi famelico di cavalli, sembra favorire Dani e la sua moto.
Mettiamoci poi l'arrivo di Stoner, voglioso di difendere il suo terzo posto mondiale dagli attacchi di Andrea Dovizioso (186 a 179 per il campione in carica) e i tentativi di Ben Spies, Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow di far bella figura sulla pista del "nemico" e avremo una grande sfida. C'è anche la Ducati, la moto più ondivaga della stagione, capace di passare dal podio di Misano al disastro di Aragon con grande nonchalance, e quindi il menù è ricco davvero, visto che la Rossa su questa pista ha fatto buonissime gare in passato.
Speriamo che la notizia del GP non diventi solo la riunione prevista alla vigilia, nella quale Carmelo Ezpeleta, sempre più padrone del mondo delle corse, annuncerà il futuro della Superbike. Ci piacerebbe che in MotoGP si parlasse un po' più di corse e meno di politica ed economia. Siamo i soli a sognare un mondo così?

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Moto2: Marquez, un predestinato
Anche in questa campionato, bello e divertente, ma tecnicamente poverissimo, si sfidano due spagnoli. Marc Marquez, il predestinato, comanda con 258 punti in sella alla sua Suter, inseguito dalla Kalex del talentuoso e velocissimo Pol Espargaro a 210. Andrea Iannone con l'italiana SpeedUp è a 178 davanti a Luthi a 166 e Redding a 131. Non è difficile ipotizzare una gara d'attacco di Marquez che, sulla pista Honda, vorrà fare bella figura con i suoi prossimi "datori di lavoro", ma le sorprese sono sempre dietro l'angolo in Moto2.

Moto3: la rimonta di Salom

C'è maretta in Casa Honda, e non solo perché in testa alla più piccola delle classi c'è Sandro Cortese a 245 punti con la Kalex KTM che precede Luis Salom (il più bel talento uscito dalla Moto3 in stagione) a 194 con la Kalex motorizzata KTM.
Lo spagnolo, nelle ultime quattro gare ha uno score impressionante: due vittorie e altrettanti secondi posti e ha scavalcato Maverick Vinales (179) in caduta libera nelle ultime quattro gare (solo due piazzamenti). Solo adesso abbiamo avuto la conferma ufficiale che Vinales, nel giro di allineamento ad Aragon, aveva rotto il motore e non la centralina Dellorto (che usano tutte le Moto3). Questo vuol dire che lo spagnolo e il nostro Romano Fenati (quarto a 120 punti) sono stati fermati dal tracollo dei motori Honda che, giunti al quarto step evolutivo in stagione (!), faticano a tenere il passo della KTM.
In Spagna si è arrabbiato Shuhei Nakamoto, vicepresidente HRC che ha strigliato i suoi tecnici dopo la figuraccia. Quindi, a Motegi, aspettiamoci la riscossa dei giapponesi. Anche in Moto3 sarà battaglia!