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Motogp

C'è un po' di Asimo in MotoGP

di Marco Masetti
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Fra i segreti del successo della super Honda di Stoner c'è anche la tecnologia del celebre robot umanoide giapponese

Centotrenta centimetri per 52 kg, no, non si tratta dell'ultimo baby pilota spagnolo, ma del robot Asimo, vanto della tecnologia Honda con le sembianze di un astronauta che è capace di fare molte cose. Ad esempio serve il caffè, s'inchina davanti ai visitatori del Museo di Motegi, cammina a 6 chilometri orari, gioca a calcio e a baseball, riconosce parole...
Divertente, ma se pensate che Asimo (Advanced Step in Innovative Mobility) figlio di uno sviluppo costosissimo iniziato nel 1986 dalla Honda's Research & Development Wako Fundamental Technical Research Center, sia un simpatico pupazzetto sbagliate di grosso.
Con Asimo la Honda ha studiato nuovi sistemi di controllo del movimento tramite giroscopi e accelerometri dell'ultima generazione e l'esperienza è già servita in altri settori. Ad esempio la MotoGp. Ricordate che segnaliamo sempre che, a detta dei rivali, la Honda ha qualcosa di più in tema di controllo e gestione del motore? Bene, adesso la stessa Casa giapponese rivela, con un volantino pubblicitario, che la tecnologia studiata con Asimo è arrivata in MotoGP sulle RC212 e 213V e ha vinto.
Ora sappiamo che uno dei migliori alleati di Casey Stoner si chiama Asimo ed è un androide persino più basso di Pedrosa.
Sembra tutto uno scherzo, ma è tremendamente vero: in MotoGP per vincere ci vogliono tante cose, ma l'elettronica è decisamente al primo posto.
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